- di Marcello Crinò
Domenica 11 giugno, nella Sala Convegni del parco La Rosa, la Pro Loco “Manganaro”, assieme al Lions Club, Giambra Editori, 24live.it e il Patrocinio del Comune, hanno ricordato il professore Alessandro Manganaro nel centenario della nascita. Nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 26 giugno 1917, è morto il 25 ottobre 1994.
Alessandro Manganaro
Insegnante di greco al Liceo Classico “Luigi Valli” della sua città, si è laureato a Palermo con una tesi sull’architetto siciliano Angelo Italia, pubblicata in volume nel 1940. Ha partecipato attivamente alla vita culturale non solo cittadina, mettendo a disposizione la sua vastissima cultura umanistica, fornendo sempre preziosi consigli e contributi vari, presentando libri, mostre e relazionando in conferenze su svariati argomenti. Ha tradotto la commedia plautina Per tre soldi per il Teatro Sperimentale di Michele Stilo, messa in scena nel 1951, e nel 2004 riproposta dall’Associazione Teatrale “S. Cattafi”. Si è occupato di poesia neogreca, traducendo poesie di Sikelianós, Elitis, Seferis, Ritsos ed Engonópulos, e illustrandole nel 1963 sul Gazzettino di Venezia. Per l’editore Mondadori ha tradotto nel 1965 il romanzo dello scrittore greco moderno Stratis Myrivilis I quaderni di guerra del sergente Costula.
L’incontro è stato introdotto e moderato dalla professoressa Flaviana Gullì, neopresidente della Pro Loco, la quale ha proposto la biografia dell’illustre barcellonese. Sono seguiti i saluti dell’Assessore alla Cultura Ilenia Torre, del Presidente dei Lions ingegnere Antonino Genovese, e del videpresidente della Pro Loco Salvatore Scilipoti, il quale ha letto la lettera scritta da Manganaro nel 1958 per sollecitare il restauro della chiesa
dei Basiliani, adiacente al Liceo Classico Luigi Valli dove lui era docente. La lettera, sottoscritta da tutti gli altri docenti, fu inviata alla Soprintendenza di Catania.
Si è entrati nel vivo del ricordo con la relazione molto interessante del grecista savonese Paolo Sartori. Non ha conosciuto personalmente Manganaro, ma la lettura della sua traduzione del romanzo di Myrivilis fu fondamentale per la sua formazione culturale legata al neogreco. A suo avviso Manganaro fu un pioniere, la sua traduzione la considera valida ed ottima, anche in considerazione dei pochi strumenti disponibili all’epoca per la conoscenza del neogreco. La nuova traduzione del romanzo, curata da Maurizio De Rosa, ha mantenuto i titoli della traduzione del nostro grecista.
La professoressa Olga Nassis, della Comunità Ellenica dello Stretto, che tante volte abbiamo visto presente a Barcellona, ha portato la sua testimonianza legata alla frequentazione di Manganaro con la sua famiglia. Grazie a lui ha imparato a conoscere la cultura greca.
La testimonianza dell’avvocato Luigi Celi si è soffermata sui rapporti tra Manganaro e i Lions, di cui fu presidente nel 1986-87, e la sua conoscenza ai tempi del Liceo nelle sede dei Basiliani, ricordando anche il suo ruolo nella Biblioteca del Liceo, di cui conosceva tutti i libri.
Il professor Daniele Macris, della Comunità Ellenica dello Stretto, ha ripercorso la formazione culturale di Alessandro Manganaro all’Università di Palermo sotto la guida del grande Bruno Lavagnini. Macris ha colto l’occasione per sollevare il problema del degrado dei Basiliani. Il Comune di Barcellona, ha detto, deve attivarsi per ottenere i fondi europei per questo tipo di interventi di restauro. Le nostre Amministrazioni, ha ribadito, sono incapaci di intercettare questi fondi. Un complesso come quello dei Basiliani potrebbe essere un elemento di attrazione per tutto il comprensorio e quindi deve diventare una priorità dell’Amministrazione. Un altro problema sollevato da Macris è stato quello della scomparsa della biblioteca personale di Manganaro, andata dispersa dopo la sua morte.
Il professore Gino Trapani, presidente onorario della Pro Loco, nel suo intervento si è soffermato sulla traduzione di Manganaro del Trinummus di Paluto. In questo caso il documento Trapani lo recuperò fortunosamente presso il preside Lampone. Ha ricordato il ruolo fondamentale dei Manganaro negli spettacoli dell’allora giovane Michele Stilo, aiutandolo nella traduzione dei testi dal greco. Inoltre ha rivelato che Manganaro aveva interessi per la cultura scientifica, e fu la madre ad indirizzarlo verso gli studi umanistici. Tanto è vero che Manganaro seguì con molta attenzione i pionieristici “Colloqui sui personal computer” di Barcellona organizzati dal professore Carmelo Genovese.
Infine l’intervento di Andrea Italiano, storico dell’arte, sulla tesi di laurea di Manganaro: un tesi di architettura in una facoltà umanistica. La tesi, incentrata sulla chiesa di San Francesco Saverio di Palermo, progettata dall’architetto gesuita Angelo Italia, si interessa dell’architettura come elemento predominante dell’attività umana. Un libro corredato da molti documenti, dove prevale di più il poeta piuttosto che l’architetto. Italiano ha concluso ricordando l’importante ruolo svolto da Manganaro per la riscoperta del territorio, attuato anche con un video-tape.