A 53 km. da Messina, a monte di Barcellona Pozzo di Gotto, sorge Castroreale, un bellissimo ed antico borgo adagiato su di un contrafforte dei monti Peloritani a 394 metri s.l.m.
La vista a nord offre uno stupendo panorama sul mare che va dal promontorio di Milazzo a quelli di Tindari e Capo Calavà, con sullo sfondo le affascinanti sagome dell’arcipelago oliano.
Le origini di questo centro si ricollegano ad insediamenti di epoca bizantina, anche se le prime notizie storiche risalgono all’età normanno - sveva.
L’importanza di Castroreale è testimoniata dal Castello che inizialmente ebbe un ruolo di primo piano nel corso della rivolta dei Vespri Siciliani (1282) e, successivamente, nel controllo del territorio ad ovest di Milazzo, in fedeltà a Federico II d’Aragona.
Grazie a ciò lo stesso sovrano concesse a Castroreale il privilegio di essere “città demaniale” con la conseguenza che città e terre circostanti dipendevano direttamente dalla corona che non le avrebbe mai concesse in baronia o feudo a nessuna persona.
All’epoca la città assumeva il nome di “Castro”. In seguito avrebbe assunto l’attuale denominazione.
Lo stato di città demaniale consentì a Castroreale di ottenere molti altri privilegi e vantaggi economici che determinarono il raggiungimento di una particolare floridezza alla quale si può ricollegare la presenza fino al sec. XV di una numerosa ed attiva comunità ebraica.
Punto centrale del borgo storico è il Duomo che risale alla fine del Cinquecento e dedicato a Maria Assunta. Le maestranze messinesi che lo costruirono si sono certamente ispirate a quello del capoluogo.
Ad esso si accede attraverso due magnifici portali marmorei: il primo, più grande, che si affaccia a sud sulla omonima piazza (1633); il secondo, ad est, di proporzioni minori, che si apre su Piazza delle Aquile (1628) da dove si può godere un ampio belvedere.
All’interno della chiesa si possono ammirare numerose opere di scultura, pitture ed eleganti decorazioni.
L’altare Maggiore, realizzato in marmi policromi, risalente al Seicento, è sormontato da un Crocifisso del Quattrocento ed ornato da un coro ligneo sui tre lati. Al di sopra del coro è la cantoria, pure lignea, ed un antico organo del 1612.
Statue di particolare pregio sono quella di S. Caterina (1534) di Antonello Gagini; quella della Madonna col Bambino (1501), opera giovanile della stesso autore; quella di S.Giacomo, fine 500 di Andrea Calamech e quella di S.Pietro (1586) realizzata da Rinaldo Bonanno.
Tra le tele sono da ammirare quella della “Madonna del Rosario” (1655); quella di “S. Domenico” (1622); quella delle “Anime del Purgatorio” (1660 c.a); quella della “Madonna degli Agonizzanti” (1680); la “Dormitio Virginis” e la “Madonna dei Miracoli”(1629).
Bellissimi sono il Pergamo marmoreo (1646), molto simile a quello del Duomo di Messina, e l’Acquasantiera di Antonello Gagini (1530);
Da ammirare, infine, la Cappella delle Sante Reliquie sul cui altare è collocato un Crocifisso in legno policromo del Seicento e l’armadio contenente le reliquie dei Santi.
Il centro storico di Castroreale è tipicamente medioevale con numerose piazzette, viuzze, portali, graziosi balconi e terrazze panoramiche.
Dal Duomo, attraverso il Corso Umberto I (antica via Artemisia dal leggendario nome del borgo), si arriva in Piazza della Candelora ove sorge l’omonima chiesa risalente alla fine del sec.XIV.
Sorta su di un antico tempio pagano ha subito molte ristrutturazioni nel tempo.
Si caratterizza per la cupoletta emisferica, di influenza araba, che sormonta l’abside e da un bel portale del Quattrocento delimitato da due colonne che poggiano sulla schiena di due leoni in pietra ormai resi però ormai irriconoscibili dal tempo.
All’interno si può ammirare il grande altare in legno del Seicento riccamente intagliato ed impreziosito da una doratura in oro zecchino e la statua di S. Giovanni Battista di Andrea Calamech del 1568.
Non lontana dal Corso è Piazza Peculio (oggi Piazza Pertini) il cui nome trae origine dal Peculio Frumentario istituito nel 1668, un deposito per derrate e frumento che aveva la funzione di calmierare i prezzi del mercato specie in tempi di carestia. Oggi il Palazzo è sede del Comune.
Sulla piazza, si affacciano altresì la Chiesa del SS. Salvatore, il Monte di Pietà (1616) istituito per la concessione di prestiti su pegno, e la contigua bella fontana del 1873 recante una interessante scritta in latino. In essa alludendosi al primo, ricorda come gli antichi abbiano posto sullo stesso luogo, per i cittadini bisognosi, Monte e Fonte: l’uno che toglie la fame e l’altro la sete.
La chiesa del SS. Salvatore, fine XVI sec., è stata purtroppo gravemente danneggiata dal terremoto del 1978. Presenta una massiccia torre campanaria (1560), in parte crollata, che doveva far parte del sistema di torri di avvistamento insieme a quella del Duomo e alla torre del Castello.
Caratteristico è proprio quest’ultimo tra le cui rovine si erge solo la Torre di Federico (1324) caratterizzata, all’esterno, da una graziosa e compatta porticina ogivale e, all’interno, dalla volta su robusti costoloni.
Non lontana da Piazza Peculio è la Piazzetta Moschita ove sorge un arco che appartenne all’antica Sinagoga costruita nel 1485 a testimonianza della presenza di una fiorente comunità ebraica che godeva di alto prestigio. Il termine “moschita” è di origine dialettale, con esso infatti veniva indicata la sinagoga che, nell’opinione comune, era assimilata alla moschea.
Intimamente legata alla storia di Castroreale è la ricorrenza nei giorni 23 e 25 agosto del “Cristo Lungo” che si realizza nella tradizionale processione, di origini cinquecentesche, che vede il simulacro del SS.Crocifisso venerato nella Chiesa di S.Agata, che issato su un palo alto 13 metri viene portato a spalla per le vie principali, tenuto in equilibrio con lunghe pertiche. Supera in altezza tutti gli edifici del borgo ad eccezione del Duomo.
Prodotti tipici del luogo sono il “riso nero”(dolce locale di riso, zucchero e mandorle); i maccaroni casarecci” che vanno consumati con ragù (locale) e ricotta infornata grattugiata sopra.