- DI MARIA TERESA PRESTIGIACOMO -
On.le Campione, prof. Campione,
da relatore per la presentazione del libro di Evelina Santangelo Non va sempre cosi , Einaudi Editore, che la libreria Bonanzinga organizza alla Marina Nettuno, oggi ore 19.00, ci dice in anteprima il messaggio dell'opera della scrittrice ?
Per Evelina Santangelo la vita è ciò che accade quando finalmente siamo in grado di capire che è importante ciò che ci accade intorno, voglio dire quando sentiamo che abbiamo una sorta di dovere nel riscattare significanza in una realtà che molto più spesso finisce con l’essere insignificanza o oblio senza elaborazione del lutto.
E nel libro di cui si parlerà stasera aggiungerà, cogliendolo nel pensiero di una Hannah Arent che ci affascina sempre, che noi umanizziamo ciò che avviene nel mondo e in noi stessi solo parlandone e in questo parlare impariamo a diventare umani: infatti:”il mondo non è umano perché la voce umana risuona in esso, è umano solo quando è diventato oggetto di discorso
e ancora: per quanto le cose di questo mondo ci colpiscano intensamente, non diventano umane per noi se non nel momento in cui possiamo discuterne con i nostri simili”: discuterne quindi raccontare, quindi narrare.
Sono questi dei riferimenti importanti, e mi pare che possano essere una chiave di lettura del suo significato di scrittrice, di narratrice, è cosi?
Uno scrivere per umanizzare ciò che avviene.
E la nostra autrice è andata a lezione di scrittura, ed è penetrata, per poter scrivere, in universi letterari distanti che sono poi diventati luoghi dell’anima e che per coloro che leggeranno non potranno che essere territori di avventure interiori
Quali sono i suoi maestri?
Cita Hemingway, Faulkner e Carver- le hanno fatto capire come si fa per dare forma ad un modo di sentire il mondo.