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"ARTEINCENTRO 2012" - SESTA EDIZIONE- 4 ott. -

La storia della protezione civile in Italia segue un ritmo sincopato, con forti accelerazioni nei periodi immediatamente successivi ad una qualche grande catastrofe, quando i cambiamenti, le innovazioni, le decisioni e le scelte sono aiutate dal clima di forte emozione che, dopo un disastro, coinvolge insieme l’opinione pubblica e le istituzioni.

 

E’ stato così anche per i beni culturali: non si contano le immagini di chiese sventrate, di affreschi e dipinti esposti dai crolli ad una innaturale illuminazione solare, di libri e manufatti sommersi dal fango, scattate ad ogni catastrofe che ha colpito il Paese e poi dimenticate in archivio. Dall’alluvione di Firenze in poi, l’Italia sa che anche il suo patrimonio d’arte e di cultura è a rischio, che l’insicurezza dei siti e l’insipienza delle collocazioni può essere fatale anche per l’arte.

Prende ora la parola l’ing Bruno Manfrè, Dirigente del Servizio Regionale di Protezione Civile per la Provincia di Messina,

Tema: PATRIMONIO ARTISTICO E CALAMITA’: RECUPERO E CONSERVAZIONE

 

Locandina Luce della PaceGiovedì 17 Dicembre alle ore 11 presso la Sala Giunta “Boris Giuliano” di Palazzo dei Leoni si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell’arrivo a Messina della Luce della Pace, quella fiammella di luce attinta nella lampada perenne che arde a Betlemme sul luogo ove nacque Gesù Cristo. L’evento è organizzato in sinergia dai vari movimenti scout della Città di Messina: Agesci, Assoraider, Cngei, FSE, Masci, dalla Comunità dei Foulards Bianchi e dal Settore Protezione Civile dell’Agesci. Appuntamento Sabato 19 Dicembre 2015 alle ore 23.45 presso la Stazione Marittima di Messina per la Veglia “Eppure non avrete il mio odio” che introdurrà l’arrivo della Luce della Pace di Betlemme. Questa semplice fiammella verrà poi distribuita l’indomani in diverse Chiese della Città e della Provincia.

Nella Chiesa della Natività in Betlemme, costruita su quella che si ritiene sia la grotta o la stalla in cui è nato Gesù, c'è una lampada a olio che arde perennemente da lungo tempo. Questa lampada è alimentata dall'olio donato a turno da tutte le nazioni cristiane della Terra. Ogni anno gli scout austriaci portano dalla Palestina la Luce della Pace e dall’Austria diversi equipaggi italiani curano la distribuzione in tutta l’Italia. Dal 1996 la Luce della Pace riesce a coprire tutto il territorio nazionale, quindi quest'anno si festeggia la ventesima edizione. A Messina la Luce è arrivata per la prima volta nell’anno 2000 in occasione del Grande Giubileo di Giovanni Paolo II. Un appuntamento importante per sviluppare la collaborazione tra tutti gli scout esistenti nel territorio messinese. La Luce della Pace ha particolare significato religioso, la lampada accesa rappresenta Cristo, Luce delle genti, che continua ad irradiare la sua Parola da Betlemme in tutto il mondo. Egli è il riferimento vivo e presente per coloro che hanno fede in Lui, speranza irriducibile nel futuro e nella Resurrezione. Cristo è la Luce che non si spegne, che segna sempre la via, che guida l’umanità alla salvezza. Tuttavia la Luce della Pace porta con sé anche molti valori civili, etici, morali accettati anche da chi non pensa di condividere una fede. Perciò questo evento vuole essere aperto a tutti coloro che vorranno partecipare, anche ai non cristiani, purché condividano i valori di Pace e Fratellanza che la Luce di Betlemme porta con sé.

 

Marco Grassi

Di- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Taormina. "Il Babà è una cosa seria"...Recitavano i versi di una nota canzone napoletana e serio è l appuntamento con il noto giornalista televisivo FRANCO DI MARE CHE PRESENTERA' IL SUO ROMANZO IL TEOREMA DEL BABA' 

Venerdì 18 dicembre, alle ore 18.30 presso la Fondazione Mazzullo

L’evento è promosso da Libreria Mondadori Taormina

TAORMINA - «Due chef e una sfida all’ultima ricetta. Il miglior pranzo di Natale con l’ironia di un grande autore». Così si legge sulla copertina dell’ultimo irresistibile romanzo di Franco Di Mare, che torna in libreria dopo il grande successo de “Il caffè dei miracoli” (Rizzoli, 2014), presentato a Taormina lo scorso anno, sempre su iniziativa della Libreria Mondadori diretta da Antonella Ferrara.
Questa volta, nel piccolo paese immaginario di Bauci, in Costiera Amalfitana, protagonista incontrastata è la cucina molecolare, vero e proprio trend di questi tempi, in un esilarante confronto tra tradizione e innovazione che ci darà molto da riflettere.
«Un cuoco di territorio che ha un ristorante con prodotti locali, un giorno ha l’amara sorpresa di vedere che di fronte al suo locale sta per aprire un ristorante di cucina molecolare – spiega l’autore -. E per di più il titolare è un cuoco della tv, una star dei fornelli, peraltro anche un uomo affascinante… Uno scontro fra tradizione e innovazione, all’insegna della cucina come metafora della vita e dell’amore…».
“Chi la spunterà?”, verrebbe da chiedersi.
Per scoprirlo, non perdete l’appuntamento di venerdì 18 Dicembre, alle ore 18.30, presso la Fondazione Mazzullo. Con l’autore dialogherà la giornalista Caterina Andò; le letture saranno a cura di Rita Patanè.
A seguire un esclusivo “babà party”, a cura di Caffè Cavallaro, che ci trasporterà nel pieno delle vicende narrate nel romanzo, permettendoci di chiudere con vero e proprio un inno alla tradizione. In qualsiasi modo la si pensi sulla cucina molecolare.

 

Poeta, scrittore e saggista, ... vive a Siracusa. Ha pubblicato diverse opere: Poesie siciliane (1983), Poesie inedite (in lingua italiana, 1985), Rime siciliane (1987); Proverbi siciliani tradotti in quattro lingue (1984), Proverbi siciliani tradotti in tre lingue (1986); Teatro siciliano, trittico dialettale (1994), Soprannomi siciliani (1995) e Peddi di villutu (2000, poesie in lingua siciliana). Ha vinto nel 1984 il primo premio per la poesia in lingua al concorso "Città di Siracusa".

Sull'opera letteraria di L.D. hanno scritto: G. Barlotta «L.D. passa dalla poesia al teatro, egli stesso attore e regista, mette a nudo la sua anima di siciliano puro, sinceramente e profondamente innamorato della sua terra.»; I. Buttitta «L.D. è quattro volte poeta, cioè dall'A alla Z e come grande merito ha quello di aver fatto conoscere al mondo i Proverbi siciliani tradotti in quattro lingue.»; S. Correnti «L.D. rinnovando i fasti di scrittori siciliani come Luigi Capuana e Nino Martoglio, fa rivivere in questa sua brillante opera tutta una serie di “tipi paesani” trasfondendo in questa sua pregevole raccolta tutto l’amore che egli giustamente nutre per la nostra bella isola di Sicilia, che non è soltanto mafia, come vorrebbero certi scrittori anche siciliani, ma che è, soprattutto, terra fertile di umanità e gentilezza, come sanno quelli che la conoscono bene.»; M. Cucchi «...interessante il lavoro sui soprannomi e sui proverbi. Il primo lodevole e scrupoloso, il secondo felice nella ricerca-catalogo. Nell'insieme mi sembra che il tutto sia mosso da un felice legame culturale e affettivo con le proprie radici e con la sapienza popolare.»; P. Filippelli «È un poeta popolare, la sua vena è orientata verso il vernacolo, con impegno verso il folclore.»; P.Filloley «L.D. canta gioie ed emozioni.»; G. Guarraci «L.D. torna ad immergersi nel fantastico mondo del dialetto regalandoci questo Dizionario dei soprannomi siciliani.» «L'opera di L.D. diventa di vitale importanza per il lavoro dello studioso che in loco può trovare collaboratori per arricchire il patrimonio culturale siciliano.»; G. Gulizia «Si rifà alla tradizione dei grandi scrittori teatrali classici e nostrani. Per queste sue opere si rivela autore spigliato e interessante, ben inserito nel solco di una grande tradizione.»; M.C. Iapichino «Pur conservando una vis comica dimostra come il dialetto sia espressione profonda di sentimenti ed emozioni.»; S. Lo Presti «L.D. si rifà al verseggiare dei grandi poeti del passato.»; D. Peluso «Nei suoi proverbi ha introdotto un suo personale commento e delle massime di noti filosofi.»; V. Tomassini «L.D. mette a nudo la sua anima di siciliano puro.».

LOCANDINA CELI1

 

 - di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Sabato 19 dicembre alle ore 11, nel Salone di Rappresentanza del Municipio di Messina, Salone delle Bandiere dell Unione Europea,  a Palazzo Zanca, la cerimonia di premiazione del Premio, indetto dall'Accademia Euromediterranea delle Arti " Mare Nostrum Mediterraneo" quinta edizione 2015 e la cerimonia di consegna del Premio "Maria Celeste Celi"; quest'ultimo, ideato dalla dott.ssa Anna Maria Celi, attenta e sensibile operatrice culturale, voluto dalle figlie Maria Celeste Celi e  Cesira Celi, vanta già la quarta edizione, con notevole successo. 

Le edizioni precedenti hanno visto la presenza prestigiosa di personalità insigni del mondo dell'arte, della cultura e della poesia, come Vittorio Morello, l editore Maria Froncillo Nicosia che anche questa volta  onora la cerimonia 2015 della sua preziosa presenza, quale testimone attenta dell'operato di poeta di Maria Celeste Celi, compianta poetessa di Messina. La giuria prestigiosa del Premio era composta da Mariella Di Giorgi, docente, Giuseppe Denaro, medico specialista, collezionista d'arte, Pippo Ruggeri, medico, scrittore, giornalista, da Angelo Savasta, giornalista , pittore, dalla presidente dell'Accademia Euromediterranea delle Arti, scrittrice, giornalista e dal segretario senza diritto a voto: Gennaro Galdi, vicepresidente Accademia. Per il Premio Celi, si aggiungeva al gruppo Anna Maria Celi e Cesira e Maria Celeste Celi, le figlie della compianta poetessa che hanno decretato, unitamente alla giuria del Mare Nostrum,  i vincitori del Premio Celeste Celi.

L'Associazione Martiale sarà presente con i calendari ad offerta libera, per la raccolta fondi per l'Africa ed il Dj Giuseppe Mastrojeni costituirà il supporto tecnico dell'evento. Modererà la mattinata di cultura l'Avv. Causarano. Invitati il dr Domenico Venuti del Centro Studi europeo, il dr Scibilia ed il Dr Marullo. Il soprano Elisa Moschella allieterà i presenti con due brani di opera lirica.  

Dopo la premiazione, che avrà come protagoniste attrici-lettrici  Argentina Sangiovanni e Tina Mazzullo...tutti al Salotto Fellini un pranzo conviviale dei soci, amici e simpatizzanti, con un meraviglioso tavolo imperiale natalizio, concluderà la giornata di cultura.

I premiati sono ben visibili nella locandina acclusa all'articolo. L'accademia Euromediterranea ha inteso segnalare per l originalità solo una la pittrice Daniela De Pasquale.      

 

Se c’era bisogno di qualche conferma, sull’arroganza e la presunzione del duo Renzi Boschi, hanno provveduto gli stessi a fugare ogni nebbia e rendere la loro indole nuda come la fece madre natura. Il primo, come ci ricorda il Direttore de Il Giornale, si è vestito da ‘mafiosetto puro’ ed avrebbe minacciato Alessandro Sallusti di stare attento, con i suoi articoli, perché disse «Guardache vengo sotto casa e ti spacco le gambe», svelando all’improvviso che quando perde le staffe, anche perché a corto d’argomenti, pensa di risolvere i problemi con le minacce.

‘Mamma che paura!’ di sicuro ha pensato il Sallusti che, da quel momento, ha smesso d’essere gentile e politicamente corretto, ed ha rincarato, come si doveva, la dose di critiche politiche con i suoi articoli, ‘ar mejo fico del bigoncio’ della Leopolda che ormai è diventata l’occasione, non per approfondire politica e scelte economiche, ma solo per la celebrazione del capo da osannare e basta. E guai a non farlo perché si rischia che gli vengano spezzate non tanto le gambe che possono, comunque, essere ricomposte da un bravo ortopedico, ma la carriera politica alla quale non intendo rinunciare i componenti dell’attuale maggioranza.

Questa paura di essere escluso dai favori del ‘condottiero’ spinge la gran parte dei deputati di quella maggioranza a sostenere Renzi e la sua favorita (nel senso di Ministro più importante scelto dal premier), ha reso ringalluzzita la Maria Elena Boschi che dinanzi alle mozioni di sfiducia preannunciate dalle opposizioni per il palese ‘conflitto d’interesse’, e in barba alle disgrazie del truffati dalle banche ‘salvate’ dal Governo, reagisce con la celebre frase ‘vediamo chi ha la maggioranza nel Parlamento’. Questa reazione riduce la vicenda ad un meschino e volgare braccio di ferro che mortifica ancor più quel povero disgraziato che per la disperazione ha deciso di perdere la vita. Magari sperando che il suo gesto gli potesse rendere giustizia, almeno da morto.

Se non siamo già al regime poco ci manca: siamo, con presunzione e arroganza, in una anticamera pericolosissima. Renzi difende la sua più devota avatar e, quindi, non ‘consiglia’ adeguatamente la Boschi creando più danni di quanti se ne stiano creando adesso. Ma se Renzi non la consiglia, o non le impone le dimissioni o non usa la ‘moral suasion’ come fece con altri Ministri caduti nel mirino, ci sono solo due possibili cause. O Renzi e company sono letteralmente inadeguati alla bisogna provocando un ulteriore innalzamento del qualunquismo, o è chiaro che c’è di più di quanto finora è emerso. Le dimissioni della amazzone numero due del suo Governo è il minimo che si rende necessario fare. Il non farlo è politicamente scorretto.

Infatti le possibili mancate dimissioni sono un insulto per i Ministri del Governo Berlusconi che sono stati ‘massacrati’ per reati inesistenti, per Maurizio Lupi e per Maria Concetta Lanzetta che si non dovuti piegare ai voleri dell’’uomo solo al comando’. Il primo, anello debole del NCD, abbandonato da Alfano & C, la seconda ‘invitata’ a diventare Assessore in Calabria, carica che ha considerato come una diminutio e dalla quale si è dimessa ‘convincendosi’ a uscire dal Governo dove era diventata chiaramente non gradita. Ma sono soprattutto un insulto per l’opinione pubblica che si domanda, frastornata, in che mani è finito il governo di una nazione come l’Italia.

Quello che ci consola è percepire che il governo è al giro di boa e i due colpi mortali, per esso, saranno le elezioni amministrative nelle grandi città della prossima primavera e il referendum sulle riforme costituzionali.

                                                                                  Giovanni ALVARO

 

Nutcracker 7

 

Nutcracker 20- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Uno Schiaccianoci da non perdere, Al Teatro Vittorio Emanuele giovedì 17 dicembre, alle ore 21.00, con repliche venerdì 18 e sabato 19 alle 21.00 e domenica 20 alle 17.30 e alle 21.00 .

Musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij , Balletto Nazionale dell’Opera di Sofia,Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele,Direttore  Grigor Palikarov. 

Professionalità, stile ed eleganza caratterizzano questo " Schiaccianoci" che lascerà un segno nella memoria storica del programma del Teatro di Messina e richiamerà sicuramente il bel pubblico esigente e qualificato delle grandi occasioni, pronto anche a gustare la perfezione tecnica e la mirabile interpretazione del corpo di Ballo di Sofia....e , come recita il noto spot della cartellonistica del Teatro  Vittorio....pronto a sfoggiare, compostamente, con grande eleganza,  le eleganti mises delle feste.

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