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Barcellona Pozzo di Gotto: altre targhe toponomastiche con i nomi popolari di due strade cittadine, “A strata da funtanedda” e “U strittu di carrozzi”

 - di  Marcello Crinò -

Domenica 3 febbraio 2019 nel centro di Barcellona si è svolta la quarta tappa di “Adotta un vicolo”, secondo un progetto promosso dal Network delle Associazioni Culturali e portato avanti ogni volta da una o più associazioni. Stavolta i vicoli sono stati due: via Alessandro Volta, il cui nome popolare era “A strata da funtanedda”, adottato dalla Pro Loco Alessandro Manganaro, presieduta da Flaviana Gullì, e la via San Filippo Neri, nome popolare “U strittu di carrozzi”, adottato dal Lions Club, presieduto da Beppe Iacono. All’ingresso dei due vicoli, sul lato della via Garibaldi, sotto le targhe toponomastiche ufficiali sono state apposte le due targhe con i nomi popolari, realizzate, come quelle precedenti, in terracotta dallo scultore Maurizio Calabrò.

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Bernardo Dell’Aglio, coordinatore del Network, nel presentare l’evento ha ricordato proprio questo aspetto, cioè la scelta delle targhe in terracotta per collegarsi alla cultura popolare della città e alla produzione dei manufatti in argilla. Il progetto “Adotta un vicolo” è rivolto ai giovani studenti, per non far perdere la memoria storica della città, attraverso i nomi popolari dei luoghi e delle attività che si svolgevano.

Flaviana Gullì ha illustrato l’organizzazione della serata con le mostre di pittura, la mostra del Museo Didattico dell’Istituto Foscolo, i carretti, le auto d’epoca, le degustazioni offerte dalle attività commerciali della zona. Salvatore Scilipoti, vice presidente della Pro Loco, ha offerto un veloce ritratto della via Volta, ricordando che si tratta di una strada che conduceva alla fontana posta più avanti, nella via Mandanici, e che in essa si aprivano diversi laboratori di falegnami. In questa via sono nati due illustri barcellonesi: l’idrobiologo Sebastiano Genovese e il chirurgo e professore universitario Sebastiano Cambria. Tra gli edifici più antichi che si affacciano sulla via va ricordato il palazzo Mazzeo con una magnifica ringhiera in stile Liberty eseguita dall’artista Giovanni Cutrupia detto “U Palumbu”.

 

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Il sindaco Roberto Materia ha mostrato apprezzamento per questa serie di iniziative, volte a ricordare le tradizioni, le strade antiche e i personaggi che vi sono nati o vissuti, rivolgendo un grazie alla Pro Loco e ai Lions. Beppe Iacono ha affermato che ci vorrebbe un maggiore senso di altruismo da parte dei cittadini verso la loro città. Bernardo Dell’Aglio ha concluso che il progetto, dopo l’apposizione di altre mattonelle nei vicoli mancanti, proseguirà con altre iniziative coinvolgendo le scuole, proprio per far conoscere la Barcellona di un tempo. In conclusione è intervenuto anche Felice Mancuso, presidente dell’Accademia Musicale Balotta, per ricordare la figura di Peppe La Maestra, il cui laboratorio di gelataio era proprio nella via San Filippo Neri, e Franco Cassata, del Museo Nello Cassata, per ricordare le condizioni igieniche della strada, dove sostavano le carrozze con i cavalli che facevano i propri bisogni sulla strada.

Le visite guidate sono state condotte da Andrea Italiano e Salvatore Scilipoti, i quali hanno fatto conoscere ai cittadini la storia della zona e le vicende svoltesi a partire dal passaggio di Garibaldi. Molta curiosità hanno destato i resti della chiesa di San Filippo Neri (che molti sconoscevano), costituiti da una lesena con capitello, costruita sulla via Umberto I (con affaccio sulla via San Filippo Neri) nella seconda metà dell’Ottocento su progetto dell’architetto messinese Leone Savoja e demolita negli anni Sessanta del XX secolo. Per tanti anni, prima della sua demolizione, fu utilizzata come deposito notturno delle carrozze.

Nel corso della serata è stato possibile ascoltare il violoncello di Elena Chasnouskaya, ammirare l’esposizione di opere artistiche del Museo didattico “Foscolo” e di quadri dei pittori e scultori Sebastiana Parisi, Maria Torre, Maria Zaccone, Sebastiano Giunta, Franco Conti, Nino Gentile, Elisa La Rosa, Maria Capone, Rina Bono, Mimmo Cirino, Vito Natoli, Mimmo Ciarrotta, Ninì Ingegnere, Caterina Barresi e Giuseppe Milone. Esposti anche auto e carretti d’epoca. Non è mancato il circuito delle degustazioni a cura della “Lapa chi rusti” per gli amanti dello Street Food, ma anche della pasticceria “Saint Honorè”, del panificio rosticceria “U Funnu” e della pasticceria “De Pasquale”.

3 febbraio 2019

Ultima modifica il Lunedì, 04 Febbraio 2019 07:54
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