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rfodale

rfodale

di Michele Cappotto

Altitudine: m.150 s.l.m.

Territorio:  Santo Stefano Briga è una frazione collinare della I Circoscrizione del Comune di Messina, lontana circa 16 km a Sud dal centro cittadino, immersa nella vallata attraversata dal torrente Santo Stefano. Diffusa l’agricoltura con particolare riferimento ad agrumi e vitigni. Anticamente fu fiorente la coltivazione del gelso e nell'allevamento del baco da seta con un'attività serica di grande qualità.

Come arrivare: il centro è raggiungibile per mezzo della Strada Provinciale n°36, che dal bivio di Ponte Santo Stefano (nazionale litoranea), attraversati gli abitati di Santa Margherita e Santo Stefano Mezzano, vi giunge dopo circa 4 km.
Il villaggio è collegato al centro cittadino dalla linea ATM n° 6 (Piazza Cavallotti o Stazione Centrale - S.Stefano Briga).

Orari dei bus
CAVALLOTTI                      4.20  5.00                     7.55  8.55                                                                           16.30  17.40    20.20
PROVINCIALE                    4.30  5.15                     8.10  9.10                                                                           16.40  17.55    20.35
Z.I.R.                                                        6.05  6.45                       9.55   10.55 11.45 12.45 13.45  14.35 15.35      
BIVIO S. MARGHERITA    4.55  5.40   6.30  7.15  8.40   9.40   10.25  11.25 12.15 13.15 14.15 15.05 16.05  17.15  18.25   21.00
S.STEFANO BRIGA            5.05  5.50   6.45  7.30  8.55   9.55   14.40  11.40 12.30 13.30 14.30 15.20 16.20  17.30  18.40   21.15                

S.STEFANO BRIGA            5.10  5.55   6.50  7.35  9.00   10.00 10.50  11.50 12.40 13.40 14.40 15.25 16.30  17.40  18.50   21.20
BIVIO S. MARGHERITA    5.25  6.05  7.05   7.55  9.15   10.15 11.05  12.05 12.55 13.55 14.55 15.40 16.45  17.55  19.05   21.30
Z.I.R.                                     5.55  6.35                      9.45  10.45 11.35  12.35 13.25 14.25 15.25                       18.25   
VIA LA FARINA (ATM)                        7.35  8.25                                                                         16.05 17.15             19.35   21.55
STAZIONE CENTRALE                        7.45  8.40                                                                         16.20 17.30             19.50   22.05

PERCORSO: Cavallotti-Via S.Maria Alemanna-Via I Settembre-Via Cesare Battisti-Via Catania-Provinciale-Via C.Valeria Minissale S.S.114    bivio S.margherita - cunetta sul torrente S.Stefano - S.Margherita - S.Stefano Medio - S.Stefano Briga
RITORNO: S.Stefano Briga - S.Medio - S.Margherita - cunetta sul torrente S.Stefano - Bivio S.Margherita S.S.114 - Contesse - Via Taormina  Via Bonino - Via La Farina - Stazione C.le (fuori servizio Cavallotti)

AVVISO In caso di pioggia obbligatorio transitare bivio S.Margherita - S.S.114 - Via S.Andrea - Runci - S.Margherita a/r con percorso inverso.
N.B
1)  Solo con gli orari segnati effettuare capolinea alla Z.I.R. (ripartendo V.le Gazzi - C.Valeria).
2) Deviazione Via Consolare Valeria: dal lunedì al venerdì e dalle ore 8.30 alle ore 11.30 in partenza da Z.I.R.a sinistra Via Taormina.

Prefissi:  090  c.a.p. 98137

Numeri utili:
Ufficio postale: via S.Nicolò tel. 090-630631
Scuola Materna: via Comunale n.1 tel. 090-630332
Tabacchi: via Caruso 3 tel.090-639733 e via Caruso 24 tel.090-630643
Bar: via Comunale n.1 tel. 090-630275

Etimologia: ll suo nome deriva da Stephanus, il priore della chiesa basiliana di Santa Maria e San Costantino edificata in contrada "Bruca" (dal quale deriva il termine "Briga") che fu distrutta agli inizi del Seicento da un'alluvione. E’ anche denominato dai locali Soprano (dal latino supranus = situato al di sopra di ) per la sua collocazione geografica sovrastante le altre due limitrofe frazioni di Santo Stefano Mezzano (medio) e Santa Margherita.

Abitanti: sopranòti (1200 unità nel 2001)

Cenni storici: Le origini sono presumibilmente riferibili al periodo Arabo/Normanno (sec. IX) si sviluppo attorno ad una "grangia" bizantina (una masseria con accanto un piccolo convento dove  frati  e contadini  pregavano e vivevano di agricoltura e di piccole industrie ad essa connesse) che aveva nella chiesa di contrada "Bruca" il suo punto di riferimento.
La rivolta antispagnola del 1674-78 portò alla confisca del territorio e la successiva vendita a dei signorotti locali, che diedero spazio alla coltivazione degli agrumi e viti a scapito di quella del gelso, che decadde, fino a sparire nel Novecento a causa della concorrenza delle fibre sintetiche.
La peste del 1743 provocò numerose vittime, mentre il terremoto del 1908 non causò danni particolari al villaggio. Fino al 1927 S. Stefano di Briga fu un comune autonomo, da allora è stato inglobato nel territorio del comune di Messina.

Patrono: S. Giovanni Battista la cui festa si celebra la domenica successiva al 24 Giugno (natività di Giovanni Battista).

Da visitare: La Chiesa S. Giovanni Battista (periodo 1520-1524), sita al centro del villaggio. All'interno delle tre navate si possono ammirare le seguenti opere: due belle acquasantiere di epoca rinascimentale, il grande tabernacolo di scuola gaginesca (1554), con la raffigurazione del Cristo Risorto e di Angeli, l'altare maggiore, costruito nel 1774, di stile barocco con colonne, rilievi, mensole, ed eleganti modanature, il "Fonte Battesimale" mirabile opera in marmo e legno di Andrea Calamech (sec.XVI). Da ammirare poi è un polittico del sec. XIV formato da dieci riquadri che rappresentano scene sacre e Santi. Altri arredi preziosi sono infine la tela della "Madonna del Rosario", opera del '600 di A. B. Alberti, un Crocifisso dipinto su tavola (sec.XV), una statua del Cristo Morto (sec.XVI) ed altri antichi dipinti, statue lignee ed argenterie. La piccola Chiesa S. Rocco, costruita, nel 1274. La Chiesa dell'Immacolatella, realizzata nel 1100 da padri basiliani, che faceva parte di un monastero. All’interno due dipinti murali del periodo normanno. Il Santuario della Madonna della Vena eretto intorno al 1400. La Chiesa S. Gaetano (periodo 1250), chiusa al culto dal 1863 che conserva ancora i muri portanti esterni ed il portale. La Chiesa di S. Lucia costruita nel XVIII secolo.

Pezzolo

Nov 23, 2024

di Michele Cappotto

Altitudine: m. 400 s.l.m.

Territorio e risorse: Pezzolo è una graziosissima e tranquilla frazione della I Circoscrizione del comune di Messina che dista circa 24 km a sud dal centro città. L’economia del villaggio, oggi legata intimamente a quella della vicina città, fino a qualche decennio fa era prettamente agricola, con grande diffusione di agrumeti, uliveti e vigneti. Ancora oggi una caratteristica del territorio sono i terrazzamenti sulle  colline realizzati scavando il terreno e delimitandolo con robusti muretti di pietra a secco. Su tali terrazzamenti erano coltivati ad ortaggi, frumento, segale e farro. Le zone più alte venivano destinate invece al pascolo ed all’allevamento del bestiame. Anche a Pezzolo l’allevamento del baco da seta e la produzione serica costituivano attività di importante reddito ma tutto ciò è venuto meno dall’ultimo dopoguerra. L’abitato si sviluppa su un ripido e scosceso declivio in un suggestivo dedalo di strette viuzze in pietra, di rampe, di scale, dove sorgono abitazioni costruite a partire dal XVII secolo

Come arrivare: La viabilità principale è rappresentata dalla Strada Provinciale n°35 che collega il centro del villaggio con la Strada Nazionale (SS 114) all’altezza del bivio di Ponte Schiavo. Essa è lunga circa sei chilometri e presenta molte curve e tornanti. Da Pezzolo si può anche raggiungere
il santuario di Dinnammare.
Per ciò che concerne il trasporto pubblico il villaggio è collegato col centro di Messina dalla linea ATM n° 5 (Piazza Cavallotti-Pezzolo).
Orari bus
CAVALLOTTI 5.25                
PROVINCIALE 5.35                
Z.I.R.   7.25 9.25 11.35 13.05 14.05 16.25 18.45 20.55
BIVIO S. MARGHERITA 6.00 7.55 9.55 12.05 13.35 14.35 16.55 19.15 21.20
PONTE SCHIAVO 6.10 8.05 10.05 12.15 13.45 14.45 17.05 19.25 21.25
S.PLACIDO CALONERO'   8.10     13.50        
PEZZOLO 6.25 8.15 10.25 12.35 14.00 15.05 17.25 19.40 21.40

PEZZOLO 6.30 8.15 10.30 12.45 14.00 15.15 17.35 19.45 21.45
S.PLACIDO CALONERO'   8.20     14.10        
PONTE SCHIAVO 6.45 8.30 10.50 13.00 14.20 15.35 17.55 20.00 22.00
BIVIO S.MARGHERITA 6.55 8.40 11.00 13.00 14.30 15.45 18.05 20.10 22.10
Z.I.R. 7.20 9.05 11.25 13.40   16.15 18.35 20.40  
VIA LA FARINA (ATM)         15.00       22.35
STAZIONE CENTRALE         15.10       22.45

PERCORSO: Cavallotti-Via S.Maria Alemanna-Via I Settembre-Via Cesare Battisti-Via Catania-P.zza Dante- Provinciale-Via Consolare - Minissale S.S.114 - Via S.Andrea - P.te Schiavo - S.Placido Calonerò - Pezzolo RITORNO: Giunti in Via Bonino proseguire per Via La Farina-Stazione C.le (fuori servizio Cavallotti)
N.B. 
1)  Solo con gli orari segnati limitare il capolinea a piazza Dante  (transitando via S.Cosimo) o a S.Placido Calonerò    
2) Deviazione Via Consolare Valeria: dal lunedì al venerd'ì e dalle ore 8.30 alle ore 11,30 in partenza da Z.I.R. a sinistra Via Taormina

Prefissi:  telefono 090  c.a.p  98138

Numeri utili:  Ufficio postale via Maddalena n.72  090 610116
                         Scuole Elementari via Paradiso n.5  090 610425

Etimologia: Il nome di Pezzolo, deriverebbe dalla dizione “Piczuli”, che si trova in uno storico  documento del 1308 che cita appunto il villaggio.

Abitanti: pezzoloti  (515 unità nel 2001)

Patrono: S.Nicola di Bari. 

Cenni storici:  Già abitato in tempi remoti, il centro si sviluppò al tempo delle incursioni saracene, quando gli abitanti della costa cercavano rifugio sulle alte colline per l’insalubrità delle coste o per nascondersi dalla vista dei pirati. La storia di Pezzolo è stata segnata da tragici eventi calamitosi.
Nel 1743, Pezzolo fu colpito da un’impressionante epidemia di peste che ne dimezzò la popolazione. Il terremoto nel 1908 causò nuovamente numerose vittime nonché gravi danni al tessuto urbano e alle importanti testimonianze monumentali.

Da visitare: La chiesa principale è quella di San Nicola di Bari, protettore del villaggio, che risale alla seconda meta del Cinquecento. Bellissimo il portale cinquecentesco attribuito alla scuola di Antonello Gagini. Costruita in pietra di Siracusa, la chiesa presenta una struttura ad arco e nella facciata sono raffigurati i simboli dei quattro Evangelisti, le teste alate dei Cherubini, una Madonna col Bambino e i Santi. Sul gradino d'ingresso alla chiesa si legge la data 1580, mentre sul prospetto dell’adiacente e massiccia torre campanaria è incisa la data 1598. L'interno della chiesa mantiene, nonostante le tante ristrutturazioni, la struttura rinascimentale a tre navate, un tempo sostenuta da 12 colonne doriche, realizzate in granito locale, e presenta ai due lati numerose cappelle. Da ammirare, è un grande ciborio marmoreo (sec.XVIII) che presenta in alto la SS. Annunziata e l’Angelo nunziante. Nelle cappelle laterali sono custodite le statue in marmo della Madonna di Loreto e della Madonna dell'Idria, provenienti dalle chiese omonime. Sul pavimento erano originariamente collocate molte lapidi che corrispondevano alle sottostanti cripte mortuarie. Un’altra lapide, invece, posta all'esterno laterale della porta maggiore, ricorda le vittime della peste del 1743, che a Pezzolo furono 573 su un totale di una popolazione di 872 persone. Nella parte alta del paese, sorgeva poi la chiesa della Madonna dell'Itria, rasa al suolo dal terremoto del 1908 e oggi ridotta a pochi reperti. La chiesa della Madonna di Loreto, che ha dato il nome alla contrada, si conserva invece in condizioni migliori. Questa chiesa sembra avere origini bizantine (sec.VIII). Da ammirare infine è anche il palazzo del Marchese Pescia  una costruzione del 1400, del quale esistono in parte soltanto i muri perimetrali. Il complesso monumentale più significativo, che sempre accompagnò la vita di Pezzolo e dei casali vicini è sicuramente lo splendido Monastero Benedettino di S. Placido Calonerò, edificato nel 1361. Una costruzione imponente con un bellissimo chiostro circondato da un elegante colonnato che si ripete nel delimitare e sorreggere la cupoletta che sovrasta il pozzo posto al centro. La struttura comprendeva anche un ospedale e una cappella.

Molino

Nov 23, 2024

di Michele Cappotto

Altitudine: m. 222 s.l.m.

Etimologia: Si tramanda che l’origine del toponimo sia da ricollegare alla presenza sul posto di un mulino ad acqua, oggi scomparso.

Abitanti: molinesi (212 unità nel 2001)

Territorio e risorse: Molino è una frazione collinare della Circoscrizione I del Comune di Messina, situata a sud del capoluogo, dal quale dista circa 18 km., nella stretta vallata percorsa dal torrente Giampilieri. Il territorio collinare presenta diffuse coltivazioni in specie castagneti, agrumeti,  vigneti ed uliveti che rappresentano la principale fonte di reddito.

Come arrivare: Molino è raggiungibile percorrendo la Strada Provinciale n. 33 che partendo dal bivio di Giampilieri Marina, sulla Strada Statale 114 Orientale Sicula, passa per Giampilieri Superiore e arriva al bivio del villaggio. La stessa poi prosegue per Altolia. Dal bivio la strada comunale conduce fino al paese.
Molino è collegata al centro cittadino dalla linea n°01 ATM (Piazza Cavallotti-Altolia), che effettua una fermata al bivio Molino

CAVALLOTTI =.== =.== =.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.==
PROVINCIALE =.== =.== =.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.==
BIVIO S. MARGHERITA =.== =.== =.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.== ==.==
BRIGA M. =.== =.==                   7.50 8.45  9.40  10.50 12.10 13.05 14.05 15.10 16.15 17.25 18.25 19.20 20.15 21.15
GIAMPILIERI SUP. =.==  7.05  7.55 8.50   9.45  10.55 12.15 13.10 14.10 15.15 16.20 17.30 18.30 19.25 20.20 21.20
ALTOLIA =.==                   7.20  8.10 9.05 10.00 11.10 12.30 13.25 14.25 15.30 16.35 17.45 18.45 19.40 20.35 21.30

PERCORSO Altolia - Molino - Giampilieri - bivio - S.S.114 - bivio S.Margherita - S.S.114 - Minissale - Via Bonino -    Via La Farina - Stazione C.le 
RITORNO Cavallotti - Via S.Maria Alemanna - Via I Settembre - Via C.Battisti - Via Catania - P.zza Dante - Provinciale - Via C.Valeria - Minissale - S.S.114 - bivio S.Margherita - S.S.114 - bivio - Giampilieri - Molino - Altolia.
N.B. 
1) Solo con gli orari segnati in grassetto coincidenza a Piazza Pozzo con linea 2                                    
2) con la corsa delle 12.40 se con studenti a bordo proseguire S.S. 114 - Bivio S. Paolo  via vecchia                                                                                                Nazionale - Scuola Leonardo da Vinci                                    
3) con la corsa delle 14.05 il servizio inizia dalla Stazione R.F.I. di Giampilieri (Attendere treno)

Prefissi: c.a.p. 98142  tel. 090

Numeri utili: per esercizi commerciali e servizi si fa riferimento ai vicini villaggi di Altolia e Giampilieri sup.

Cenni storici: Il piccolo centro agricolo e pastorale probabilmente si sviluppò al tempo delle incursioni saracene, che tra il IX secolo e il X secolo, devastarono la costa e costrinsero le popolazioni rivierasche a cercare rifugio sulle alte colline, fondando nuovi insediamenti o andando ad ingrossare quelli già esistenti. Con la dominazione araba si ebbe un notevole incremento dell'agrumicoltura e un fiorente artigianato della seta, che come nel vicino villaggio di Altolia, forniva la più consistente fonte di reddito alla popolazione. Tutto questo fino a quando l'avvento delle fibre sintetiche (dal 1945 in poi)  più economiche e prodotte su scala industriale, soppiantarono il commercio della seta.
Il 1 ottobre del 2009 una disastrosa alluvione e frana ha colpito Molino insieme ai vicini borghi di Altolia e Giampilieri provocando la perdita di vite umane e la distruzione di case, infrastrutture, autoveicoli, strade, negozi: tutto travolto ed inghiottito dal fango. Ancora oggi il dolore, lo sgomento e l’incredulità sono presenti nell’animo della popolazione che attende con grande speranza e dignità di poter ritornare a vivere in sicurezza nelle loro case la loro semplice ed onesta quotidianità.

Da visitare: Chiesa di Santa Maria della Scala fu edificata per volere della baronessa Della Scala nel sec. XVII come scolpito sull’architrave del suo bel portale che porta impressa la data del 1613, La pianta è ad una sola navata, riccamente decorata con stucchi. All’interno, sull’altare centrale domina la statua lignea della Madonna della Scala. Sulla parete sinistra è collocata la lapide funeraria di Salvatore Micali (1867), seguono tre altari con una tela raffigurante i Santi Cosma e Damiano, un Crocifisso ligneo, e un rovinatissimo affresco. Sulla parete destra invece si trova un’acquasantiera del XVI secolo (attribuita al messinese Rinaldo Bonanno), una tavola cinquecentesca della Madonna del Rosario e la tavola della Vergine col Bambino in trono con in basso San Michele Arcangelo, Sant'Onofrio e San Nicola di Bari, opera questa attribuita ad Antonello Riccio. Nella sacrestia sono esposti alcuni quadretti, un tronetto eucaristico e un bel paliotto con al centro Santa Maria della Scala. Da visitare è anche il Monastero di San Placido il Vecchio o San Placido in Silvis risalente al 1361.

Patrono: Santa Maria Scala del Paradiso (festa il 2 agosto)

Tradizioni da non perdere: Festa della "Matr’a’Scala", cioè della Madonna della Scala (la prima domenica dopo il 2 agosto).

di Michele Cappotto

Altitudine: m.199  s.l.m.)

Etimologia:  Il significato del toponimo potrebbe ricollegarsi al termine greco-bizantino “mèlon” o “mìlon”, che significa "ovino", ricollegabile a "luogo di pascolo". La specifica di "San Pietro" si riferisce al patrono del paese, San Pietro apostolo. Il centro è conosciuto anche come Mili Superiore.

Abitanti: miloti (769 unità nel 2001)

Territorio e risorse: Mili San Pietro è una frazione collinare a sud della città facente parte della I Circoscrizione.
E’ situata al centro di una vallata dei monti peloritani attraversata dal torrente Mili. Il territorio circostante è coltivato prevalentemente ad agrumeti, oliveti e vigneti con buona produzione di olio e vino. Nella sua parte più montana (fino a circa 1070 metri di altitudine) sono diffuse ampie pinete e castagneti.

Come arrivare:  Il villaggio dista circa 10 km dal centro di Messina. Per raggiungerlo si deve percorrere la S.S. 114 (ME – CT) fino al bivio con la S.P. 38  imboccata la quale, dopo aver attraversato il borgo di Mili S. Marco, si giunge al paese.  A breve distanza dall’incrocio con la provinciale si trova anche lo svincolo della tangenziale “Messina Sud – Tremestieri”, che consente di utilizzare altresì  l’autostrada A20 (Messina-Palermo) o la  A18 (Messina-Catania-Siracusa-Gela). Il trasporto pubblico è assicurato dall'Azienda Trasporti di Messina (ATM), con l’autobus n. 08 avente capolinea in Piazza Cavallotti.
Partenze:
CAVALLOTTI                   4.00 5.15 6.10 7.05   7.50                    
PROVINCIALE                  4.50 5.45 6.20 7.20   8.05                    
Z.I.R.                                  8.35 9.35 10.15 11.05 12.35 14.05 15.35 17.05 18.35 20.35
MILI S.PIETRO                  5.15 6.05 6.45 7.50   8.40 9.15 10.15 10.55 11.45 13.15 14.45 16.15 17.45 19.15 21.10

MILI S.PIETRO                  5.20 6.10 6.50 7.55   8.45 9.20 10.20 11.00 11.50 13.20 14.50 16.20 17.50 19.20 21.15
Z.I.R.                                  8.30   9.25 9.55 10.55 11.40 12.25 13.55 15.25 16.55 18.25 19.55  
VIA LA FARINA (ATM)   5.50 6.40 7.25                                                                                                          21.50
STAZIONE CENTRALE   6.00 6.55 7.40                                                                                                          22.00

PERCORSO: Cavallotti-Via S.Maria Alemanna-Via I Settembre-Via Cesare Battisti-Via Catania-Provinciale-Via C.Valeria Minissale S.S.114    bivio Mili - Mili S.Marco - Mili S. Pietro
RITORNO: Giunti a Minissale proseguire per Via Bonino - Via La Farina - Stazione C.le (fuori servizio Cavallotti) Via Bonino - Via La Farina - Stazione C.le (fuori servizio Cavallotti)                             

Prefissi: c.a.p. 98133 tel. 090

Numeri utili:  Bar – Tabacchi Micali tel. 090 – 881602
                        Ufficio Postale c/o Mili S. Marco  via S. Marco 12  tel. 090 – 881859
                        Farmacia c/o Mili marina  Caminiti Garufi via Nazionale tel 090 - 881792

Cenni storici Le origini del villaggio si fanno risalire all'epoca bizantina (sec. VI-VIII), quando intorno all'abbazia basiliana di Santa Maria cominciarono a sorgere i primi nuclei di case da parte dei contadini che lavoravano le estese terre di pertinenza dell'abbazia stessa. Dopo l’occupazione araba, durante la quale la struttura aveva subito una forte decadenza, il normanno Conte Ruggero nel 1092 fece riedificare la chiesa e l'annesso convento entro il quale vi fu tumulato suo figlio illegittimo di nome Giordano. Nei primi anni del Quattrocento, con l’ulteriore ristrutturazione ed ampliamento dell’abbazia,  si crearono le condizioni per un incremento più massiccio di abitanti ed un ulteriore sviluppo dell’abitato.

Da visitare: L’ Abbazia di Santa Maria di Mili, edificata nel 1092, sorge a valle dell’abitato. Presenta ancora oggi i tipici tratti dello stile arabo-normanno. La facciata ristrutturata nel XVI secolo è in stile barocco con due pinnacoli ai lati. Al centro un pregevole portale marmoreo sovrastato da un medaglione incassato con bassorilievo, raffigurante la Madonna col Bambino. L'architrave del portale è sorretta da due stipiti che terminano con mensole a doppia voluta. Ornano il complesso facciale due lesene con capitelli ed un mascherone centrale. L’interno, ad unica navata, è abbastanza spoglio ma presenta un soffitto ligneo a travature apparenti. Sulla navata si aprono le tre arcate acute, la cui centrale forma l’arco trionfale che delimita il breve presbiterio. Sul pavimento è presente un passaggio attraverso la quale si accede ad una cripta sotterranea composta da due piccole stanze nelle cui pareti sono ricavate dodici piccole nicchie, con sottostanti colatoi, entro le quali venivano lasciati i cadaveri dei monaci ad essiccare per la successiva mummificazione. Il monastero, che sorge accanto alla chiesa, ha subito vari interventi nell’Ottocento, dopo che furono cacciati i monaci: di tali periodo sono infatti le eleganti finestre incorniciate a mattoni ed una panoramica terrazza prospicente il lato del torrente. Due sono i cortili interni alla struttura separati da un arco.
La Chiesa di San Pietro Apostolo, ricostruita nel 1954 sul luogo e sul modello della più antica chiesa parrocchiale, demolita nel 1937. Dallo stile semplice e lineare è a una navata con abside centrale. Sulle pareti si aprono varie nicchie mensolate con statue di Santi. Di pregio custodite sono un dipinto su tavola raffigurante San Giorgio proveniente dall'omonima chiesetta rurale, risalente al XVI secolo; un'altra tavola, del 1638, del pittore Francesco Laganà, raffigurante la Madonna del Rosario tra angeli ed oranti, proveniente dalla chiesa dell'ex Abbazia basiliana; una tela, risalente al 1801 ed opera di Vincenzo Le Donne, raffigurante la Madonna tra i Santi Pietro e Paolo ed una statuetta in pietra raffigurante la Madonna col Bambino, del XVI secolo.
Il Santuario di San Sostene Martire, sorge in collina a circa 400 m s.l.m., in una posizione che domina il paese e la vallata del Mili. In esso si custodisce la statua marmorea del Santo Martire di Calcedonia, compatrono del paese, risalente al 1634 e opera di monaco basiliano di nome Luca.

Patrono: San Pietro Apostolo e San Sostene di Calcedonia (feste che ricorrono rispettivamente il 29 giugno e la prima domenica di settembre)
Tradizioni da non perdere:  Le principali manifestazioni religiose che si tengono a Mili San Pietro sono incentrate:  nel periodo natalizio, con novena e processione notturna accompagnata dal suono della “ciaramedda” e la organizzazione della manifestazione denominata "Il Presepe Miloto"; e durante la Settimana Santa, con l’allestimento dell'altare del "Sepolcro" nella chiesa parrocchiale (il Giovedì Santo) e la processione delle "Varette" (il Venerdì Santo). Molta partecipazione e devozione riscontrano poi la Festa di San Pietro Apostolo il 29 giugno, con solenne processione della statua del Santo Patrono per le vie del paese e la Prima domenica di settembre, con la festa di San Sostene martire, compatrono.

di Michele Cappotto

Altitudine: m.  97  s.l.m.

Etimologia: Il significato del toponimo potrebbe ricollegarsi al termine greco-bizantino “mèlon” o “mìlon”, che significa "ovino", ricollegabile a "luogo di pascolo". La specifica di "San Marco" si riferisce al patrono del paese, San Marco Evangelista. Il centro è conosciuto anche come Mili Inferiore.

Abitanti: miloti

Territorio e risorse: Mili San Marco è una frazione collinare a sud della città facente parte della I Circoscrizione.
E’ situata nella vallata dei monti peloritani attraversata dal torrente Mili tra il villaggio di Mili San Pietro, a monte,  e Mili Marina sulla costa. Il territorio circostante è coltivato prevalentemente ad agrumeti, oliveti e vigneti. Diffuso l'allevamento del bestiame bovino ed ovino praticato da aziende a conduzione familiare.

Come arrivare: Per raggiungere il villaggio si deve percorrere la S.S. 114 (ME – CT) fino al bivio con la S.P. 38 che dopo circa 1 km giunge al paese.  A breve distanza dall’incrocio con la provinciale si trova anche lo svincolo della tangenziale “Messina Sud – Tremestieri”, che consente di utilizzare altresì  l’autostrada A20 (Messina-Palermo) o la  A18 (Messina-Catania-Siracusa-Gela). Il trasporto pubblico è assicurato dall'Azienda Trasporti di Messina (ATM), con l’autobus n. 08 avente capolinea in Piazza Cavallotti.
Partenze:
CAVALLOTTI                   4.00 5.15 6.10 7.05   7.50                    
PROVINCIALE                  4.50 5.45 6.20 7.20   8.05                    
Z.I.R.                                                                      8.35 9.35 10.15 11.05 12.35 14.05 15.35 17.05 18.35 20.35
MILI S.PIETRO                  5.15 6.05 6.45 7.50   8.40 9.15 10.15 10.55 11.45 13.15 14.45 16.15 17.45 19.15 21.10

MILI S.PIETRO                  5.20 6.10 6.50 7.55   8.45 9.20 10.20 11.00 11.50 13.20 14.50 16.20 17.50 19.20 21.15
Z.I.R.                                                            8.30   9.25 9.55 10.55 11.40 12.25 13.55 15.25 16.55 18.25 19.55  
VIA LA FARINA (ATM)   5.50 6.40 7.25                                                                                                           21.50
STAZIONE CENTRALE   6.00 6.55 7.40                                                                                                           22.00

PERCORSO: Cavallotti-Via S.Maria Alemanna-Via I Settembre-Via Cesare Battisti-Via Catania-Provinciale-Via C.Valeria Minissale S.S.114    bivio Mili - Mili S.Marco - Mili S. Pietro
RITORNO: Giunti a Minissale proseguire per Via Bonino - Via La Farina - Stazione C.le (fuori servizio Cavallotti) Via Bonino - Via La Farina - Stazione C.le (fuori servizio Cavallotti)                             

Prefissi: c.a.p. 98132 tel. 090

Numeri utili: Ufficio Postale via S. Marco n.12  tel. 090 – 881859
                       Farmacia c/o Mili marina  Caminiti Garufi via Nazionale n.282 tel 090 – 881792
                       Farmadistribuzione S.P.A. 98131 Mili San Marco (ME)  Via Nazionale tel: 090 632000, 090 633457

Cenni storici: Le origini del villaggio si fanno risalire all'epoca bizantina (sec. VI-VIII), quando intorno all'abbazia basiliana di Santa Maria cominciarono a sorgere i primi nuclei di case da parte dei contadini che lavoravano le estese terre di pertinenza dell'abbazia stessa che hanno dato vita anche a Mili S. Pietro. Dopo l’occupazione araba, durante la quale la struttura aveva subito una forte decadenza, il normanno Conte Ruggero nel 1092 fece riedificare la chiesa e l'annesso convento entro il quale vi fu tumulato suo figlio illegittimo di nome Giordano. Lo stesso monastero esercitò la propria giurisdizione sui casali fino al 1400. Agli inizi del’Ottocento gli Inglesi esercitarono una importante presenza in tutta l'area, allorquando intervennero presidiandola a favore dei Borboni, che temevano l'invasione della Sicilia da parte dei Francesi di Gioacchino Murat. In quella occasione essi nel realizzare interventi a protezione della costa favorirono la costruzione della strada che tuttora collega entrambi i casali alla città.
Da visitare: La chiesa parrocchiale di San Marco fu costruita nel 1859, sulle rovine di una preesistente ed antica chiesa andata distrutta nel 1855 a causa di una disastrosa alluvione. Presenta uno stile neoclassico ed una singolare pianta circolare. Fu progettata dall’architetto Giuseppe Mallandrino che si è ispirato alla Chiesa del Pantheon di Roma. La facciata è caratterizzata da un imponente pronao delimitato anteriormente da quattro colonne con capitelli che sorreggono frontone e timpano e da una cupola. Ai lati si ergono le due torri campanarie quadrangolari che però non sovrastano di molto il complesso dell’edificio. All'interno è conservato un altare marmoreo, ricco di tarsie, sul quale è posta la statua dello stesso San Marco, patrono del villaggio risalente al secolo XVII.

Patrono: S. Marco Evangelista (festa il 25 aprile)

Tradizioni da non perdere: Il 25 aprile si festeggia il Patrono e la tradizione vuole che le per l’occasione, oltre ai riti religiosi in suo onore, le donne dei villaggi della vallata di Mili approntino ricche portate di carne, paste e dolci con uova o carciofi. La prima domenica di settembre invece, si festeggia con grande devozione anche San Sostene di Calcedonia che fu un soldato romano messo a morte sul rogo per essersi convertito al cristianesimo. Il Santo viene invocato alla fine dell'estate perché porti la prima pioggia dell'autunno. La sua statua, opera del monaco basiliano Luca risalente al 1634, viene portata presso il suo santuario in collina in una processione che passa anche per l’antica abbazia di Santa Maria.

Larderia

Nov 23, 2024

di Michele Cappotto

Altitudine: m.298  s.l.m.

Etimologia: L'ipotesi più fondata sulle origini del toponimo "Larderia" o “Lardarìa”, la si fa risalire alla lingua greca come "luogo ricco di acque". ricollegandolo al "grande fiume", identificabile con l’omonimo torrente. Nella prima metà dell’Ottocento erano infatti in funzione ben 24 mulini ad acqua nella Vallata di Larderia.Un’altra ipotesi potrebbe essere la derivazione dal latino che indicherebbe "Colei che commercia o vende lardo o maiali" , attività in effetti molto praticata sul posto al tempo dei Romani.

Abitanti: larderiesi o larderesi

Territorio e risorse: Larderìa è una frazione della I Circoscrizione del comune di Messina, costituita dadli abitati di Larderìa Superiore e Larderìa Inferiore. Essa sorge nella vallata attraversata dal torrente omonimo alle falde del monte Dinnammare.  Si tratta di uno dei centri artigianali ed industriali più attivi e conosciuti della provincia di Messina.

Come arrivare: percorrere la S.S. 114 fino a Tremestieri poi bivio per la S.P. 39 e avanti per circa 2,5 km.
Per mezzo della tangenziale A20: uscita Tremestieri e poi imboccare la S.P 39.
Autobus linea ATM  09
CAVALLOTTI                   4.35                                  8.40                                                                                             20,30                
PROVINCIALE                  4.55                                  8.55                                                                                             20,30                  
Z.I.R.                                            5.30 6.05 6.55 8.05            9.45 10.35 11.25 12.25 13.25 14.05 15.05 15.55 16.45 17.35 18.25 19.15 
TREMESTIERI                   5.00 5.45 6.25 7.15 8.30  9.20  10.15 11.05 11.55 12.55 13.55 14.30 15.35 16.25 17.15 18.05 18.55 19.45 20.55
TIPOLDO                            5.15 6.00 6.45 7.30 8.45  9.35  10.30 11.20 12.10 13.10 14.10 14.45 15.50 16.40 17.30 18.20 19.10 20.00 21.10
TIPOLDO                            5.20 6.05 6.45 7.35 8.50  9.40  10.35 11.25 12.15 13.15 14.15 14.55 15.55 16.45 17.35 18.25 19.15 20.05 21.15
TREMESTIERI                   5.35 6.20 7.00 7.50 9.05  9.55  10.50 11.40 12.30 13.30 14.30 15.10 16.10 17.00 17.50 18.40 19.30 20.20 21.30
Z.I.R.                                    5.55 6.45                 9.35 10.25 11.15 12.05 12.55 13.55 14.50 15.35 16.35 17.25 18.15 19.05            20.45  

VIA LA FARINA (ATM)                   7.25 8.15                                                                                                                        19.55           21.55                STAZIONE CENTRALE                    7.40 8.30                                                                                                                        20.10           22.05                 
PERCORSO Cavallotti - Via S.Maria Alemanna - Via I Settembre - Via Catania - Provinciale - Via C.Valeria - Minissale S.S.114 Tremastieri - Larderia Inf.e Sup. - Tipoldo
RITORNO Giunti a Minissale proseguire per via Bonino - Via La Farina - Stazione C.le (fuori servizio Cavallotti)                               
N.B. 1) Solo con gli orari segnati effettuare capolinea alla Z.I.R. (V.le Gazzi - C.Valeria)
         2) Deviazione Via C.Valeria: dal lunedì al venerdì e dalle ore 8.30 alle ore 11.30 in partenza a sinistra per Via Taormina

Prefissi:  c.a.p. 98129 tel. 090

Numeri utili: Farmacia: Sgroi Maria - salita Larderia, 46 tel. 090-636177
                        Ufficio postale: via Comunale n.100  tel. 090-730651
                        Scuole Elementari: via Comunale tel. 090-730624-730439
                        Tabacchi: via Croce n.123 tel. 090-730649
                        Bar: via Croce n.10 tel. 090-730459
                          
Cenni storici: Il centro si è formato nel XIII secolo come feudo dell’Arcivescovo Berardo (1197 - 1233), che concesse ai contadini, trasferitisi in quei territori, un appezzamento di terreno, in cambio di un canone annuo. Vennero a formarsi due nuclei fondamentali, Larderia Superiore, sito in collina per sfuggire alle incursioni piratesche, e Larderia Inferiore, più a valle, invisibile dal mare e più sul margine del torrente, che allora costituiva l’unica via di comunicazione verso Messina. Nel 1671, durante le lotte a Messina tra Merli e Malvizzi, l’esercito francese sconfisse quello spagnolo proprio nel territorio di Larderia. Nel 1690 Larderia passò di proprietà della Famiglia Moncada che ne divennero Principi. Nel 1727 il casale rientrò nel demanio e successivamente alla Chiesa messinese, che lo amministrò fino all’Unità d’Italia. Nel 1743 la peste colpì Larderia e ne decimò la popolazione. Tra il 1700 ed il 1800, vi furono pure frequenti alluvioni che disastrosamente spazzarono i nuclei abitativi attorno al torrente. Il paese di conseguenza venne riedificato in gran parte sulla sinistra del torrente stesso, mentre la chiesa rimase sulla sponda destra. Per ovviare ai frequenti straripamenti nel 1856 furono costruiti dei validi argini alla furia del torrente. Tali opere furono ulteriormente consolidate nel 1936.

Da visitare: La Chiesa di San Giovanni Battista fu costruita nel XVIII secolo. Presenta una pianta basilicale a tre navate ripartire divise da colonne in pietra. Fu danneggiata dal terremoto sia nel 1783 che nel 1908 e ristrutturata entrambe le volte. La chiesa conserva pregevoli affreschi di Letterio Paladino (1691-1743), che raffigurano nell’abside la “Santissima Trinità”, “Storie dell’Antico Testamento” ed “Episodi dell’infanzia di Gesù”. Da ammirare anche due cenotafi dei Principi di Moncada, l’Altare della Madonna di Dinnammare (tela ottocentesca di Michele Panebianco) e la Madonna  col Bambino di Girolamo Alibrandi (secolo XVI).
Il Palazzo Moncada fu la residenza settecentesca dei Principi di Larderia. Esso domina il centro a valle e conserva ancora tutta la sua maestosità architettonica, circondato dai suoi giardini che ne rappresentavano un segno di onore e distinzione. L’ingresso centrale è costituito da un bel portale bugnato ad arco, al di sopra del quale sorge lo stemma in pietra della famiglia. Al centro vi era un ampio balcone, di cui oggi restano soltanto le mensole in pietra decorate da volute e foglie d’acanto e rose. Affiancano il portale, i due balconi barocchi.
Al piano terra del palazzo si trovavano le carceri, mentre in fondo al corridoio d’ingresso si apriva una voragine in cui i Moncada facevano precipitare nemici e condannati. E proprio alcuni dei resti di questi nemici sono stati riportati alla luce da restauri del primo ventennio del Novecento.
Il  Forte Cavalli  edificato nel 1092 fece parte del sistema di fortificazioni realizzato per difendere l'area dello Stretto. Oggi è visitabile ed è sede del Museo Storico della Fortificazione Permanente dello Stretto di Messina e di altre varie iniziative. Attraverso le varie sale del forte, viene raccontata la storia dei forti umbertini e della difesa dello Stretto dal 1860 alla II Guerra Mondiale mediante l’esposizione di tavole iconografiche, proiezioni di filmati ed esposizioni di reperti riferiti all’ ultimo conflitto mondiale.

Patrono: Madonna di Dinnammare (festa il 3, 4 e 5 agosto).

Tradizioni da non perdere: La Festa della Madonna di Dinnammare presso il suo Santuario che sorge in cima dell’omonimo monte a circa 1200 metri di altezza, in posizione panoramicissima, da poter ammirare contemporaneamente il mare Tirreno e lo Jonio. Essa ha luogo il 3, 4 e 5 agosto. Si tratta di una delle feste più antiche della provincia di Messina. La Sacra Effigie della Vergine col Bambino, il 3 agosto, viene portata in solenne processione, dalla Chiesa di S.Giovanni fino al Santuario, accompagnata dalla folla di fedeli, lungo le ripide e scoscese salite del tradizionale itinerario.

Galati Marina

Nov 23, 2024

di Michele Cappotto

Altitudine: m. 8  s.l.m.)

Etimologia: Il toponimo fa riferimento al greco antico (gàla), cioè latte, che evidentemente fin dai tempi più antichi si produceva nel territorio in gran quantità  grazie alla diffusa pratica  dell'allevamento del bestiame e della pastorizia. L'appellativo “Marina”, si riferisce alla posizione geografica sulla riva del mare, che la distingue dai vicini villaggi di Galati Superiore e Galati Inferiore.

Abitanti: galatoti (6.000 unità circa)

Territorio e risorse: grazioso ed ospitale centro marino, Galati ha legato il suo sviluppo oltre che alla primaria e tradizionale attività della pesca anche a quella agricola diffusasi dagli anni Sessanta in poi con la pregiata e fiorente coltivazione del limone, commercializzato in Italia ed all’estero. Negli ultimi anni è altresì fiorita con notevole successo una vocazione turistica come luogo di villeggiatura e di balneazione. La sua riviera si è arricchita di noti locali di intrattenimento, ristoro e spettacolo che nel periodo estivo richiamano un grande numero di pubblico e turisti.

Come arrivare:  Galati Marina, è un villaggio costiero della I Circoscrizione (sud) del Comune di Messina, che dista circa 12 km a dal capoluogo. Il borgo si estende lungo la via Nazionale marina, parallela alla SS. 114 e all’Autostrada A18 (ME CT). Il villaggio è collegato al centro cittadino da diverse linee di autobus ATM (dal n.1 al n.6).

Orari linea ATM n° 6 (Piazza Cavallotti o Stazione Centrale - S.Stefano Briga).
CAVALLOTTI                      4.20  5.00                     7.55  8.55                                                                           16.30  17.40    20.20
PROVINCIALE                    4.30  5.15                     8.10  9.10                                                                           16.40  17.55    20.35
Z.I.R.                                    6.05  6.45                       9.55   10.55 11.45 12.45 13.45  14.35 15.35      
BIVIO S. MARGHERITA    4.55  5.40   6.30  7.15  8.40   9.40   10.25  11.25 12.15 13.15 14.15 15.05 16.05  17.15  18.25   21.00
S.STEFANO BRIGA            5.05  5.50   6.45  7.30  8.55   9.55   14.40  11.40 12.30 13.30 14.30 15.20 16.20  17.30  18.40   21.15                

S.STEFANO BRIGA            5.10  5.55   6.50  7.35  9.00   10.00 10.50  11.50 12.40 13.40 14.40 15.25 16.30  17.40  18.50   21.20
BIVIO S. MARGHERITA    5.25  6.05  7.05   7.55  9.15   10.15 11.05  12.05 12.55 13.55 14.55 15.40 16.45  17.55  19.05   21.30
Z.I.R.                                    5.55  6.35                    9.45  10.45 11.35  12.35 13.25 14.25 15.25 18.25   
VIA LA FARINA (ATM)      7.35  8.25                                                                         16.05 17.15             19.35   21.55
STAZIONE CENTRALE      7.45  8.40                                                                         16.20 17.30             19.50   22.05
PERCORSO: Cavallotti-Via S.Maria Alemanna-Via I Settembre-Via Cesare Battisti-Via Catania-Provinciale-Via C.Valeria Minissale S.S.114    bivio S.margherita - cunetta sul torrente S.Stefano - S.Margherita - S.Stefano Medio - S.Stefano Briga
RITORNO: S.Stefano Briga - S.Medio - S.Margherita - cunetta sul torrente S.Stefano - Bivio S.Margherita S.S.114 - Contesse - Via Taormina  Via Bonino - Via La Farina - Stazione C.le (fuori servizio Cavallotti)
N.B
1)  Solo con gli orari segnati effettuare capolinea alla Z.I.R. (ripartendo V.le Gazzi - C.Valeria).
2) Deviazione Via Consolare Valeria: dal lunedì al venerdì e dalle ore 8.30 alle ore 11.30 in partenza da Z.I.R.a sinistra Via Taormina.

Prefissi:  tel. 090 c.a.p. 98134

Numeri utili: Farmacia via Nazionale n.157 tel.090-631317
                       Uff. Postale: via Risorgimento n.8 tel. 090-638231
                       Tabacchi via Nazionale n.192 tel.090-631333

Cenni storici: Galati marina si è sviluppata, analogamente a tanti altri centri costieri siciliani, allorquando sono cessate le incursioni dei corsari barbareschi che hanno infastato il Mediterraneo Occidentale fino al 1830 dopo la conquista francese di Algeri. Nel tempo lo sviluppo commerciale e l’incremento urbanistico sono stati anche conseguenza del fenomeno del decentramento residenziale dalla vicina città.

Da visitare: La Chiesa della Madonna della Lettera risale al 1943. Lo stile è semplice e lineare: due i portali d’ingresso con a fianco un  campanile quadrato con orologio. Il tempio è ad una sola navata illuminata da sei finestroni per lato. Presenta sei altari elaganti laterali in marmo policromo con statue di Santi ed un grosso Crocifisso. L’altare maggiore è nell’abside in fondo alla navata e custodisce la bella statua della Madonna della Lettera, Patrona della città, all’interno di una sontuosa nicchia marmorea decorata con capitelli e sormontata da un arco ed artistiche dorature.

di Michele Cappotto

Altitudine: m. 30  s.l.m.)

Etimologia: Il toponimo deriva dal greco antico (gàla), cioè latte, che evidentemente fin dai tempi più antichi si produceva sul posto  in gran quantità  grazie alla diffusa pratica  dell'allevamento del bestiame e della pastorizia. L'appellativo di S. Anna, si riferisce alla Santa patrona cui è dedicata la chiesa del paese.

Abitanti: galatesi (circa 600 unità)

Territorio e risorse: Galati Sant'Anna è una frazione della I Circoscrizione (sud) del comune di Messina. Come già detto, anticamente il territorio del paese, situato in una valle alluvionale percorsa dal torrente Galati, era zona una esclusiva zona agricola e di pascolo ove fioriva prevalentemente la pastorizia e l'allevamento del bestiame.  Dopo gli anni 60 l'economia agricola si è maggiormente sviluppata con la diffusione di agrumeti, uliveti e vigneti. Le attività commerciali ed i servizi principali sono concentrati nella vicina borgata marina che negli ultimi decenni si è molto più sviluppata rispetto alle realtà dell’entroterra..

Come arrivare: Galati inferiore dista circa 13 km dal centro di Messina.  Si giunge al borgo attraverso la S.P. 37 che incrocia la  SS. 114 litoranea  (ME-CT) e l’Autostrada A18.  Il villaggio è collegato col centro cittadino dalla linea  di autobus urbani ATM n°7 (Piazza Cavallotti -Galati S.Lucia).
Orari corse:
CAVALLOTTI                     4.55
PROVINCIALE                    5.05
Z.I.R.                                   6.25       7.45      9.05     10.35     11.55     13.45     15.15
CONTESSE                         5.10       6.35       7.55       9.15    10.45     12.05     13.55     15.25
GALATI S. LUCIA              5.25       6.55       8.15      9.35     11.05     12.30     14.20     15.50

GALATI S. LUCIA              5.30       7.05      8.20       9.50     11.11     12.40     14.30     16.00
CONTESSE                         5.45       7.25      8.45      10.15    11.35     13.05     14.50     16.25
Z.I.R.                                   5.55       7.35      8.55      10.25    11.45     13.15     15.00     16.35

Percorso: Cavallotti - Via S.M.Alemanna - Via I Settembre - Via C. Battisti - Via Catania
                  Provinciale – Via C- Valeria Minissale – S.S. 114 – Galati S. Anna – Galati S. Lucia
Ritorno:   Galati S.Lucia – Galati S.Anna – S.S. 114 – Minissale – Via Taormina – Z.I.R.

N.B. 1)  Solo con gli orari segnati le partenze da Z.I.R. - V.le Gazzi - Via C.Valeria
         2) Deviazione Via C.Valeria: dal lunedì al venerdì e dalle ore 8.30alle ore 11.30 partenza da Z.I.R. a SX per Via Taormina.    


Prefissi:  tel. 090 c.a.p. 98134

Numeri utili: Tabacchi: c/o via Nazionale marina tel. 090-631333
                       Farmacia: via Nazionale (Galati Marina) tel 090-631317
                       Uff. postale c/o galati Marina via Risorgimento n.8 tel. 090-638231
                       Bar via Nazionale (Galati marina)  n.126 tel. 090-631402

Cenni storici: Le origini del borgo dovrebbero risalire intorno all’anno al sec. XI epoca in cui esisteva infatti un monastero benedettino fatto erigere nell'anno 1124 dalla principessa Adelasia, nipote del Gran Conte Ruggero con annessa una chiesa dedicata a S. Anna. Di questo antico monastero benedettino e della chiesa di Sant'Anna purtroppo non è rimasto traccia. Ne rimane invece un documento del 1308 che ne attesta ancora l’esistenza.

Da visitare: La Chiesa parrocchiale di S. Anna che è stata riedificata negli anni Trenta dopo la distruzione della preesistente in occasione del sisma del 1908. La chiesa è in stile neoclassico ad unica navata. La facciata presenta un  grande timpano con una cornice decorata, nonché  un bel portale arricchito da lesene e capitelli sormontati da un arco aperto con al centro un finestrone.  In posizione dominante il villaggio, si erge poi  una costruzione squadrata, chiamata "Palazzazzo" che sembra essere un'antico bastione di epoca spagnola adibito a polveriera. La costruzione, rimaneggiata negli anni Cinquanta, è oggi adibita a civile abitazione.
Sono pure degni di interesse ed attenzione un vecchio frantoio, a testimonianza dell’antica tradizione agricola del luogo;  una cisterna del Seicento, il “pubblico lavatoio” risalente agli anni Venti, ed infine alcuni ruderi dell’antica chiesa distrutta nel 1908 che presentano impresse alcune iscrizioni in latino e l’anno 1777.

Tradizioni da non perdere: Festa di S. Anna (il 26 luglio)

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