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Maria del Carmelo splende di oro: San Pier Niceto festeggia la sua Mamma Celeste.

- di Valentina Gangemi -

In un’altura tra le vie sampietresi, là dove la terra sembra toccare il cielo con dito e tutto intorno è un incantato mare di verde

dove la vista può rincorrere tiepidi paesaggi collinari che, quasi per magia, riescono a catturare con un solo colpo d’occhio mare e montagna: proprio lì, in quel luogo del cuore, dove l’animo sembra farsi più leggero, si trova la chiesa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo. Una splendida struttura del XVII secolo che porta, dentro ogni rintocco delle sue storiche campane, tutta una storia fatta di tradizioni e fede. È come se, al suono di quelle campane, la mente andasse indietro nel tempo, in un passato che ogni anno si rinnova in quanto, nonostante le persone cambiano negli anni, certe tradizioni, certi appuntamenti, restano inviolati, sempre uguali, intatti. È proprio questo moto perpetuo a far scattare quella scintilla che da il via ai festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine. Una splendida statua dai colori forti, le vesti rosse, circondate da un manto azzurro ed un drappo verde; il volto di Maria appare sereno; lo sguardo è quello di una madre amorevole che guarda i suoi figli. Al braccio sinistro Maria tiene il suo bambino, Gesù, che presenta gli amorevoli tratti di un fanciullo, ma che in realtà, nel suo sguardo profondo ed intenso, sembra già avere in sé la consapevolezza del grande compito che gli spetterà. Al braccio destro tende il tradizionale abitino, tutto ricamato con oggetti d’oro; la corona che le cinge la testa è invece d’argento. È così che ogni giorno Maria si presenta ai suoi fedeli, dall’alto del suo imponente altare marmoreo. Eppure nel giorno della sua festa, quando ogni sampietrese in giro per il mondo trova spazio per concedersi qualche giorno di ferie nel paese natio, appunto per rinnovare quell’appuntamento al quale per nulla al mondo si può mancare, ecco che Maria tinge di oro le sue vesti e risplende tra i raggi dorati di fede e devozione. A memoria d’uomo, da sempre viene ricordata la veste d’oro della Madonna del Carmelo: un abito fatto di una tela rigida alla quale vengono intrecciati dei ricami con collane, bracciali, orecchini ed ogni gioiello rigorosamente d’oro donatole dai fedeli. Ogni anno Maria del Carmelo riceve in dono dai suoi fedeli nuovi oggi d’oro: è questo il modo particolare con il quale i devoti sampietresi dicono grazie alla loro Mamma Celeste per una grazia ricevuta; di anno in anno la veste di Maria si arricchisce di nuovi gioielli, nuovi punti di luce che, sembrano quasi rappresentare la fede di ogni devoto, che cresce di anno in anno. Maria, vestita del suo più splendido abito, sembra irradiare, attraverso ogni ricamo d’oro, una luce che travolge i fedeli e li avvolge nel tiepido abbraccio che la Vergine offre al suo popolo. La storia ci racconta che la veste d’oro della Madonna del Carmine è esistita da sempre, eppure è stato ai tempi delle grandi Guerre Mondiali che si è arricchita: le giovani mogli si sono spogliate persino delle loro fedi, donandole a Colei che ha esaudito le loro preghiere riportando a casa, sani e salvi, i mariti provenienti dal fronte. In un certo senso ogni sampietrese si sente legato alla sua Maria, Maria del Carmelo, difatti già nel cuore dei più piccini è insito questo legame forte, indissolubile, che trova pieno compimento nel momento in cui si dona alla Vergine un proprio oggetto prezioso: è come il sigillo che tiene custodito il vero dono, l’unico gioiello che è vero protagonista della vita dei fedeli, la fede.

In questo trionfo di fede, trova spazio anche il lato popolare della festa, quello che coinvolge tutti, dai più piccoli ai più grandi: allora ecco che ogni anno tornano puntuali i giochi popolari. Sotto la guida dei componenti della Commissione organizzatrice della festa, i bambini hanno riservato il loro piccolo momento di gioco, che, al di là dell’aspetto puramente ludico, ha il compito di avvicinare anche i più piccoli a questa straordinaria festa, per permettere anche a loro di innamorarsi delle tradizioni, della fede, di tutto quel calore che si respira in piazza Carmine. Perché ogni anno, la festa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, porta, tra la gente sampietrese, quel barlume di speranza, quel pizzico di luce capace di illuminare anche il più buio dei periodi: proprio questo è il vero tesoro che Maria regala al suo popolo e non può e non deve essere perduto. In questo senso anche le storiche grida dell’instancabile Nino Colosi servono a far festa, o ancora l’impegno che da anni mette il signor Barbaro Previte, senza ovviamente dimenticare i volti giovani della Commissione, Giovanni Minutoli e Damiano Delia.

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Quest’anno la festa di Maria del Carmelo ha portato con sé un avvenimento importante: il parroco che da ben sedici anni è alla guida della comunità sampietrese, Rev. P. Gianfranco Centorrino, ha festeggiato infatti i vent’anni dalla sua ordinazione sacerdotale. Un trionfo di festeggiamenti ha dunque invaso San Pier Niceto, che per qualche giorno ha ritrovato quell’antica aria di gioia, che oggi, in balia alle crisi economiche e alle guerre che sono alle porte, sembra quasi persa. Ed è proprio questo il più grande desiderio che i fedeli chiedono alla loro Maria: che questa gioia che ha pervaso i loro cuori per qualche giorno, possa in realtà essere toccata con mano da tutti, in modo tale che il mondo, nel secolo della tecnologia e della presunta “invincibilità dell’uomo”, si renda conto che di invincibile a questo mondo non c’è proprio nulla, se ancora si continua a far guerra tra popoli fratelli.

Ultima modifica il Domenica, 01 Gennaio 2017 16:21
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