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olio su tela, dimensioni cm 50x60,
“Campo di papaveri”.

 

DSC01442   Ignazio D'Anna

 

Biografia:  http://www.messinaweb.eu/homepage/le-nostre-iniziative/arteincentro/2016/artisti-partecipanti/item/2535-ignazio-d-anna.html

 

 

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“L’abbraccio sognato”

Tipologia: Olio su tela, 50 X 50

Descrizione del soggetto: Ritratto di donna addormentata.

La posizione delle braccia e delle mani denota la rilassatezza del momento, ma anche un’aspettativa, come se nel sonno lei aspettasse l’arrivo di colui che sta sognando, pertanto il collo e le spalle scoperte attendono quell’abbraccio che sembra non arrivare.

Le braccia incrociate al di sopra dei lunghi capelli, che cadono scomposti sul morbido cuscino, nascondono il profilo delicato.

Il viso è in ombra, mentre il collo, le braccia, le spalle e le mani sono luce, quella luce rimasta accesa nell’attesa di quell’Abbraccio Sognato.

 

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Dipinto olio su tela. Dimensioni ( 50x 70 ).

 

Questa panoramica dello stretto che abbraccia sia terra che mare, sta ha dimostrare l'attaccamento morboso dell'artista verso la propria terra. I colori riprodotti su tela sono molto simili a quelli reali, cio' denota che l'artista utilizza i colori con molta severita'.

Da Faro Superiore a Capo peloro ( estremita' della Sicilia ) includendo la parte meridionale della Calabria, dal canto sua l'artista unisce tutto cio' che e' diviso immortalando l'immagine cosi' come si vede.

 

DSC 4530   Angela Alibrandi

 

Biografia: http://www.messinaweb.eu/homepage/le-nostre-iniziative/arteincentro/2016/artisti-partecipanti/item/2407-angela-alibrandi.html

 

 

Alibrandi

 

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   Paesaggio dei Nebrodi

Olio su tela tecnica spatola 60*80

 

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  Alfredo Gugliara

Biografia artista: http://www.messinaweb.eu/homepage/le-nostre-iniziative/arteincentro/2016/artisti-partecipanti/item/2406-alfredo-gugliara.html

 

 

Gugliara

 

 

 

Nato nel 1950 in Sicilia, a Messina si diploma presso “l’ Istituto Statale d’Arte” della sua citta’. Lavora di creativita’ anche in bozzetti di “Rivendicazioni Sindacali” e nei suoi oli dedicati al “Lavoro in fabbrica”.

“Il Saper svelare riferimenti a concetti stilistici ben definiti nell’arco dei tanti secoli di produzione pittorica, potrebbe, risultare ovvio o tantomeno scontato. Tuttavia piuttosto raramente si ha la possibilita’ di imbattersi in interpreti che hanno la caparbieta’ di dimostrare che taluni canoni realizzatevi, dovrebbero essere maggiormente preservati dalle spesso nefaste influenze moderniste.

Giacomo D’Andrea e’ un pittore conscio di una propria identita’ artistica, capace di ammaliare ed esternare qualsiasi proprio valore esistenziale attraverso l’alchimia delle forme e del colore. I suoi paesaggi e le sue rappresentazioni figurative tendono tuttavia ad una sofisticata astrazione, sembra infatti che lo stesso Artista cerchi di spingersi con dolcezza un passo oltre quel sottile limite che contraddistingue la buona pittura dall’ arte poetica. E’ di lirico nelle rappresentazioni di Giacomo D’Andrea ne troviamo piuttosto tanto. Le stesse scelte tonali sembrano narrare una sensibilita’ non comune ed una capacita’ interpretativa magicamente valida. Da ottimo interprete delle sue umane sensazioni il Nostro artista, nel suo silente operato dona vita a ricordi e pulsioni spesso celati dal continuo errare quotidiano. Il silenzio, fonte d’ ispirazione per ciascun creatore, nelle opere di D’Andrea si ammanta d’immortalita’, alcuni suoi soggetti costituiscono dei fotogrammi in trazione tra la realta’ piu’ vera ed il sogno piu’ fantastico, in alcuni ritratti sembra quasi di percepire i pensieri del soggetto rappresentato e tutto quell’ ardore genetico che ha caratterizzato da sempre qualsiasi valida produzione artistica”.

Sandro Serradifalco

Fra i premi:

– Premio alla Biennale del Mediterraneo 2003.

– Premio Validita’ artistica 2004.

– Gran premio VI Biennale Nazionale d’Arte “Sicilia 2004″.

– Premio per meriti artistici alla XXII Biennale di Venezia Rialto

2005, con la motivazione:

“Boschi, paesaggi, natura, pervarsa da colori e da un velo di

poesia”

di Gorgio Falossi.

– 1° Premio Extemporanea “Taormina 2006″

– 3° Premio MessinaWeb.Eu 2013

– 1° Premio Europclub “La Donna di Cristallo” 2013

– Menzione d’Onore XVI Edizione “Pittura e Poesia in Armonia”

       – Menzione d’Onore Estemporanea di pittura “Storia, Arte”

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-  di Rachele Gerace -

Una lettura laica del cattolicesimo per riformare il pensiero sociale

L’impegno del pronipote Gaspare nella considerazione della politica

come minoranza creativa concretamente organizzata

La libertà è dinamismo che si attua e si rinnova […] Bisogna che l’italiano guardi la sua carta come ‘sacra’ nella sostanza fondamentale di vita civile, libera, una, indipendente […] convinto del dovere di difenderla contro gli egoismi individuali, di gruppo e di classe e contro le insidie del potere legislativo, del potere esecutivo e del potere giudiziario, che avendo in mano le leve del comando, possono surrettiziamente introdurvi elementi deformanti, alterandone lo spirito e falsandone la lettura”, scriveva Luigi Sturzo nel 1949.Con l’inaugurazione della sezione provinciale del C.I.S.S. (Centro internazionale studi Luigi Sturzo) anche Messina, a distanza di quasi settant’anni, raccoglie l’eredità culturale lasciata dal sacerdote calatino i cui principi etico-politici, filosofici, sociologici ed economici risuonano più che mai attuali e attualizzabili.I contenuti della Costituzione e della dottrina sociale, che prescindono dagli orientamenti religiosi o politici, devono tradursi in un impegno di ricerca e promozione culturale che formi le coscienze, partendo da una minoranza concretamente organizzata.

Non si tratta dell’ennesima celebrazione, ma di una responsabilità consapevole che sottende a ragioni di merito legate al ruolo del cristiano, che deve operare secondo giustizia”: queste le motivazioni che il dott. Rosario Terranova, responsabile del Centro studi messinese e organizzatore del convegno, ha reso note. All’evento, che si è svolto ieri mattina nel salone dell’azione cattolica diocesana, dopo i saluti dell’amministratore apostolico mons. Benigno Luigi Papa e della dott.ssa Maria Tripodo, funzionario della Città Metropolitana, sono intervenuti Gaspare Sturzo, magistrato e presidente nazionale del C.I.S.S., il filosofo Girolamo Cotroneo, don Sergio Siracusano, direttore dell’ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari Santa Lucia del Mela, Michele Limosani, prorettore e docente di politica economica dell’Università degli studi di Messina e Agostino Di Lapi, responsabile della sezione C.I.S.S. dei Nebrodi.

Fondatore del Partito Popolare Italiano, senatore a vita, giudice dell’alta corte di giustizia siciliana Sturzo, tra il ’46 e il ’48, propose alcuni significativi cambiamenti della costituzione, che considerava il cuore di una repubblica democratica, partendo dalla legittimazione del potere sovrano del popolo e indicando i partiti come intercettatori dei flussi di partecipazione dalla realtà locale verso il parlamento. “Pur trovandoci ad affrontare la realtà di una nuova formazione leaderistica digitale - ha detto il pronipote di don Luigi - il partito, in relazione ai progetti e ai programmi di sviluppo del paese, rimane ancora uno strumento utile a rappresentare gli interessi dei cittadini. Per far questo, però, è necessario che la democrazia politica abbia come punto di riferimento la considerazione dell’essenza umana legata alla dignità della classe di lavoro”.

L’attualizzazione dei principi della dottrina sociale non può prescindere da una rieducazione etica, necessaria per contrastare quell’assuefazione alle diseconomie che le regioni del sud stanno vivendo con un atteggiamento attendista o indifferente. Secondo il prof. Limosani, “i cittadini sono consapevoli di vivere sistematicamente e strutturalmente secondo un’economia che si basa sugli scambi sociali, esigendo un prezzo morale che sacrifica la considerazione dell’uomo nella sua centralità”.

Il pensiero di Sturzo ha permeato di moralità non solo gli aspetti sociali ma soprattutto il dibattito politico, richiamando il contributo della legge - e non più del libero arbitrio - come punto di partenza della riflessione sui concetti dello stato di diritto e del liberismo economico, ha detto Girolamo Cotroneo in riferimento al volume di scritti sturziani “Servire non servirsi. La prima regola del buon politico”.

Un “contemplativo in azione”, così veniva definito Luigi Sturzo in virtù di quella missione di sociologo, filosofo e politico che trovò ragione nella sua vocazione sacerdotale, ha sottolineato don Sergio Siracusano: “La vita di Sturzo, che anticipò il pensiero del Concilio sul ruolo sociale del laicato, esprime un cristianesimo incarnato nella storia, coniugando gli aspetti spirituali della vita con la politica e considerando quest’ultima finalizzata all’incontro col prossimo secondo un rapporto di giustizia e carità”.

Al dibattito, in chiusura di lavori, sono intervenuti Francesco Punzo, responsabile del C.I.S.S. di Palermo, l’avvocato Giuseppe Terranova, presidente del centro Helen Keller, Dino Calderone, segretario della consulta diocesana delle aggregazioni laicali e il presidente regionale di Cittadinanza Attiva Giuseppe Pracanica.

 

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- di Marcello Crinò -

Sabato 11 è stata aperta al Villino liberty di via Roma la mostra dei disegni inediti realizzati nel 1973 dal pittore e scrittore Carlo Levi (1902-1975) mentre era ricoverato in ospedale a Roma durante un periodo di cecità dovuto al distacco della retina. Nonostante la cecità temporanea Levi scrisse e disegnò utilizzando un “quaderno a cancelli” che gli forniva la guida per la mano.

La vicenda ebbe un seguito a dir poco incredibile, perché una parte dei disegni oggi appartengono ad Antonino Milicia, un contadino di San Pier Niceto emigrato in Svizzera, dove nel 1967 conobbe Carlo Levi. Dopo la sua morte acquistò dagli eredi quaranta dei centoquarantacinque disegni, e quando ritornò nel paese d’origine li conservò nella sua casa rurale assieme alla paglia e agli animali. I disegni, oggetto di un catalogo pubblicato dalla Spes di Milazzo nel 2002, a cura di Donato Sperduto e prefazione di Giovanni Russo, sono già stati esposti al Museo Mandralisca di Cefalù nel settembre del 2015.

Adesso è la volta della mostra barcellonese, con una selezione dei quaranta disegni, curata da Nino Sottile Zumbo, in collaborazione con la libreria Gutenberg, rappresentata da Giovanni Mazzeo, e il patrocinio dell’assessorato comunale alla cultura e pubblica istruzione. Nino Sottile Zumbo, nel suo intervento di presentazione, ha ripercorso la vicenda di Levi e dei suoi disegni, illustrando tutte le opere dal punto di vista concettuale e grafico (noi vogliamo evidenziare la grande qualità del segno di Levi). Il sindaco Roberto Materia, presente anche l’assessore Ilenia Torre, ha sottolineato come questa mostra possa a ben diritto essere considerata facente parte del cartellone dei 180 anni dell’Unione di Pozzo di Gotto e Barcellona.

Hanno portato i saluti anche la storica dell’arte Teresa Pugliatti, lo stesso Antonino Milicia: “Levi mi ha illuminato, mi ha parlato dei problemi meridionali”; il docente universitario Salvatore Rotella, barcellonese che vive negli Usa, il quale si occuperà di organizzare una mostra itinerante dei disegni nella principali città degli Stati Uniti.

Il chitarrista Franco Cutropia ha proposto un intermezzo musicale con un brano di Villa Lobos. Essendo Antonio Milicia un contadino, è stata offerta una degustazione di granita preparata con i gelsi della sua campagna, accompagnata dalle tradizionali ciambelle di San Pier Niceto, simili ai biscotti di Castroreale nella versione morbida.

           

 

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1918

Vito Zerilli tornato dalla prima guerra mondiale, dopo aver combatutto sul piave, riprende l'attività di famiglia, coltivando il catarratto e il grillo ad alberello, chiamandolo "IL GRILLO DEL CAVALIERE"... Si vinificava a Marsala nella masseria di c/da Dara al civico 563, facendo vini integri e genuini senza l'apporto di pesticidi e con poca produzione per pianta... Allora il vigneto veniva coltivato solo con la forza delle braccia e parte con l'aiuto animale della mula detta "Gina"... Poi con l'aiuto dell' unico figlio "Nenè" comprarono altri terreni che impiantarono a vigneti, seminativi e oliveti, per soddisfare il fabbisogno della famiglia...

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1939

Con lo scoppio della seconda guerra mondiale il Cav. Vito Zerilli ha dovuto nuovamente servire la patria, così la conduzione totale passa alla moglie Occhipinti ed al figlio Nenè, che dovettero occuparsi dei lavori dei/nei campi…

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1946-1950

Il Cavaliere tornato dalla fine della guerra dopo alcuni mesi, riprende l'attività con il figlio, ripristinando i lavori di base per i nuovi vigneti... La mula "Gina" era colei che fatica tutto l’anno visto che le macchine sia quelle per i campi sia quelle per la pigiatura dell’uva erano a trazione animale, successivamente il mosto si travasava a mano nelle botti con appositi contenitori in legno...

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1960

Nel 1960 l'azienda si meccanizza sia per il vigneto che per la cantina; passando ai trattori per il vigneto e alle macchine enologiche elettriche per la masseria...

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1980

Nel 1980 si continuarono i lavori con l'aiuto di due nuove braccia, il figlio di Nenè; il cavaliere orgoglioso di questo unico nipote maschio nonchè suo omonimo, comincia a farlo appassionare sempre più di questo mondo vitivinicolo, facendogli fare dai lavori più umili a quelli di un certo spessore... Passato qualche anno il giovane Vito, si innamora di una bella fanciulla di nome Mariangela (unica donna attuale di casa Zerilli), residente nella contrada Baglio Woodhouse di Petrosino. La bella Mariangela discende da una famiglia di vignaioli anche lei, i genitori proprietari terrieri adottano la stessa filosofia della famiglia Zerilli, facevano vini genuini nella propria masseria...

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1986

Nel 1986 i due giovani coronano il loro sogno di sposarsi, qualche anno dopo il giovane Vito prende in mano il Potere sulle sue proprietà e dopo un lungo periodo di riflessione, decidono assieme al suocero di unire le due proprietà terriere, operando con il concetto che l'unione fa la forza, questi cominciano a produrre vini da questa nuova proprietà nella masseria di contrada Baglio Woodhouse di Petrosino...

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1990 - 2011

Dagli anni 90 fino al 2011 si acquista qualche altro appezzamento di terreno portando la superficie attuale a 9 ettari, poi si inizia un processo di reimpianto in vari appezzamenti di terreno a distanza di circa due anni l'uno dall'altro, che vede reimpiantare vitigni classici come il Grillo, il Catarratto e vitigni internazionali come il Petit Verdot, il Pinot Grigio,ecc...

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2014

Dopo una lunga riflessione, vari esperimenti e varie prove, si dà finalmente vita ad un sogno accantonato in un cassetto da parecchio tempo, nascono le prime bottiglie a marchio Zerilli battezzate in " Terre del Sole Zerilli", frutto di una piacevole intensa con il figlio Leonardo...

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2015

L'azienda partecipa al concorso mondiale Feminalise, il nostro Grillo conquista il secondo posto con la medaglia d'argento...

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2016

L'unica notizia che possiamo darvi al momento su questo anno corrente, è che l'azienda ha terminato il suo percorso di conversione, quindi dal primo di gennaio di quest'anno sarà autorizzata a produrre uva biologica e successivamente vino biologico...

“ Il vino è la luce del sole tenuta insieme dall'acqua.“

Cit. Galileo Galilei

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