- di Maria Teresa Prestigiacomo -
Castanea delle Furie. Chi ha detto che di Castanea delle Furie si salvano soltanto i pidoni, ha sbagliato di grosso. Come chi dice che si può creare un’opera senza amore, si sbaglia. Lo affermava il compianto poeta messinese Nino Ferraù che “ Senza amore l’arte non è che un momento di neve”, alludeva il nostro poeta dello Stretto al calore che un’opera deve contenere, per potersi veramente definire una vera opera d arte. Ed è proprio dall’amore e dalla intensa passione che nasce questo sito, questo Museo, impreziosito di notevoli oggetti. Oggi si arricchisce ancor più delle opere di diversi artisti del messinese e delle icone della scuola del noto pittore Paolo Lanza, maestro presso la sede della Comunità ellenica di Messina . Un fiore all’occhiello è il Museo Etnoantropologico che con I FERRU DU’ MISTERI a Piazza Umberto I, oggi, a Castanea delle Furie, alle ore 17.00 ha inaugurato una preziosa mostra d arte, organizzata con il supporto dell’associazione culturale peloritana della stessa Castanea e con il valido aiuto fondamentale del Cav. O.M.R.I. Geometra Domenico Gerbasi. L ‘invito mostra in copertina un Tagliacarte manuale della fine del 1800; detta immagine intende ricondurre il visitatore verso il patrimonio di Ferri du’ misteri dei nostri antenati e con un occhio proteso verso il presente ed il futuro, invita a cogliere nelle opere dei pittori, partecipanti ( dei quali parleremo in un altro articolo) i segni del nostro tempo e del tempo passato attraverso gli iconografi attuali che adottano la maestria di un’epopea perduta, per produrre opere di altissimo pregio, impreziosite di pietre semipreziose, pietre dure, lapislazzuli, turchesi o pasta di turchese che esaltano la bellezza delle icone. Una delle pittrici che hanno realizzato le icone è Anna Maria Celi, degna allieva di Paolo Lanza. Erano presenti all’evento illustri personalità ed il Comm. Domenico Venuti, sempre vicino al presidente dr Gerbasi a sostegno delle iniziative culturali mirate alla valorizzazione dell’antico e ricco patrimonio etnoantropologico dei Peloritani. Il Comm. Venuti ha espresso il suo compiacimento per la manifestazione che rappresenta un valore aggiunto per il territorio ed il comprensorio.