E' oggi un piccolo archivio di immagini e un grande libro aperto. Sulla superficie di otto formelle bronzee sono impressi altrettanti episodi salienti della storia e della tradizione messinese, in cui l'arte e la materia legano storia civile e cultura religiosa, tradizione e leggenda.
Il programma iconografico è stato redatto da un gruppo di lavoro del Dipartimento di Rappresentazione e Progetto della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Messina, coordinato dal prof. Manganaro.
Per la realizzazione delle otto formelle bronzee apposte sulla Porta Maggiore, che sostituisce la porta precedente il legno con un sottile rivestimento in rame, ci si è avvalsi dell'opera dei maestri scultori italiani: Francesco Bruno di Salerno, Antonello Leone di Napoli, Roberto Joppolo di Viterbo. La Fonderia Salvadori di Pistoia ha fatto opera di fusione, rivestimento ed applicazione.
Le formelle rappresentano:
- Predicazione di San Paolo di F. Bruno: si narra che circa otto anni dopo la morte di Gesù, l'Apostolo Paolo sbarcò a Messina durante il giro di proselitismo per diffondere il cristianesimo. Durante la sua breve sosta a Messina, S. Paolo convertì molte persone e nominò il primo vescovo della Chiesa peloritana, Bacchila, poi ritratto in un grandioso cartone per mosaico opera di Alberto Sartorio. L'opera di Bruno evidenzia il valore simbolico-religioso della predicazione del Santo nel suo viaggio fino a Roma.
- Ambasceria dei Messinesi a Gerusalemme di F. Bruno: sotto la guida di S. Paolo, una delegazione di messinesi giunse in Palestina, e la Madonna consegnò la famosa Lettera, scritta in lingua ebraica e legata con una ciocca di capelli. L'episodio della consegna della Lettera è uno dei soggetti più rappresentati dagli artisti messinesi.
- Fondazione della Basilica Cattedrale di F Bruno: la lettura iconologia della fondazione di un edificio sacro è solita rappresentare il suo fondatore nell'atto di porgere ai. cittadini un modello in scala ridotta. L'autore rappresenta infatti re Ruggero II (XII secolo) che offre in dono ai messinesi il plastico della prima Chiesa Madre, fondata nel 1092 e consacrata nel 1137.
- La Madonna, Dama Bianca, difende la città dagli Angioini durante i Vespri siciliani di R. Joppolo: tradizione vuole che, durante i Vespri siciliani, una Dama vestita di bianco sia comparsa ai cittadini messinesi e abbia sparso intorno alla città un velo di nebbia per difenderla durante l'assedio angioino.
L'autore riprende un tema duecentesco di forte impatto e di grande effetto scenografico.
- Santa Eustochia fonda il Monastero di Montevergine di A. Leone: la fondazione del monastero, promessa da S. Eustochia secondo l'osservanza della Regola di S. Chiara, testimonia e segna un rinnovamento nella vita religiosa dell'Europa dei secoli XV e XVI.
- Battaglia di Lepanto di R. Joppolo: vi è rappresentata la grande impresa della flotta comandata da don Giovanni d'Austria, che lega Lepanto alla città di Messina. Per suo volere, nel 1572, presso il Duomo, si celebrò la solenne cerimonia funebre per onorare i caduti in battaglia.
- Terremoto del 1908 di A. Leone: la distruzione con i ruderi del Duomo, la disperazione e il dolore, ma anche la solidarietà umana sui volti e nei gesti delle figure rappresentate, sono evidenziati dall'autore nella rappresentazione di quell'evento catastrofico che ha profondamente sconvolto la città.
- Giubileo del 2000 di R. Joppolo: l'autore rappresenta le due ante della porta della Cattedrale che si apre e proietta nel Terzo Millennio l'intera città e tutto il popolo di Dio in cammino, sotto l'egida e la guida del Papa.