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- di Rachele Gerace

 

Il primato della progettualità comune sulla socializzazione come semplice appartenenza: una lettura in chiave sociale, quella che Monsignor Leuzzi ha voluto dare al suo Vangelo della Misericordia, testo edito dalla Libreria Editrice Vaticana e presentato mercoledì 2 marzo, nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Messina.

Durante l’incontro, introdotto dal Monsignor Antonino Raspanti, amministratore apostolico dell’Arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela e moderato dal Direttore Generale dell’Università, Francesco De Domenico, è intervenuto il professore Pietro Perconti, Prorettore alla didattica e docente di filosofia della mente, il quale ha sottolineato il passaggio del Cristianesimo da religione a Vangelo, grazie all’apporto della testimonianza come fatto sociale. Un testo che si sviluppa in gran parte per coppie di concetti, come la distinzione tra fede religiosa e fede teologale, che diventa anche distinzione tra religione e Vangelo. “Il Cristianesimo - ha detto Perconti - si è affermato in maniera diversa dalle altre religioni, poiché non era nato strutturalmente come tale ma, la testimonianza di persone che hanno vissuto l’esperienza dell’incontro con Gesù, corrisposto a un’urgenza di salvezza, ne ha determinato il cambiamento”.

La forza impressa dal Cristianesimo nella storia del pensiero occidentale, dev’essere riletta alla luce del cambiamento epocale che tutti noi stiamo vivendo: “Non sempre - sostiene Monsignor Raspanti - riusciamo a cogliere la forza che c’è in tante azioni di Papa Francesco, che precorre e addita posizioni politiche e ideali. Si pensi alla trasferta a Lampedusa, pochi giorni dopo la sua elezione o al recente viaggio a Cuba, espressioni della progettualità che tutti in Italia denunciano come mancanza assoluta di futuro, soprattutto per i giovani”.

La polarità che la fede ha tra il Vangelo e la religione si traduce in un realismo storico, sostiene l’autore, quello che Bergoglio definisce il cambiamento d’epoca, che nella Evangelii Gaudium si traduce nel ritorno al primato della realtà sull’idea, realizzabile soltanto se si agisce secondo coscienza: “Dobbiamo avere qualcosa di sensato da dire, al di là dell’etichetta cattolica - ha detto Mons. Leuzzi - poiché spesso i religiosi sono i non credenti e non i cattolici”. Il Vescovo romano sottolinea nel suo testo tre date che hanno una fondamentale importanza nel cambiamento della società mondiale: la caduta del muro di Berlino, l’attentato alle Torri Gemelle e la crisi economica mondiale del 2008; da qui in poi tutto è cambiato, anche il concetto di fede, che non può più restare pura dottrina religiosa o impersonale proselitismo. “L’essenza vera del Vangelo della Misericordia - ha concluso Leuzzi - è tutta nell’annuncio della presenza di Dio nella storia e non nella fede come tradizione religiosa”.

Il ruolo del cattolico, dunque, è quello di cooperare concretamente con Dio per realizzare quel processo di trasformazione della convivenza umana in costruzione. In tal senso, ha sottolineato in chiusura di dibattito il Direttore Generale dell’Ateneo messinese, la ragione insieme alla conoscenza diventa elemento propulsore per uno sviluppo umano in cui si possa riaffermare il primato della progettualità.

L’evento, promosso dall’Ufficio diocesano di Pastorale Universitaria diretto da don Giovanni Ferrari, in collaborazione con l’Ateneo Peloritano, è il primo di una serie d’incontri programmati in quest’anno giubilare, per riflettere e confrontarsi partendo dall’attualizzazione della dottrina sociale della Chiesa.

 

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 ANNO GIUBILARE PLACIDIANO

Chiesa Gerosolimitana di San Giovanni di Malta - San Placido e Compagni Martiri

Comitato Anno Placidiano - Associazione AURA

Messina

 

Tra Martedì 1 e Mercoledì 2 Marzo più di trecento studenti dell'Istituto Artistico “Ernesto Basile” di Messina hanno visitato il complesso monumentale di San Giovanni di Malta. I ragazzi sono stati accompagnati dai docenti: Vinci, Ciancio, Schifilliti, La Fauci, De Domenico, Speziale, Trischitta, Patti, Calabro, Lucerna, De Meo, Libro, Laganà, Scarcella, Baracca e De Pasquale. I graditi visitatori sono stati accolti dal Comitato Anno Placidiano e dall'Associazione Aura nelle persone di Mons. Angelo Oteri e della Dott.ssa Francesca Mangano. La visita è stata fortemente voluta dalla Dirigente Scolastica Prof.ssa Pucci Prestipino per far conoscere ai ragazzi questo importante monumento che conserva ancora oggi le antiche strutture del XVI secolo ed un ricco Museo ove si conserva una interessante campionatura di manufatti serici, argentei e scultorei. Altresì la visita cade nell'ambito dello speciale Anno Giubilare Placidiano per i 1500 anni dalla nascita di San Placido. Gli studenti guidati dalla Dott.ssa Francesca Mangano e dal Dott. Luca Maurotto hanno avuto la possibilità di analizzare il monumentale prospetto posteriore della chiesa opera di Jacopo Del Duca, per passare alla visita dell'interno soffermandosi in particolare sugli affreschi dell'altare maggiore e sulla tomba di Francesco Maurolico, con busto marmoreo opera di Rinaldo Bonanno. Hanno quindi visitato il Museo del Tesoro di San Placido con al suo interno la mostra “Passione e Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo” allestita dall'Associazione Aura per il periodo di Quaresima-Pasqua. Infine la conoscenza del seicentesco Sacello delle Reliquie, ove sono custoditi i resti ossei dei Martiri, i cui lavori di realizzazione iniziarono proprio quattrocento anni orsono ad opera del Senato della Città.

Continua così l'opera di conoscenza dell'importante monumento sintesi di fede, storia, arte e cultura.

Sabato 5 Marzo, appuntamento mensile in onore di San Placido, la Santa Messa delle ore 17.30 e la seguente Adorazione Eucarista sarà presieduta da Padre Cosmos Pradeep Perera del Terz'Ordine Regolare di San Francesco, con una rappresentanza della Comunità Cattolica Srilankese di Messina, da lui guidata.

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Trecastagni, Ct.Giovanni Cavallaro e la sua compagnia, per la regia di Spampinato sarà a Trecastagni, per una delle ultime commedie della brillante stagione teatrale che ha caratterizzato il paese etneo. Cavallaro, attore rivelazione dell'anno, si conferma eccellente nelle dot interpretative , unitamente agli altri attori della Compagnia che hanno offerto il massimo delle loro performance,  provando e riprovando negli ultimi mesi, per offrire al pubblico una commedia senza sbavature che potesse conquistare, come le precedenti, il pubblico, l esigente  pubblico di Trecastagni.

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-  di Maria Teresa Prestigiacomo -facebook 1456900985519

Roma. L' Infernetto, quartiere bene di Roma adiacente a CasalPalocco, trasformato in Inferno: una tragedia consumata in pochi minuti.La pittrice Gisella Nano Revetria uccisa con un vaso di fiori, quei fiori che lei tanto amava, dal marito, ex colonnello dell Aeronautica manager di export di Tornado che lui stesso collaudata.  Si amavano alla follia.La malattia in fase terminale di lui hanno determinato questa scelta...lui, Carlo,si impicca poco dopo nel giardino della splendida villa in cui anche i fiori esprimevano la felicità della coppia, solare e sorridente.Gisella amiamo ricordarla per le sue mostre a Parigi che presentai al Museo Nazionale in Champs Elysees nel Natale scorso....ed inoltre a Firenze...Roma....con successo....Rendiamo omaggio con un' opera: questa ballerina che lei dipinse....ballerina qual era anche lei....ha glRoma. L' Infernetto, quartiere bene di Roma adiacente a CasalPalocco, trasformato in Inferno: una tragedia consumata in pochi minuti.La pittrice Gisella Nano Revetria uccisa con un vaso di fiori, quei fiori che lei tanto amava, dal marito, ex colonnello dell Aeronautica manager di export di Tornado che lui stesso collaudata.  Si amavano alla follia.La malattia in fase terminale di lui hanno determinato questa scelta...lui, Carlo,si impicca poco dopo nel giardino della splendida villa in cui anche i fiori esprimevano la felicità della coppia, solare e sorridente.Gisella amiamo ricordarla per le sue mostre a Parigi che presentai al Museo Nazionale in Champs Elysees nel Natale scorso....ed inoltre a Firenze...Roma....con successo....Rendiamo omaggio con un' opera: questa ballerina che lei dipinse....ballerina qual era i occhi tristi....

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Maria Teresa Prestigiacomo #

                       

Je ne peins pas ce que je vois mais je peins ce que je pense”: affermava Pablo Picasso.

Le opere di Riccardo Vasdeki evocano il profondo pensiero del maestro di Malaga, recitando, in modo similare, cosi:

“ Io non dipingo ciò che vedo ma dipingo ciò che sento”: ovvero, il sentire di Riccardo Vasdeki è il trasferire sulla tela o sul legno, sensazioni, emozioni, atmosfere sognate; il suo sentire è il cogliere l ‘attimo fuggente di un’alba sulla città eterna, velata dalla nebbia mattutina; il sentire e’ il captare ed il tradurre il contrasto tra l’abbacinante luce di una strada sterrata e la nebbia che rende misteriose le sagome delle cupole delle chiese di Roma, come nel caso dell ‘opera “ Cupola di San Pietro”, acrilico e spatola su legno (come quasi tutte le sue opere), opera attenta di ricerca, effettuata sotto la brillante guida di un maestro dell’arte, maestro di spatola stratigrafica, operante in campo internazionale, consulente del Museo Regina Sofia di Madrid e di altri Musei europei: Mario Salvo.

Tutte le opere di Riccardo Vasdeki intrigano ed affascinano.

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In particolare, una dimensione surreale domina la scena pittorica dell’opera di notevoli dimensioni “ Chiese di Roma”in cui il colore dominante è il colore blu cobalto, quasi un Blu Van Gogh, un blu di un cielo speciale, al tramonto, poeticamente sentito dal pittore con lo stesso ritmo ordinato e misurato della metrica e della musica ( antica Musa ispiratrice del pittore, compositore e musicista) che alterna il rosso del sole che tinge nuvole eteree e leggere, con il blu cobalto del cielo che il sole rende rosso fuoco negli strati di nuvole pensose, penetrando in un tramonto blu che, sentito poeticamente dall’artista, racconta di memorie e ricordi, di storie e antichi racconti

Il valente maestro Mario Salvo ha offerto il decisivo input a Vasdeki, per l’ adesione all’arte, da professionista.

Il pittore romano trova significativo sfogo nell’arte , attraverso l’approccio di un processo arte- terapeutico che si rivela illuminante per il suo percorso artistico che trova una sua svolta nel 2014, anno in cui avviene il fortunato incontro tra il maestro Salvo e l’allievo che, ancorato, in un primo tempo, ad un paesaggio descrittivo e desueto, approda, attraverso l’abile e paziente mano del maestro, agli attuali brillanti esiti di delicata e moderata sintesi.

Vasdeki, nella sua attuale produzione, paesaggistica romantico-espressionista, rivolge il suo sguardo ai luoghi che ama e che ha vissuto nel corso della sua vita, attraverso i suoi viaggi; con la memoria, l’artista affonda le radici nelle atmosfere vissute e declina con una “grammatica” leggera ed accattivante, agili racconti pittorici che veicolano, al lettore dell’opera, uno status di serenità e pace.

Serenità e pace appaiono trasmesse attraverso un intenso rapporto ecologico che Vasdeki traduce in un abbraccio, con la natura e con il paesaggio amato, un intimo abbraccio con l’arte che reca con se i connotati della musica e della poesia, unitamente alla forte personalità dell’artista.

Roma, 2 marzo 2016

#Critico d’arte e giornalista. General Manager Eventi d’Arte Internazionali

iscritta all’Ordine dei Giornalisti Nazionale Roma; docente Istruzione Superiore

Presidente Accademia Euromediterranea delle Arti

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SINAGRA (MESSINA) - Torna il premio biennale “Semplicemente, Straordinariamente Donna”, organizzato dalla Proloco di Sinagra, l’associazione presieduta da Enza Mola, e giunto quest’anno alla quarta edizione.

Tutto pronto dunque per la cerimonia di consegna che si terrà martedì otto marzo prossimo con inizio alle ore 17,30 nel salone di rappresentanza di Palazzo Salleo a Sinagra.

A ritirare l’ambito riconoscimento, per l’alto profilo personale e professionale, tre donne che rappresentano davvero l’eccellenza in ambito regionale e nazionale.

Quest’anno la commissione del premio, presieduta da Marsh Proietto di Silvestro, ha riconosciuto la dottoressa Ezia Maccora, magistrato di fama internazionale, facente parte del Comitato direttivo Centrale dell’ANM e componente del Csm, altissimo rappresentante istituzionale della Repubblica Italiana; la dottoressa Maria Dell’Erba, esperta in pubbliche relazioni in campo enogastronomico e condirettore giornalistico della rivista Ristonews Ristoworld Italia e la dottoressa Rosita Caliò, apprezzatissima cantastorie e interprete della sicilitudine nel mondo, considerata l’erede artistica del grande cantastorie Orazio Strano.

«Questa quarta edizione del premio, ideato e fortemente sostenuto dalla nostra Pro Loco e da tutta la comunità di Sinagra, con intervento anche di partner istituzionali e privati che ovviamente ringrazio – commenta la presidente Enza Mola - premia tre donne dalla personalità forte e poliedrica, tre straordinarie interpreti dei valori e della laboriosità che hanno, nel corso degli anni, investito energie e raccolto copiosi frutti in termini umani e professionali. Tre donne, dunque, che rispondono perfettamente alla filosofia del premio, perché “Semplicemente, Straordinariamente Donna” vuol rappresentare un riconoscimento al grande lavoro svolto dalle donne nella nostra società regionale e nazionale, guardando ai valori della tradizione che hanno da sempre contrassegnato la vita della nostra comunità. A queste tre donne – conclude la dottoressa Enza Mola - la Proloco di Sinagra, in tutte le sue componenti, a nome dell’intera comunità, rivolge l’apprezzamento che si riserva a personalità di specchiato e sicuro valore umano e professionale».

Durante la cerimonia di premiazione si esibirà la giovanissima cantante in erba Greta Cacciolo, vincitrice dell’ultima edizione dello Zecchino d’Oro e promessa musicale di sicuro talento, seguita con particolare affetto nel territorio nebroideo in quanto originaria di Gioiosa Marea. Gli splendidi ritratti, dipinti con una tecnica particolare, premio di questa edizione, sono stati realizzati dall’artista Chiara Busacca di Capo d’Orlando che sarà presente alla cerimonia.

Proloco Sinagra, 1 marzo 2016

Scuola sociopolitica 2 marzo 2016

 

Arcidiocesi di Messina - Lipari - S. Lucia del Mela

CONSULTA DELLE AGGREGAZIONI LAICALI

Ufficio Catechistico Diocesano

Ufficio Diocesano per i problemi sociali e il lavoro

Ufficio Diocesano DI Pastorale DELLA FAMIGlia

Ufficio Pastorale Universitaria

in collaborazione con

ISTITUTO SUPERIORE SCIENZE RELIGIOSE “S. Maria della Lettera”


Non solo l'orientamento al lavoro per i giovani ma prevenzione, progettualità ed educazione al lavoro. Don Enzo Giammello porterà la propria testimonianza all'incontro programmato all'interno del Percorso di formazione all'impegno socio-politico dell'Arcidiocesi. Il sacerdote salesiano relazionerà sul tema: Giovani e Lavoro. Quali prospettive? Come darsi da fare per trovarlo?”.

Una scelta non a caso di averlo come relatore, sia per la sua storia che per la realtà che l'Opera salesiana porta avanti a Catania con il Centro Orizzonte Lavoro, un centro che non è solo segno di solidarietà per i giovani ma luogo di formazione e di crescita professionale, attivo dalla fine degli anni ottanta, nella duplice veste giuridica di associazione e cooperativa.

Mercoledì 2 marzo Don Enzo Giammello interverrà invitato dagli organismi diocesani promotori del percorso socio-politico proprio come testimone e protagonista a cui guardare con interesse per offrire quelle metodologie utili ai giovani nella ricerca di un lavoro che manca o che paradossalmente sembra nascondersi proprio davanti ai nostri occhi.

L'incontro è aperto alla cittadinanza e si terrà dalle 17.30 alle 19.30 presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose "Santa Maria della Lettera", via Ignatianum, 23 - Messina.

Messina, 29 Febbraio 2016

                       

- di Giovanni Cammareri -

 

Dietro i palazzi il colle San Matteo sembra un presepe, con i suoi ruderi abbandonati dopo il rovinoso sisma del 1693. In strada invece, solo cavalli e fumo proveniente dai venditori di panini imbottiti di pancetta, wustell e perfino salsiccia preparata con la carne…di cavallo.

A Scicli la festa di san Giuseppe tende a discostarsi dal più diffuso e tipico banchetto, sebbene dietro le quinte di un proscenio essenzialmente equestre, ardano nei barbecue carni di ogni genere.

Il profumo d'arrosto invade perciò le strade mentre nell'ostentato barocco di qui passano i cavalli per una grande cavalcata serale, forse la più stravagante della Sicilia, a onorare il padre putativo di Dio.

E fra auto in sosta e in movimento, in una mistura di nuovo e antico, di partecipazione e indifferenza, in un assordante, festaiolo, irriducibile suono di campanacci legati ai variopinti collari di ogni cavallo, la serata del sabato più prossimo al 19 va via così.

Fino a quando S. Giuseppe rimase giorno festivo, cioè rosso sui calendari, la cavalcata ebbe luogo la sera del 18 marzo.

Fin dal tardo pomeriggio del sabato quindi, i cavalli giungono in piazza Italia.

I campanacci sono udibili da piazza Busacca, dalla non lontana chiesa di S. Bartolomeo, dove altri cavalli e cavalieri vanno e vengono nell'attesa di trasferirsi nei paraggi della chiesa di S. Giuseppe posta in uno slargo sollevato della omonima via.

Nella piccola chiesa a una sola navata, con la statua già collocata sulla vara ha luogo frattanto la messa vespertina. Nel presbiterio, assieme al sacerdote officiante, la Sacra Famiglia. Un uomo matura impersona il Patriarca, un bambino e una bambina rispettivamente Gesù e la Madonna; un'altra bimba con le ali di cartone, l'angelo.

Terminata la messa il gruppetto in costume viene trasferito sopra un palco allestito lateralmente al sagrato e prospiciente la via ormai invasa da cavalli puro sangue, da tiro, pony, puledri.

Da lassù il sacerdote tenta qualche preghiera. Poi preferisce passare rapidamente a illustrare i premi da conferire alla bardature più belle. Piccole cose davvero.

I veri premi vennero aboliti sul finire degli anni '90. Pare perché risse e scazzottate tra vincitori e vinti caratterizzarono tal volta il gran finale delle cavalcate. Ovviamente a causa di certe divergenze, conseguenze dei verdetti. Allora si preferì lasciar perdere le premiazioni.

Le bardature rimangono in ogni caso la grande singolarità della cavalcata.

Sopra un sacco (sagomato nella forma dell'animale) riempito di paglia, con lo strato più esterno in spugna, vengono applicate le violacciocche per l' intera superficie.

Quelle bianche creano di solito il campo sul quale in altri colori (viola, giallo, rossastro) vengono create complesse e artistiche composizioni raffiguranti il bastone del Santo, la Sacra Famiglia, croci, ostie, calici e altre allegorie a soggetto sacro.

Dalle dieci alle quindici persone partecipano alla certosina realizzazione.

Da oltre un decennio è mutato il sistema di applicazione dei fiori. Le violacciocche rigorosamente selvatiche, prima venivano cucite ad una ad una con lo spago; ai nostri giorni gli stessi fiori (coltivati) vengono applicati sulla colla a caldo che viene cosparsa sulla parte esterna del sacco.

Il risultato finale è una artistica e ricchissima bizzarria compresa di testiera, pure realizzata con i fiori. Così conciati i cavalli grandi sembrano ancora più grandi…visti da lontano potrebbero persino ingannare, sembrare altro.

E alle 19,30 in punto, dall'altezza della chiesa, la sfilata equestre fra le più eccentriche e sacre del mondo ha quindi inizio a un solo e reiterato grido udibile fino a tarda: "Patrià Patrià Patriaaarca!".

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