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Antonello Piccione, nato a Messina nel 1968, vive e lavora a Milazzo, l’antica Chersoneso d’oro, terra cantata nel mito greco e determinante nella storia greco-romana, sino ad essere ancora oggi uno dei più importanti centri della Provincia di Messina.
Distintosi sin dall’adolescenza per le spiccate doti creative, nel 1986 conseguiva la Maturità Artistica, Sezione Oreficeria, presso l’Istituto d’Arte E. Basile di Messina. Frequentava dunque l’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria, e nel 1989 si specializzava nelle tecniche orafe a Valenza Po, dedicandosi soprattutto alla antica tecnica della fusione a cera persa.
Il fascino delle tecniche antiche lo porta a sviluppare una particolare attenzione per le creazioni ispirate ai gioielli di epoca classica, di cui riproduce temi ispiratori, finezza di realizzazione e altissima qualità formale, e nel 1990 realizza a Roma la Mostra dell’Archeogioiello, prima di una lunga serie di mostre che lo hanno visto protagonista di eventi di portata internazionale in Italia e all’estero.
La particolare cura dei dettagli gli ha consentito di ricevere importanti committenze di riproduzioni di oggetti antichi in oro o argento, che ha realizzato con assoluta fedeltà all’originale per Privati ed Enti Ecclesiastici.
Da sempre portato a trasmettere la ricchissima esperienza professionale, che continua ad acquisire, si avvale dell’opera finissima della Consorte Rita Rando, che si occupa soprattutto della realizzazione di pregevoli modelli in cera, che costituiscono l’anima delle creazioni. Si giova inoltre della cooperazione di valenti collaboratori, ciascuno specializzato in una tecnica particolare, che egli stesso ha istruito e segue direttamente.
L’inventiva e la capacità di soddisfare le diverse richieste della clientela più esigente gli hanno procurato l’affidamento di importanti lavori per il Comune di Milazzo, la Provincia Regionale di Messina, la Marina Militare Italiana, e di molti altri Enti Pubblici e Privati, per i quali ha realizzato numerosi quanto apprezzati medaglioni commemorativi, preziosi ed artistici trofei, e targhe celebrative monumentali in occasione di molte solenni ricorrenze.
A titolo di esempio si citano i seguenti lavori e circostanze, da cui il Maestro ha tratto motivo di particolare soddisfazione:
Nel 1994, accompagnato dalla Consorte, ha consegnatopersonalmente al Pontefice San Giovanni Paolo II un Crocifisso in oro massiccio, commissionatogli direttamente dalla Santa Sede. Ha incontrato anche in seguito il Santo Pontefice polacco in altre due occasioni per presentargli lavori religiosi che il Papa ha benedetto nelle udienze.
Ha incontrato per lo stesso motivo e in più occasioni anche il Papa Benedetto XVI e il suo successore Francesco, ricevendo sempre attestazioni di grande stima ed apprezzamento per le opere che ha di volta in volta presentato.
Ha ideato, progettato e realizzato, tra le altre, le seguenti opere esclusive:
Nel 1995 il pupo siciliano in oro zecchino per il presidente della Coca Cola Company.
Nel 1996 gli stemmi in oro zecchino per le cerimonie commemorative dei Borghi Aragonesi.
Nel 2001 la medaglia commemorativa in argento del 50° anniversario della morte di Luigi Rizzo.
Nel 2005 il busto reliquiario di San Vito in fusione d’argento da 46 Kg per il Duomo della Città di Macchia di Giarre.
Nel 2008 la mitria in fusione d’argento di 6 Kg e gemme preziose per l’effigie di San Basilio del Duomo di San Marco d’Alunzio.
Nel 2014 la simbolica riproduzione in argento della Madonna del Porto di Messina, consegnata nel corso di una solenne cerimonia presso il Palazzo della Cultura “Palantonello” di Messina a Reginald Green, padre del piccolo Nicholas, ucciso sulla Salerno – Reggio Calabria nel 1994, i cui organi furono donati con grande generositàdalla famiglia, consentendo al Prof. Bellinghieri, chirurgo che effettuò i trapianti, di salvare la vita a quatto adolescenti e a un adulto, e di donare la vista ad altre due persone.
Nel 2015 il busto reliquiario in fusione d’argento da 36 Kg del Beato Antonio Franco per il Duomo di Santa Lucia del Mela, e successivamente la croce pettorale, contenente una reliquia del Beato, per l’Arcivescovo di Messina.
Nel 2016 il reliquiario in fusione d’argento per ilSantuario di S. Francesco da Paola di Milazzo, in occasione del VI Centenario della nascita del Taumaturgo Paolano.
Nel 2017 il Maestro ha realizzato e donato alla Città di Milazzo l’opera monumentale “Mylax” (grosso masso in greco, antico etimo di Milazzo), collocato nella rotatoria del Porto di Milazzo.
Il monolite naturale, scolpito sino ad avere la forma adatta, accoglie un altorilievo in fusione di bronzo che rappresenta l’emblematico fregio che si staglia sulle mura del castello: uno scarabeo secondo alcuni, gli occhi di Milazzo secondo altri. Un simbolo misterioso, il cui significato si perde nella notte dei tempi, connesso al sole e all’origine della vita. L’enigmatico rilievo in pietra lavica, voluto dai difensori della rocca nel tardo Medioevo, non è solo una decorazione per atterrire il nemico, ma costituisce un arcaico e complesso strumento astronomico, che segna il passare del tempo e scandisce l’avvento delle stagioni.
Il monumento così composto, rappresentando una opera d’arte contemporanea dalla forte valenza identitaria, arricchisce il decoro urbano e rappresenta un invito a scoprire le bellezze e i misteri dell’antica Città Murata.
Recentemente il Maestro Piccione ha ottenuto un ulteriore importante riconoscimento: il modello della sua ultima creazione monumentale, è stato depositato presso il Ministero dello Sviluppo Economico - Ufficio Brevetti e Marchi - quale archetipo delle apprezzatissime riproduzioni degli “Occhi di Milazzo” che il Maestro ha realizzato traendo spunto dal misterioso ed antichissimo fregio del Castello.
L’ultima opera di valenza civica del Maestro è costituita dalla Stele Celebrativa apposta il 7 Ottobre 2018 sulla facciata della Casa Comunale di Milazzo, svelata in occasione della Consegna della Bandiera di Combattimento a Nave Luigi Rizzo. Per lo stesso evento, Piccione ha ricevuto l’importante commissione di una medaglia commemorativa.
Le opere provenienti dalla Bottega orafo argentiera dell’artista milazzese hanno ricevuto un costante apprezzamento di pubblico e di critica, assurgendo regolarmente agli onori della cronaca nell’ambito delle eccellenze artistiche ed artigianali, così come documentato dalla cospicua mole di attestati, articoli di stampa, recensioni, e riconoscimenti di Enti Pubblici (civili, militari e religiosi) e Privati.
Il sogno del Maestro Antonello Piccione è la realizzazione di una Scuola - Azienda che possa scoprire, educare e promuovere all’arte orafa i giovani talenti del territorio in cui lavora.
Premio Orione 2018
Conferito a:
Antonello Piccione
Maestro Orafo Argentiere
Motivazione:
Maestro orafo che per la particolare abilità creativa e cura dei dettagli ha realizzato oggetti in argento e oro di gran pregio per privati ed Enti civili e religiosi.
Apprezzato anche presso la Soprintendenza ai Beni Culturali, vanta al suo attivo rilevanti e delicati interventi di restauro su preziosi vasi sacri, artistici e arredi liturgici.
Definito l’Orafo dei Papi per importanti lavori realizzati per il Pontefice San Giovanni Paolo, Papa Benedetto XVI e il suo successore Papà Francesco.
La commissione:
A stabilire i vincitori, La Giuria deputata a selezionare,era composta dal Prof. Salvatore Fasulo, già Ordinario di Anatomia comparata e Citologia, Presidente; dal Prof. Vincenzo Fera, Ordinario di Letteratura Italiana, dalla Prof.ssa Marianna Gensabella, Ordinario di Bioetica, dal Prof. Domenico Majolino, Ordinario di Fisica sperimentale, dalla Dott.ssa Letizia Lucca, Giornalista. Dal Prof. Cosimo Inferrera, già Ordinario di Anatomia Patologica, dal Dott. Gianfilippo Muscianisi, Commercialista; dalla Dott. ssa Maria Costantino Certo, Informatore scientifico e dal Dott. Roberto Pilot, Odontoiatra, Segretario.
Aula Magna - Università degli Studi di Messina. 6 Dicembre 2018