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Il laser a diodo è composto da un elemento attivo allo stato di semiconduttore e rappresenta oggi la tecnologia più versatile e maggiormente utilizzata per innumerevoli applicazioni mediche.

Già dal 2006 la FDA (organo di controllo sanitario americano) ha certificato il suo uso in specifici protocolli di utilizzo.

In odontoiatria esso viene generalmente utilizzato:

 -in endodonzia  per la disinfezione dei canali dentari.

-in protesi  per la preparazione dei tessuti intorno al dente.

-in conservativa nel trattamento delle V classi.

-in chirurgia per frenulotomie, escissione di ipercheratosi, neoformazioni,ecc.

-nel trattamento di Afte ed Herpes.

-per favorire la guarigione in caso di interventi grazie al suo effetto biostimolante.

-in caso di perimplantiti.

-per lo sbancamento dei denti.

L’impiego del laser in odontoiatria costituisce oggi un eccellente supporto in parodontologia, grazie a una vasta serie di vantaggi.

 I principali effetti del laser a diodi sono:

l’effetto battericida con riduzione della componente batterica della placca eliminando completamente, in associazione alla terapia meccanica alcuni ceppi principali responsabili delle parodontiti (Actinobacillus Actinomycetemcomitans, Bacteroides forsythus, Prevotella intermedia, Porphyromonas gingivalis).

Ricolonizzazione batterica più lenta nei siti trattati con il laser rispetto a quelli trattati solo con terapia meccanica.

Rimozione dell’epitelio sulculare e del tessuto di granulazione senza compromissione del connettivo sottostante con un abbattimento ulteriore della carica batterica e una riduzione significativa della profondità di sondaggio.

La capacità di indebolire il legame chimico tra tartaro e superfici del dente in maniera da rendere più facile e meno traumatica la rimozione dello stesso.

Possiede inoltre un leggero effetto anestetizzante, coagulante, emostatico, detossificante della superficie del dente ed un effetto di biostimolazione per una guarigione più confortevole.

E’ necessario rispettare rigorose norme di protezione durante il suo utilizzo.Si raccomanda l’uso di occhiali di protezione specifici che devono essere indossati dagli operatori, dal paziente e da eventuali persone presenti nella stanza operatoria.

Si consiglia inoltre di tenere la porta chiusa e di segnalare la presenza di apparecchiature laser un funzione con un cartello di allerta al di fuori della porta.

Appare doveroso sottolineare che la letteratura internazionale non è del tutto d’accordo sull’uso e sui benefici del laser nei trattamenti parodontali, ultimamente anche la SIdP (Società Italiana di Parodontologia) ha espresso parere sfavorevole sul suo utilizzo.

Il Laser non si sostituisce al trattamento tradizionale che rimane indispensabile ed imprescindibile, così come giustamente espresso dalla SIdP nel suo comunicato, può invece affiancare tali metodiche ed i protocolli convenzionali che sono di comprovata affidabilità.

Il trattamento complementare con il laser a diodi “può in parodontologia migliorare o contribuire al successo della terapia a condizione che si rispettino le indicazioni della letteratura internazionale, per quanto riguarda i parametri d’uso e l’applicazione dei protocolli clinici.”

Dr. Roberto PILOT

Odontoiatra

 - di Marcello Crinò - 

Domenica 3 dicembre, nella sede del Museo Epicentro di Gala, frazione collinare di Barcellona, è stata inaugurata la XXIV Esposizione Nazionale d’arte “Artisti per Epicentro”, con la presentazione di venti mattonelle espressamente realizzate per il Museo da artisti italiani e stranieri che hanno preso parte alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma, ad altre importanti rassegne d’arte e sono presenti in varie collezioni pubbliche e private.

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Carlo Ambrosoli, Aldo Bertolini, Antonella Cappuccio, Silvio Cattani, Carmela Corsitto, Luca Coser, Luca Crocicchi, Silvestro Cutuli, Mariangela De Maria, Camillo Francia, Duilio Gambino, Jonathan Hynd, Luca Lischetti, Giovanni Leto, Caterina Nelli, Pierpaolo Ramotto, Gianni Rossi, Giancarlo Savino, Fatbardha Sulaj, Anna Torelli, questi i nomi degli artisti autori delle mattonelle realizzate a titolo gratuito, così come tutte le altre mille esposte all’Epicentro. Queste opere sono state realizzate negli anni passati ed attendevano il momento giusto per essere esposte, e alcuni degli artisti nel frattempo sono scomparsi. In esse sono presenti vari linguaggi che vanno dall’astrattismo all’informale, dal realismo alla nuova figurazione. Nel catalogo si possono leggere testimonianze dello scrittore Carmelo Aliberti e del poeta visivo Maurizio Spatola.

Ad inaugurare l’esposizione un breve discorso di Nino Abbate, fondatore ed artefice del museo. Ha mostrato il suo disappunto nei confronti delle Amministrazioni Comunali succedutesi nel tempo, perché, a suo dire, non lo avrebbero aiutato e supportato in questa iniziativa, unica nel suo genere. Ed ha annunciato che il prossimo anno, con l’ultima mostra dove esporrà le ultime  mattonelle raccolte, chiuderà il progetto dell’Epicentro.

Nonostante la sfiducia nei confronti delle istituzioni, Abbate ha intrapreso una nuova iniziativa. Sta realizzando il “Parco della scultura e della poesia” in un terreno scosceso accanto al giardino dell’Epicentro, sistemandolo con dei terrazzamenti alla maniera antica con i muretti a secco.

 6 DICEMBRE 2017, ORE 17.00  LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE

Messina – Si sono conclusi i lavori della Commissione nominata per l’assegnazione del Premio “Orione” 2017, evento giunto ormai alla ottava edizione e organizzato anche quest’anno dall’Associazione Culturale “Messinaweb.eu”, fondata dal Presidente Rosario Fodale, dall’Accademia Peloritana dei Pericolanti, presieduta dal Magnifico Rettore Prof. Pietro Navarra , con il patrocinio gratuito dell’Assemblea Regionale Siciliana e del Kiwanis Club di  Messina e Milazzo.

La cerimonia per la consegna del Premio, presentata dall’Avv. Patrizia Causarano e dalla D.ssa Silvana Foti,   avrà luogo il prossimo 6 dicembre 2017, con inizio alle ore 17, 00 presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Messina.

Il Premio “Orione”, verrà  assegnato a otto personalità messinesi, che si siano distinte nel mondo dell'arte, dello sport e del sociale, contribuendo a rendere ulteriormente vitale il già fertile panorama socio-culturale della Provincia di Messina mentre il  Premio Speciale Orione specificamente alle Forze Armate e di Polizia che si siano particolarmente distinte in operazioni di maggior rilievo sociale.

La Commissione, è presieduta dal Prof.  Salvatore Fasulo, biologo, già ordinario di Anatomia comparata e Coordinatore del Dottorato di ricerca in Biologia, è composta  dal Prof. Vincenzo Fera, ordinario di Letteratura Italiana e Coordinatore del Dottorato di ricerca in Scienze Storiche, Archeologiche e Filologiche , dalla Prof.ssa Marianna Gensabella, ordinaria di Bioetica e Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Metodi e linguaggi del Giornalismo, dal Prof. Domenico Majolino, ordinario di Fisica sperimentale, esperto di Fisica applicata ai Beni culturali, dal Dott. Salvatore Restivo, medico chirurgo, specialista in Medicina Interna Pneumologia – Igiene Generale , dalla Prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo, Critico D’Arte operante in campo Internazionale e Giornalista, dal Dott. Gianfilippo Muscianisi, commercialista,dal dott. Enzo De Maggio, commercialista, dal Dott. Francesco Certo , cardiologo e dalla  Dott.ssa Silvana Foti, dott.ssa in materie letterarie, già funzionaria presso l’ Ente Fiera Internazionale di Messina, scrittrice e attrice (segretaria).

La denominazione del premio è da ricondurre a “Orione”, mitico fondatore della città di Messina e sul quale giungono fino a noi numerose versioni della sua leggenda. Narra Salvino Greco, nell’opera “Miti e leggende di Sicilia” che, “[…] tantissimi secoli fa, il re Zanclo, volendo dare una sistemazione migliore al porto e alla città, chiamò a sé un grande genio di allora, un certo Orione che aveva fama di essere il migliore architetto del mondo. Per Zanclo Orione costruì una grande reggia e, nell’odierna zona dei laghi di Ganzirri, uno splendido tempio dedicato a Nettuno, il dio del mare, ricco di opere d’arte e ornato d’imponenti colonne che, centinaia di anni dopo, caduto il tempio, furono recuperate e utilizzate per abbellire l’antico Duomo di Messina. Orione in Zancle realizzò anche altre mirabili opere, costruì il promontorio del Faro, per avvicinare la costa siciliana a quella calabra e, con l’accumulo dei detriti collinari, formò davanti alla città una peni soletta a forma di falce, da lui detta Acte, che oggi chiude e delimita l’ampio porto di Messina. Fatte queste cose, Orione se ne tornò tra la sua gente e poi morì, secondo una leggenda, nell’isola di Creta. […] Ma qualunque siano la nascita e la fine di questo personaggio-eroe, la leggenda lo vuole costruttore nella primitiva Zancle. A lui, perciò, l’antico Senato messinese volle dedicare un monumento che tramandasse ai posteri la loro origine e la loro discendenza semidivina […]”.  La fontana di Orione, definita dallo storico d’arte Berenson “la più bella fontana del Cinquecento europeo”, fu commissionata dal Senato allo scultore toscano Giovan Angelo Montorsoli e ultimata, dopo quattro anni di lavori, nel 1553.

L'Associazione CulturaleMessinaweb.eu” (www.messinaweb.eu), si occupa di diffondere la cultura nel mondo giovanile e non, di ampliare la conoscenza della cultura attraverso i contatti fra le persone, gli enti e le associazioni, di proporsi quale luogo di incontro e di aggregazione nel nome di interessi culturali, assolvendo alla funzione sociale di maturazione e crescita umana e civile attraverso l’ideale dell’educazione permanente, di porsi quale punto di riferimento per quanti, svantaggiati o diversamente abili, possano trovare, nelle varie sfaccettature ed espressioni della cultura, un sollievo al proprio disagio.

 

II parte.

    Dominio romano

    Nel 36 a.C. . durante la guerra civile (secondo triumvirato), il luogotenente di  Ottaviano, generale Agrippa, che è  riuscito  a presidiare  Tindari, sconfigge in mare la flotta di Pompeo, nella battaglia di Nauloco, nella tratta di mare tra Lipari e Milazzo. Sul versante dello Ionio invece  le navi di Ottaviano vengono aggredite dalla flotta di Pompeo  e lo stesso Ottaviano è costretto  a cercare scampo sulle coste calabre. Le truppe  del generale Cornificio, vengono intanto assediate alle gole dell’Alcantara. Agrippa da Tindari, su ordine di Ottaviano, invia un fronte di soldati al comando di Laronio, per dare aiuto a Cornificio. I soldati risalgono da Tindari la valle dell’Elicona nell’intento di raggiungere Montalbano e quindi proseguire per la via francigena fino  all’Alcantara. Cornificio da parte sua dirige le truppe  alla piana del Moio e risale verso Roccella, tra le strettoie di Croce Mancina, indirizzandosi all’altopiano dell’Argimusco, inseguito dalle truppe di Pompeo. Assediato e circondato da Pompeo riesce a raggiungere Montalbano che nel contesto era diventato avamposto strategico  del generale Laronio.  Ottaviano intanto dalle coste calabre raggiungere Tindari e conduce con se  nuove truppe alla volta di  Montalbano, smarrendosi però  sotto una fitta pioggia  mentre assiste atterrito ad una eruzione dell’Etna.

   Gli eventi, così brevemente esposti , vengono dettagliatamente descritti  dallo storico Appiano Alessandrino nel “De bellis civilibus- XIV lib.”, che descrive l’altopiano dell’Argimusco e la zona di Montalbano (“perìròs  tò Mykònion”), che secondo lo storico Ettore  Pais,(1856-1839) corrisponde alla correzione romana del nome greco Elikonion. Gli eventi descritti con dovizia da Appiano, vengono ripresi dal diario dello stesso Ottaviano il , futuro Imperatore, che riporto gli accadimenti in  un diario trasformato poi in poemetto  dal titolo “Sicilia”. Ottaviano una volta ripristinato  l’ordine disporrà che siano dedotte colonie ai veterani della campagna di Sicilia nel territorio di Tindari e di Montalbano.

Fine 2° parte.

- di  Marcello Crinò -

Al Villino Liberty di via Roma è in corso la mostra “Omaggio a Nino Pino Balotta nel trentennale della morte”, aperta dal 15 novembre al 15 dicembre 2017. Si tratta di una mostra di documenti provenienti dall’archivio di Nino Pino Balotta, importante personaggio della politica e della cultura cittadina, nato a Barcellona il 17 settembre 1909 e morto il 25 luglio 1987. La manifestazione è stata organizzata dalle due Pro Loco cittadine, quella storica, la Alessandro Manganaro, e quella più giovane, la Nomos di Manno, assieme all’Università della Terza Età, l’Accademia Musicale Balotta, la Città Metropolitana di Messina e il Comune di Barcellona P.G.

Nino Pino Balotta

In occasione dell’inaugurazione si è svolto un primo convegno su Nino Pino scienziato e poeta, con interventi di Luigi Chiofalo e Giuseppe Alibrandi. Ha introdotto Nino Costa, custode  dell’archivio di Nino Pino Balotta, e nel corso dei lavori è stato lanciato da più parti un appello per la salvaguardia, valorizzazione e digitalizzazione (in parte attuata) dell’archivio Balotta.

Venerdì 1 dicembre si è svolto il secondo convegno, incentrato su Nino Pino Balotta e l’Accademia della Scocca e su Nino Pino Balotta Umanista. I lavori sono stati introdotti e coordinati dalla dottoressa Angela Pipitò, responsabile del Servizio Cultura della Città Metropolitana. Hanno portato i saluti l’assessore alla cultura del comune di Barcellona, Ilenia Torre, il presidente della Pro Loco Manganaro Flaviana Gullì, il rettore dell’U.T.E. Tanina Caliri.

La Pipitò  ha svolto la relazione su Nino Pino e l’Accademia della Scocca. Ne ha spiegato la genesi, raccontando come questa particolare Accademia sia nata nel clima di fervore culturale della Messina del dopoguerra, che vide la presenza anche dei poeti Salvatore Quasimodo e Vannantò (Giovanni Antonio Di Giacomo), e del rettore Salvatore Pugliatti, all’interno della libreria OSPE di Antonino Saitta, che poi aprirà anche la galleria Il Fondaco. La Scocca prese il nome dai pomodori di “scocca”, metafora anche di una “scocca” di amici, di cui facevano parte anche Nino Pino e il pittore Nino Leotti (cuoco ufficiale dell’Accademia), che si riunivano in convivi culturali e gastronomici. Il gruppo si recò anche a Tindari in occasione della apposizione della lapide con la poesia di Quasimodo “Vento a Tindari”. E’ stato mostrato anche un reperto d’eccezione: un video d’epoca girato tra Messina, Castroreale e altri luoghi, dove appaiono i protagonisti dell’Accademia.

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Nino Sottile Zumbo, lontano cugino di Pino, si è soffermato sul suo temperamento leonardesco, fornendo alcune informazioni sulla sua vita combattuta, che lo ha anche visto in carcere, l’elezione a deputato, l’ostruzionismo delle istituzioni accademiche che non lo promossero mai a docente universitario ordinario, nonostante i suoi riconoscimenti anche internazionali. Ha analizzato con molta attenzione i rapporti giovanili col futurismo e le successive critiche, le posizioni anarchiche, l’analisi marxista con la sua via personale al comunismo. Si è soffermato su “Tifo sportivo e suoi effetti”, messo all’indice durante il fascismo, sulle sue poesie e i rapporti con la politica, sui testi in prosa e i testi scientifici, come “L’epopea di Gagarin”. Testi di Pino sono stati letti da Luigi Parisi e Gianni di Giacomo. E’ stato possibile anche ascoltare la voce registrata di Nino Pino che recita la poesia “Voga voga marinaru”.

In conclusione hanno portato delle testimonianze sul personaggio Walter Leotti, figlio di Nino, Mirella Genovese e Giovanni Pantano.

Un ultimo convegno su Nino Pino si svolgerà il prossimo 7 dicembre.

Arcidiocesi di Messina Lipari S. Lucia del Mela

Sabato 2 dicembre, alle ore 20,30, nella parrocchia Santuario S. Maria di Montalto (ME), si terrà la Veglia diocesana di Avvento, sul tema "Non lasciatevi rubare la speranza". Il momento di preghiera sarà presieduto dall'Arcivescovo Mons. Giovanni Accolla.

Messina, venerdì 1 dicembre 2017

Don Giuseppe Lonia

Direttore dell'Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali

Dott. Antonio Tavilla

Giornalista e Collaboratore

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Presentazione a cura di Carlo Capezzuto

Relatori :  Prof. Franz Riccobono e Alessandro Fumia

Il periodo più fulgido della storia del Sud Italia ad uso dei lettori dai 10 ai 90 anni .

Una collana di contributi originali su capitoli controversi della storia Pre-Unitaria e Risorgimentale.

Il Malessere del nostro Paese è la dimenticanza o diffamazione di una parte importante della nostra storia: quella del Regno delle due Sicilie, ancora rappresentato come terra oppressa, povera e arretrata, che non aspettava altro che "la liberazione" per poter decollare, nonostante non fosse occupata da nessuno; e nonostante avesse una dinastia ormai napoletana da 127 Anni e non fosse uno Stato unito in quei confini, pur al variare delle dominazioni da più di sette secoli.

La Storia  del Sud dai popoli preromani fino a oggi, attraverso 3000 anni di storia e gli articoli ampiamente illustrati e accattivanti di 50 delle grandi firme del Neomeridionalismo. 

Introduzione di Pino Aprile con un messaggio finale di Riccardo Muti.

Nel ringraziare per l’attenzione, è gradito porgere

Cordiali Saluti

Messina lì 30 novembre 2017       

                              Ufficio Stampa e Comunicazione


                         
Museo Provinciale Messina nel '900

Orario

  Mattina ore 10:00 – 13:00

Pomeriggio 16:00 – 19:00

Chiuso il Lunedì  e i pomeriggi  di  Sabato e Domenica

È possibile prenotare visite, ad orari diversi di quelli indicati per gruppi di minimo 10 adulti

Viale Boccetta alto – ingresso attuale  da Via Scoppo n. 2/A - Messina

( seguire segnaletica dal Liceo Archimede

info: 3897623501  email:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.museomessinanel900.it

 

-di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Come critico d'arte non potevo non esultare per l' oculata scelta effettuata dal Presidente della Regione Nello Musumeci, caduta su Vittorio Sgarbi, tecnico della materia; pertanto l'assessorato ai B.B.C.C. ritengo che sia pertinente alle competenze del filosofo, pur discutibile per il suo carattere collerico che poco ci interessa ai fini della Mission della Regione Sicilia, sul tema B.B.C.C. e sui suoi obiettivi che Sgarbi perseguirà sicuramente con la sua preparazione acquisita nel tempo, come Sindaco di Salemi e come storico dell'arte di lungo corso.

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Riguardo le altre assegnazioni di assessorati, ci dispiace che a Messina non  vi sia potuto essere nominato alcuno assessore. 

Alla Sanità l'avv. Ruggero Razza , penalista catanese, uomo vicino all'On.le Nello Musumeci e tanto in gamba da potere fronteggiare  le problematiche inerenti il sistema e le strutture sanitarie. Congratulazioni dal giornale on line www.messinaweb.eu anche all'On.le Figuccia di Palermo (consentitemi la citazione, sono palermitana, d'origine)  ed a tutti gli assessori, con un augurio di un felice lavoro per il Bene Comune.

Certamente, speriamo tutti che questo nuovo Governo  Regionale di Sicilia non sia come il Principe di Salina...Tomasi di Lampedusa....; confidiamo sulla massima serietà del Presidente On.Le Nello Musumeci, ex impiegato di Banca ma politico da sempre; ricordiamo i suoi proficui anni da On.le Parlamentare europeo a Bruxelles, con notevoli contributi, con ricaduta anche in termini economici,  in Sicilia,  per lo sfruttamento delle risorse dei Fondi Europei, spesso non reperiti per una non buona conoscenza delle tecniche funzionali alle misure cui si intende partecipare per la fruizione del fondo stesso. Auspichiamo che l 'On.le Nelo Musumeci sappia individuare    esperti o formare esperti in seno alla Regione , ma davvero esperti ed al servizio della Sicilia, affinchè tutti i siciliani che intendano fruire dei benefici economici dei Fondi Europei per lo sviluppo possano fruirne, attraverso una ottimizzazione della pubblicizzazione degli stessi, innanzitutto, sui canali maggiormente diffusi televisione e quotidiani e mettendo a disposizione degli uffici in cui ognuno potrà essere "accompagnato" gratuitamente, nella pratica da esperire, senza aggravio economico e.... i giovani potranno coltivare la speranza di potere raggiungere il sogno di non dovere lasciare il loro Bel Paese.

    

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