La devozione alla Madonna della Lettera non ha origini recenti come si potrebbe pensare. Sicuramente i messinesi, fino al ‘400, veneravano come Patrona S. Maria della Scala.
Il culto della Lettera si affermò nel 1716, quando il monaco basiliano Gregorio Arena portò a Messina una traduzione di un codice arabo della presunta lettera di Maria ai Messinesi, inviata con San Paolo per propagare la fede Cristiana.
Da allora la Madonna della Lettera assunse il ruolo di Patrona e la sua festa si celebra il 3 giugno di ogni anno.
Era uso nel 1700 portare in processione, oltre alla reliquia del Capello, anche il quadro con il ritratto della Madonna (donato alla delegazione che andò a trovarla in Palestina), con la Manta d’oro. Il quadro andò distrutto nell’incendio del 1254, durante i funerali dell’imperatore Corrado IV. L’attuale è una copia del precedente, e, solo il 3 giugno, è coperto con la Manta d’oro, ma non è più in uso portarlo in processione.
La festa in se stessa non ricalca quelle di Reggio Calabria, Catania o Palermo, non è una festa di popolo come quella della Vara, si riduce alla mera processione lungo il Corso Cavour, Via Tommaso Cannizzaro, Via Garibaldi, Via Primo Settembre e rientro in Cattedrale. Un percorso di circa 3 km. con tutte le Confraternite della Diocesi nei loro sai tradizionali, che sfilano tra due ali di fedeli.
Non ci sono festeggiamenti, manifestazioni collaterali o fuochi pirotecnici. E’ una festa che andrebbe rivalutata nel modo giusto, portandola nei quartieri della città, anche con il quadro della Madonna con la Manta d’oro. In sintesi, bisognerebbe ripristinare la tradizione del ‘700 che voleva anche la costruzione di una galea in legno, a spese della Curia, che era abbellita ed arricchita da banderuole di vari colori e da oltre 600 lumi.
L’attuale Varetta, ristrutturata nel 1977, è ornata con quattro anfore in argento cesellato; alla base vi sono quattro formelle raffiguranti lo stemma di Messina, la nave con la delegazione che si reca in Palestina, Maria che consegna la Lettera al capo delegazione, la stele votiva con in cima la Statua della Madonna.
Sulla Varetta si ergono una statuetta d’argento raffigurante la Madonna della Lettera opera di Lio Gangeri, dono di un devoto nel 1902, e la teca con al suo interno il Sacro Capello, sormontata da una corona di fiori .