O Colapesce che passi i tuoi giorni
da secoli nei fondali più oscuri
alla colonna che il Tempo corrose
come edera avvinto conservi
il futuro delle nostre contrade
dai tremori che spaccano i monti
e che il mare vorrebbe ingoiare;
Di Glauco emulo,
non per destino d’un amore negato,
nello Stretto l’anima liberasti
che nelle chiare notti appare
permeando uomini terre
di pura Iridescenza
fascio di luce
che la pace dona;
Coi tuoi pensieri d’uomo
oggi ritorni,
l’amore perduto cercando
per le rive del tuo mare,
amara malinconia
di quel giovane il ricordo,
che seppur d’amore rapito
pose fine ai suoi giorni terreni
accettando ogni sfida.
Il tuo amore ritrovasti
la natura marina
ti richiama agli abissi;
Va’ Colapesce alla tua colonna
non lasciarla crollare,
sei padrone del Fato,
l’amore che ci hai donato
ti ricompenserà,
quel tuo amore
ti cercherà
e fin che ogni tempo sarà
lei ti amerà.
Antonio Cattino – 2 Novembre 2013.Ogni diritto riservato secondo legge.