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Barcellona Pozzo di Gotto. Per “Impronta d’autore” all’Epicentro di Gala incontro con Giuseppe Puliafito.

- di Marcello Crinò -

Il penultimo incontro di “Impronta d’autore” al Museo Epicentro di Gala, giovedì 14 settembre, è stato incentrato sulla figura del giornalista Giuseppe Puliafito, fondatore e direttore responsabile di 24live.it, la testata giornalistica barcellonese che in questo anno ha supportato il progetto dell’Epicentro, curando le interviste ai personaggi che hanno lasciato l’impronta al Museo, un’impronta da intendere come metafora dell’impronta che hanno lasciato nel territorio attraverso le loro attività.

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Ad introdurre l’incontro, come sempre è stato Nino Abbate, artefice dell’Epicentro, il quale ha precisato che il progetto, come previsto, si chiuderà il prossimo 16 ottobre, lo stesso giorno in cui era iniziato un anno fa con l’intervista alla sua compagna di vita e d’arte Salva Mostaccio. Sarà chiuso dallo stesso Abbate, che in tal modo chiuderà il cerchio che ha visto ospiti Salvatore De Pasquale, Marcello Crinò, Sergio Maifredi, Andrea Italiano, Mario Benenati, Pierangelo Giambra, Antonio Vasta, Carlo Mercadante, Domenico Nania, Francesca Romeo, Carmelo Aliberti, Patrizia Donato,  Filippo Minolfi e Melo Freni.

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La figura di Puliafito è stata presentata da due persone dello staff di 24live: Flaviana Gullì, caporedattore, e Cristina Saja, che in questi mesi hanno intervistato gli ospiti dell’Epicentro.

La Gullì, moglie di Puliafito, ha parlato dell’esperienza nella redazione del mensile “la Città” diretto da Tindaro Bellinvia, dove ha conosciuto il futuro marito. “Giuseppe – ha detto – è stato il mio faro. E’ una persona ottimista, ‘un cronista garbato’ che ama il suo lavoro. A ‘la Città’ si occupava di Basket ed economia, essendo laureato in Scienze Bancarie ed Assicurative”. Poi entrambi hanno collaborato con il Giornale di Sicilia, esperienza fondamentale per la crescita professionale. Nel 2012  il Giornale di Sicilia ha ridotto lo spazio per Barcellona e hanno deciso di fondare 24live.it per colmare il vuoto informativo che c’era in quel periodo.

Cristina Saja ricorda di averlo conosciuto al Liceo, lei aveva 15 anni, e Puliafito si trovava li per fare un articolo. Anche lei è stata presa dalla passione per il giornalismo. “Giuseppe Puliafito – ha detto – merita senz’altro di lasciare l’impronta perché ha fatto tanto per Barcellona”.

Nell’intervista, condotta da Francesco Anania, presentatore radiotelevisivo, si è parlato ovviamente soprattutto di giornalismo, della crisi della carta stampata e della lungimiranza di Puliafito di averla capita per tempo, aprendo la testata on-line, divenuta  una delle più seguite nel comprensorio e fondamentale per Barcellona. Il giornalismo lo aveva nel sangue sin da piccolo, leggeva i quotidiani e seguiva gli avvenimenti.

Ha capito che era portato per questo lavoro quando iniziò la collaborazione con il Giornale di Sicilia. “Flaviana – ha ricordato – ha rappresentato un punto di riferimento, una persona veramente determinata, più precisa di me e più portata per gli approfondimenti sociali e culturali. Le delusioni sono state frequenti, ma non hanno scalfito la mia passione. Il mio motto, ha spiegato, è ‘informare senza deformare’”. Ha ripercorso le fasi iniziali della sua attività, i primi articoli scritti per ‘la Città’ e per il Giornale di Sicilia.

Alla domanda su che cosa rappresenta per lui Barcellona, ha risposto: ”E’ la mia città, non la cambierei, è una città particolare, difficile, ha uno spirito, il barcellonese lotta, non molla mai! Ha bisogno di esprimere ciò che ha di positivo, ha un potenziale che deve essere valorizzato dalle Istituzioni”.

In conclusione è intervenuta l’Assessore Ilenia Torre, che ha avuto parole di apprezzamento per Puliafito e per la testata, per il lavoro che svolge al servizio della città. Ha pure ricordato che Barcellona è stata recentemente inserita nel Piano di valorizzazione turistica e culturale del Tirreno centrale e della dorsale appenninica della Sicilia, e questo porterà ad ottenere dei finanziamenti per chi opera in questo settore.

Come da rituale dell’Epicentro, Giuseppe Puliafito ha lasciato l’impronta della mano destra su una mattonella d’argilla cruda, che dopo la cottura andrà ad aggiungersi a tutte le altre della collezione.

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