- di Marcello Crinò -
Alle ore 3,05 del 15 giugno 1969 nella galleria ferroviaria S. Antonio della linea a binario unico, nel comune di Barcellona Pozzo di Gotto, si scontrarono due treni, un passeggeri proveniente da Palermo, con trenta viaggiatori, e un merci proveniente da Messina. Tutto a causa dell’errore di un capostazione che diede il via libera nonostante sul binario unico viaggiasse un altro treno. Nello scontro morirono otto persone e molte altre rimasero ferite.
I soccorsi furono resi estremamente difficili dallo spazio ridotto rimasto tra le pareti della galleria e i treni. Per giorni operarono alacremente vigili del fuoco, forze dell’ordine, cittadini della zona accorsi dopo aver sentito il boato nella notte, medici ed infermieri che cercarono di salvare quante più vite possibile ed alleviare il dolore dei feriti. Qualche passeggero morì dopo una lunga agonia, rimasto incastrato tra i rottami, senza che fosse possibile tirarlo fuori. Dopo avere estratto tutti i corpi, durante la rimozione dei vagoni, a causa della fuoriuscita della nafta dalle due cisterne del merci, si verificò un’esplosione che ridusse i due treni in una ferraglia incandescente, trasformando la galleria in un rogo, ustionando e intossicando alcuni vigili del fuoco.
Questi i nomi delle persone decedute e le città di provenienza: Biagio Bonifacio (capotreno, Acquedolci), Francesco Cardile (finanziere, Messina), Filadelfio Di Leo (macchinista, Acquedolci), Francesco Di Salvo (messaggero postale, Palermo), Claudio Fisauli (Randazzo), Pasquale Pugliatti (macchinista, Messina), Salvatore Santamaria (studente e atleta, Messina), Antonino Saglimbeni (macchinista, Letojanni).
Gli abitanti di S. Antonio, l’anno dopo, collocarono all’imbocco della galleria (oggi abbandonata perché è variato il tracciato ferroviario), una lapide in ricordo della tragedia. In particolare la lapide fu voluta dal cantastorie Fortunato Sindoni, che assieme al fratello fu uno dei primi ad accorrere sul luogo della tragedia, abitando nei pressi della galleria.
La lapide è stata “riscoperta” alcuni anni fa dal professore Gaetano Mercadante, che l’ha fotografata e pubblicata su facebook. Nella lapide, che appare fortemente danneggiata, con il marmo rotto e lettere scomparse, si legge con difficoltà: “Ai caduti dell’incidente ferroviario del 15.6.1969. I cittadini di S. Antonio”.
In occasione del cinquantesimo anniversario sono previste diverse manifestazioni in vari luoghi legati alle vittime. La Pro Loco di Acquedolci, presieduta da Ciro Artale, ha organizzato per il 15 giugno una cerimonia in ricordo della tragedia con la deposizione di una corona di fronte alla targa ricordo collocata alcuni anni fa nella stazione di Acquedolci. Nella stazione di Messina il 25 giugno si svolgerà una cerimonia con la scopertura di una targa commemorativa.
A settembre anche Barcellona ricorderà l’anniversario con un evento in corso di definizione, attraverso la ricollocazione della lapide restaurata in uno spazio pubblico del quartiere S. Antonio.
14 giugno 2019