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UGO FIERRO

 

E' nato a Salerno, ma da diversi anni vive a Messina. Compiuti gli studi si è arruolato nell’Esercito Italiano espletando il suo servizio prima a Pisa, poi, in qualità di Maresciallo, presso l’Aeroporto Fontanarossa di Catania e infine, quale Primo Maresciallo, presso il Comando Brigata Aosta di Messina ove ha concluso la sua carriera nel 2006, quando è stato collocato in quiescenza.

Felicemente coniugato con Teresa Vadalà, anch’essa poetessa, ha un figlio venticinquenne, Christian, laureato in Fisica presso l’Università di Messina e iscritto presso l’Università di Pisa per il conseguimento della laurea magistrale in Fisica Medica.

La serenità della pensione gli ha permesso di dedicarsi con più fervore alla famiglia e alla Parrocchia, presso la quale offre il suo servizio anche come Ministro Straordinario della Comunione. Ama leggere, coltivarsi e discutere di vari argomenti sociali, culturali, sportivi e di attualità. Nel tempo libero si dedica anche alla poesia che ha sempre amato, ma alla quale si è pienamente accostato solo recentemente, grazie anche alle amorevoli sollecitazioni della moglie.Ha così cominciato ad esprimere i moti più segreti del suo cuore nelle sue delicate liriche facendole conoscere negli ambienti culturali.

Il suo animo sensibile, i suoi sani e saldi principi morali e la sua fede religiosa lo portano a scrivere versi intensi e profondi, dai quali traspare l’amore per la famiglia, per le piccole cose della natura e per tutto il creato, ma soprattutto la sua fede religiosa che lo sostiene e lo guida nel cammino della vita.

Le sue liriche, che come lui stesso è solito affermare nascono quasi da un misterioso “dettato dell’angelo custode”, sono caratterizzate da un linguaggio lineare, quotidiano e proprio per questo toccano le corde del cuore e ci fanno entrare in punta di piedi nel suo mondo, ci fanno scandagliare il suo animo facendoci cogliere i pensieri più reconditi che ha sempre gelosamente custodito.

Nei suoi versi, talvolta sofferti, si racconta il faticoso cammino di un’anima che passa dalle tenebre alla luce; si coglie il difficile errare di chi ha smarrito la strada e, infine, riesce a “riveder le stelle”; trapela l’esperienza dolorosa e lo sgomento di chi non è sostenuto da alcuna certezza ma, grazie allaMisericordia Divina, riesce infine a conquistare la fede e ritrovare quella Luce che illuminerà tutta la sua vita. Ad un’amara visione della vita si sostituisce così una visione serena che gli permette di stare finalmente bene con sé stesso e con gli altri.

Egli non ama definirsi un poeta, infatti ritiene che le sue siano semplici emozioni, riflessioni, impressioni, storie di vita che nascono immediate e spontanee nel suo cuore e così come le sente le scrive. Talvolta sono ricordi d’infanzia, memorie di luoghi e persone che non ci sono più, desideri, sogni, fantasie, versi che suscitano un forte sentimento di solidarietà verso il prossimo e ci fanno cogliere il messaggio universale dell’amore.

Ugo Fierro partecipa a Concorsi di poesia riscuotendo favorevoli consensi dalle diverse giurie e ottenendo premi, menzioni e segnalazioni.

Sue poesie sono pubblicate:

- nell’Antologia di poeti contemporanei Premio Nazionale di poesia Melina Freno -“Sotto l’egida dell’amore - anno 2012”;

- nella Silloge di Teresa Vadalà “Nei sentieri dell’anima”;

- nell’Antologia di Poeti Contemporanei - forme e tendenze del XXI secolo a cura di Giuseppe e Angelo Manitta - Editrice Il Convivio - aprile 2014.

Riconoscimenti:

- Menzione d’onore Premio di Poesia, prosa e arti figurative “Il Convivio 2012” con la poesia “Tu donna” 28/10/2012.

- Menzione d’onore al Premio Internazionale Poesia “Filoteo Omodei 2013” con la poesia a tema religioso “Tutto parla di Te” - Verzella (Castiglione di Sicilia) 23/06/2013.

- Menzione d’onore Premio di Poesia, prosa e arti figurative “Il Convivio 2013” - Giardini Naxos (ME) 27/10/2013 con la lirica è sera”.

- Segnalazione al Premio Letterario “La Lode” 2013 -Roma - con le liriche: è sera; Tutto parla di Te; Sei tu mio Dio.

- Riconoscimento di Merito al Premio Letterario Filoteo Omodei dell’Accademia Internazionale “Il Convivio” Sezione Poesia Italiana con la lirica “Resurrezione” - Verzella, 22 giugno 2014.

- Premio Speciale Michele Felsina al Premio Antonio Filoteo Omodei nella sezione Racconto inedito con l’Opera: “Si io fuss Dio” - Verzella 14 giugno2015.

Recensioni:

- Premio Letterario “La lode” 2013Roma, 29/10/2013 a cura di Armando Romano.

Le poesie: è sera, Tutto parla di Te, Sei Tu mio Dio, si sono imposte all’attenzione e sono state “SEGNALATE” per genuine doti d’arte, pur non avendo raggiunto sempre livelli che consentono il conseguimento del massimo riconoscimento.

La segnalazione è stata conferita con la seguente motivazione:

“Versi semplici e sinceri, vere e proprie preghiere senza grandi voli, ma scritte col cuore. Le poesie sono in parte religiose e cariche anche di una autentica gioia di vivere. Nella poesia “è sera” il poeta tende a dare l’atmosfera generale. Si respira un senso di pace e di grazia.”

- Antologia di Poeti Contemporanei - Casa Editrice Il Convivio - aprile 2014

Breve nota critica a cura di Emilia Cavallaro.

Immediata, emozionale, immaginifica, eppure sfuggente nell’essenziale: unione di opposti è la poetica di Ugo Fierro, a tratti acerba ed a tratti già alta e svettante di felici intuizioni. Come già molta poesia contemporanea, la produzione dell’Autore è caratterizzata da un periodare più prosastico che lirico e, senza sotterfugi, comunica con il lettore in maniera diretta, attraverso argomenti quotidiani, quasi fosse la condivisione di un amico. Così appaiono i componimenti più intimistici, legati spesso al racconto di un travaglio passato di conversione, un passaggio dal dolore del buio alla luce della fede, vero caposaldo della sua riflessione. In “E per me iniziò la luce”, ad esempio, palpabile è il coinvolgimento emotivo al ricordo del contatto con la dimensione trascendente, in un movimento verticale che va dalla profondità degli “inferi”, collocate in basso, al ritratto di Maria, appeso al muro, per “posare lo sguardo” sul quale il Poeta deve risollevare la testa da quel “giù” di disperazione. A questo scopo risulta anche suggestiva l’immagine dei “Tre tunnel”, in fondo ai quali c’è sempre una “luce” che man mano si carica di significati nuovi, dalla semplice vita, alla gioia del perdono fino alla beatitudine eterna. “È sera” rappresenta un primo splendido esempio delle felici descrizioni naturalistiche del Poeta, che si rivela sempre affascinato dai piccoli miracoli della natura come un tramonto o lo stormire delle fronde. In “Tutto parla di Te”, Fierro tocca le più alte cime del suo lirismo, proponendo una cascata di immagini che inondano il lettore in un tumulto di gioia contemplativa. La stessa forza evocatrice si affaccia tra i versi di “Sei tu mio Dio”, arricchiti da quadri anche familiari e quotidiani, che hanno più ampio respiro nella dedica alla moglie: “Tu donna” ma che sostanzialmente esprimono lo stesso senso di gratitudine per la vita e i suoi doni. Una poetica, dunque, caratterizzata da immagini concrete, che comunicano emozioni semplici e immediate. Eppure emerge misterioso quel segreto del cuore sempre nominato, evocato e mai svelato: il moto dell’animo, di cui si vedono gli effetti nella conversione, nella gioia di lodare il creato, nella gratitudine per il dono della famiglia, resta sempre implicito, nascosto, custodito non dai versi, copiosi di parole, ma piuttosto dal non detto, da quell’essenziale per sempre taciuto ma vivo motore di tutti gli altri sentimenti.

- Antologia di Poeti Contemporanei - Casa Editrice Il Convivio - aprile 2014 a cura di Enza Conti.

Colpisce nella lettura delle liriche l'apertura con cui il Poeta parla dei momenti di smarrimento e del suo superamento, quindi grande coraggio nel dare voce a percorsi inesplorati del proprio io. tanto da riuscire a trascinare il lettore dentro le propone emozioni e far rivivere le stesse sofferenze e le stesse vittorie. Dal messaggio poetico di Ugo Fierro è possibile riflettere sul rapporto dolore-amore, un rapporto che ingloba i due aspetti dell'esistenza. Dall'amore al dolore, alla sofferenza, alla verità, alla speranza, all'afflato del donarsi, alla religiosità e alla famiglia. Sono questi i dettami dei suoi versi, una peculiarità che solo chi sa leggere dentro di sé riesce a trasmettere agli altri, infatti “solo nel sapersi liberare dalle cose materiali consiste la vera ricchezza dell'uomo” (Benedetto Croce), ed è ciò che emerge nel Poeta, un autore dalla forte capacità comunicativa e dalla profonda ricchezza umana. Da tale impegno scaturisce la catarsi della poesia, concetto aristotelico della rigenerazione dell’animo umano.

- Antologia di Poeti Contemporanei - Casa Editrice Il Convivio - aprile 2014 a cura di Maria Vadalà.

Ugo Fierro è un uomo riservato e schietto, che ha avuto la fortuna di poter comprendere pienamente quali siano i veri valori della vita e, con profonda saggezza, li custodisce gelosamente nel cuore. Da poco tempo ha iniziato a comporre delle poesie perché ha sentito l’esigenza di esternare le proprie emozioni e renderci partecipi dei suoi più intimi sentimenti. Si esprime in modo semplice e lineare, il suo messaggio è immediato e, proprio per questa peculiarità, riesce a sintonizzarsi con l’animo del lettore portandolo a meditare sulla disarmante verità delle sue riflessioni. Nella spontaneità dei suoi versi traspare anche una ricercatezza espressiva impreziosita dall’impiego degli enjambement, che conferiscono fluidità al ritmo delle parole. I cardini della sua poetica sono la fede e l’amore che illuminano il nitido candore di un’anima che è sostenuta da una incrollabile fede. Nella lirica “E per me iniziò la luce” è manifestata la tenerezza di un figlio che si affida pienamente alla Madre celeste: “… il bel volto di Maria, teneva acceso/un lumicino di speranza…”. Come in una preghiera di chiara ispirazione francescana il poeta esprime tutta la sua gioiosa riconoscenza per il nostro Creatore nella lirica “Sei Tu, mio Dio … che mi hai amato … che hai creato tutto per me/ dall’umile fiorellino, al cielo, al mare, al sole” e ancora in “Tutto parla di Te” il lieto vociare dei bimbi intenti ai loro giochi, infatti, suscita questa considerazione. “… mi svela il miracolo d’amore/ della vita che ci è stata donata/ Tu, mio Dio, non parli/ ma tutto parla di Te”. E’ dominante il tema dell’amore coniugale nei versi dedicati alla moglie “Tu donna” una meravigliosa dichiarazione in cui, con una sintesi mirabile ed essenziale, l’autore riesce a delineare la piena armonia del loro rapporto: “…Sposa dolce e fedele/ mia amica e confidente…”. Non mancano nei versi gli spunti descrittivi che colgono con immagini suggestive la bellezza della natura: “E’ sera…un falcetto di luna nel suo primo quarto/ fa capolino dall’alto del monte…le prime stelle si illuminano/ per contrastare il buio della notte.” Arguta appare la riflessione del poeta nella lirica “Tre tunnel”, in pochi versi vengono focalizzate le fasi principali della vita: la nascita, la giovinezza e l’età della maturità, che inevitabilmente volge verso quella che, con fede, viene definita la “ Grande Vita”: “ Vivo la vita, ringrazio l’Eterno/ … l’ultimo tratto ho da percorrere…/sto attraversando il terzo tunnel.”  

- Antologia di Poeti Contemporanei - Casa Editrice Il Convivio 2014 a cura di Stefano Cavallaro.

Leggendo le delicate e profonde liriche di Ugo Fierro si ha la sensazione di intraprendere assieme a lui un cammino allegorico di redenzione che, quasi alla maniera di Dante, dallo smarrimento della via della virtù, ci porta infine, attraverso sofferenze, prove e cadute, alla rinascita. Il suo è in fondo il cammino difficile e tormentato che ogni uomo, attraverso un percorso di purificazione morale e religiosa, può e deve compiere in questa vita per ottenere poi la salvezza eterna. Il tutto guidato da una ritrovata fede che lo porta ad abbandonarsi fiducioso nelle braccia benevole della Provvidenza Divina e affidarsi a quel Dio che è Amore, che è Padre tenero di tutti gli uomini.

Nei suoi versi trasparenti e limpidi si coglie dunque la serenità di un uomo ormai appagato non solo nella vita lavorativa e materiale, ma soprattutto negli affetti e nella vita spirituale: “Quando le amarezze della vita/mi assalgono prepotenti/come è inebriante e dolce per me/riposar sul tuo seno”. (Tu donna). Certo c’è nei suoi versi ancora vivo e pressante il ricordo di momenti bui vissuti in passato: “Neri pensieri nella mia mente,/il cuore spezzato da tanto dolore..” (E per me iniziò la luce)

Così come è vivo il ricordo di momenti passati in cui si è lasciato andare e si è ritrovato solo con la sua solitudine, una solitudine che lo ha schiacciato fino quasi a soffocarlo. Quando però si tocca il fondo, si ritorna sempre a galla, così è stato anche per il nostro Poeta che guardando a Maria, ha sentito il caldo abbraccio della Mamma Celeste e da allora non è stato più solo: “Non so per quale mistero.../il mio sguardo si posò/su quel bel volto di mamma”. E da quel momento afferma: “... per me iniziò la luce”. Da quel momento ha cominciato a guardare tutto e tutti con occhi nuovi, a sorridere al mondo e godere di: “Una splendida giornata di sole,/l’aria tiepida di primavera...” (Tutto parla di Te). A osservare la natura: “Cantano ora gli usignoli,/le acque arpeggiano nel torrente, le fronde frusciano al vento...” (è sera). A fare suo il messaggio di fraternità di S. Francesco: “Penso allora alla bellezza della natura.../ il sole, le stelle, il mare...”. Ed è allora che coglie il miracolo d’amore della rinascita e della resurrezione: mi svela finalmente il miracolo d’amore/della vita che ci è stata donata. Tu, mio Dio, non parli / ma tutto parla di Te....” (Tutto parla di Te). Ma il vero miracolo è accaduto nella sua vita, perché qualcosa, anzi Qualcuno è intervenuto a dare senso alla sua vita e a orientarla verso una meta certa e sicura. E allora, anche quando osserva la sera che viene: “un altro giorno è giunto alla sua fine la mente e il corpo cercano riposo... /è sera!”(è sera). La fede ritrovata lo porta a guardare tutto con pacatezza e serenità, perché la sera che scende benefica non è la notte tempestosa e buia dei tempi passati, ma è una sera quieta che da’ pace all’anima ormai rappacificata con se stessa e col mondo. E proprio la sera che viene lo porta a meditare sulla sua vita e a fare un bilancio: “Errori su errori, in un vortice /che mi portava sempre più giù... Poi venne la Grazia...” (Tre tunnel). Ed è qui che nasce spontanea e immediata la sua professione di fede: Sei tu, mio Dio, /che mi hai creato e mi hai amato... che non desideri altro che .../... avermi con Te, un giorno, per sempre in Paradiso” (Sei tu, mio Dio).

è da questa testimonianza, che altro non è se non la storia di un’anima che ha ritrovato se stessa grazie alle fede, che prende avvio la poesia di Ugo Fierro. Una poesia semplice che lascia liberamente cantare il suo cuore, ma che soprattutto tocca il cuore dei lettori, poesia nello stesso tempo forte, intensa e dall’alto valore educativo, che ci insegna a sperare e che è per tutti un monito a non scoraggiarci davanti ai momenti di tenebra, ma a guardare oltre verso cieli puliti e oltre questi cieli dove splende una Luce che non ha tramonto.

- Antologia di Poeti Contemporanei -Casa Editrice Il Convivio 2014 a cura di Salvatore Bellinghiere.

La cosa che più colpisce leggendo le poesie di Ugo è la semplicità. Semplicità che non è affatto semplicismo, ma al contrario proprio perché sfocia nella dimensione poetica mostra tutto il suo valore spirituale. Si rimane stupiti come le sue liriche riescono a rendere speciale l’ordinario e a dare un senso a ciò che appare insignificante. Semplicità poi che non è nemmeno semplificazione. Infatti il poeta Ugo esprime chiaramente nell’immagine dei “tre tunnel” la fatica e le difficoltà della vita. Proprio il “secondo tunnel” è la chiave di volta per comprendere i moti dell’anima che lo hanno indotto a scrivere in versi: avere sperimentato quel passare da un “un vortice che mi portava sempre più giù” al “poi venne la Grazia … una vita nuova davanti a me bella …”. Ecco dunque da dove sorgono, in Ugo poeta, gli occhi nuovi capaci di leggere in modo diverso il mondo in cui tutti siamo, viviamo e ci muoviamo. Naturalmente cambia anche la prospettiva per interpretare gli accadimenti dell’ “ultimo tratto … da percorrere ... il terzo tunnel”. Anzitutto la “bellezza della natura” che si dispiega in tutta la sua molteplicità e varietà svelando “finalmente il miracolo d’amore” di un Dio, al quale ci si può rivolgere dicendo “Tu, mio Dio, non parli ma tutto parla di Te....”. L’irruzione del divino, poi, “mentre avanzo nel corso della vita” fa nascere “una sensazione nuova … forte dal profondo del cuore … Sarà forse l’amore per la mia sposa … O forse la gioia del figlio …”. Sono gli affetti familiari, visti come segno e dono del Cielo, soprattutto la moglie “sposa dolce e fedele mia amica e confidente quale faro che orienta la nave …porto amico nelle tempeste “ sul cui seno ” è inebriante e dolce per me riposar”. L’ispirazione poetica, infine, sostanziata di fede, spinge Ugo, quasi inconsapevolmente, verso una conclusione teologica altissima: “Sei tu, mio Dio, Uno e Trino che a immagine e somiglianza Tua mi hai creato, che figlio e fratello Tuo mi hai reso”.

- Motivazione a cura di Carmela Tuccari Premio Antonio Filoteo Omodei 2015 - Premio speciale “Michele Felsina”, sez. Racconto ineditoAccademia Internazionale II Convivio conSi io fuss Dio”:

Divertente e allegro il racconto di Ugo Fierro che, reso ancor più interessante dalla musicalità del dialetto salernitano, mette in evidenza un pensiero molto comune fra gli uomini: sostituirsi a Dio nel giudizio verso gli altri. Sottolineato, quasi fosse un ritornello, da "Pcchè avita sapè ca io sì ca so giust", il protagonista elenca tutte le volte in cui Dio ha perdonato, mentre egli avrebbe potuto farlo al massimo tre volte. E arriva a consigliare che sarebbe stato meglio se non avesse creato questi esseri ingrati... e qui si ferma. Perché salta alla mente la grande verità che in questo caso nessun uomo avrebbe potuto godere dell'affetto delle persone a lui vicine, né egli stesso sarebbe stato in vita. Così l'autore conclude la riflessione con un simpatico "Meno male ca "io" nu song Dio". Sottolineando quanto sia grande la distanza tra la mentalità divina e quella umana.

Ultima modifica il Domenica, 09 Ottobre 2016 10:42
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