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Barcellona Pozzo di Gotto: il Quinto Canto dell’Inferno illustrato da Ottavio Brigandì alla libreria Gutenberg

 - di Marcello Crinò -

Domenica 23 giugno la libreria Gutenberg di Giovanni Mazzeo, si è fatta promotrice di una interessantissima conferenza di Ottavio Brigandì incentrata su un canto dell’Inferno dantesco, dal titolo: “Non possiamo non credere a Francesca. Perché non si resiste al canto Quinto dell’Inferno.”

L’autore, di origini barcellonesi, è membro della Società Dantesca Italiana. È nato a Luino (VA), è laureato in Ingegneria Civile e Lettere Moderne e abita a Milano dove lavora per una multinazionale petrolifera. Ha pubblicato libri e saggi di argomento sociale, poetico e letterario; ha scritto articoli su Dante per libri e riviste specializzate fra cui «L’Alighieri», «Bollettino dantesco» e, di prossima uscita, «Revue des études dantesques». Tiene conferenze multimediali su Dante, Leonardo e Michelangelo in Italia e Svizzera. Ha partecipato alle due edizioni del Congresso “Alma Dante” di Ravenna e parteciperà a settembre 2019 al XXIII Congresso ADI di Pisa.

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Con l’ausilio di immagini, Brigandì ha introdotto l’argomento con alcuni aspetti simbolici della Commedia, in particolare l’ornitologia infernale (le colombe, assimilate a Venere ma anche allo Spirito Santo), e il mondo dei colori, con tutto ciò che concerneva all’epoca di Dante la colorazione dei tessuti. Il mondo dei tintori, con la figura di Cristo tintore, la troviamo negli Apocrifi; si è soffermato sul colore “Perso”, un blu scuro dalla difficile preparazione. Infine è entrato nel merito della figura di Francesca (nome che indica: proveniente dalla Francia). Brigandì presta molta attenzione alle sillabe dei versi danteschi e approfondisce il significato degli innamorati, adulteri come tintori del mondo. Francesca è una donna vera, l’unica creatura femminile dantesca che amata riama. Al Quinto canto non si resiste, afferma Brigandì, perché crea qualcosa di persuasivo, di moderno. Il concetto di amore in Dante alla fine della Commedia è Dio.

La città di Barcellona ha uno stretto rapporto con Dante e i dantisti, a cominciare dalla presenza in città di un dantista “esoterico”, Luigi Valli (sulla scia del Pascoli), a cui fu intitolato il Liceo Classico, per proseguire con un altro barcellonese dantista illustre, il professor Letterio Cassata, e i corsi sulla Divina Commedia all’Università della Terza Età. L’auspicio è che Ottavio Brigandì possa ancora illustrarci, in altri incontri, altri aspetti del grandissimo e affascinante poema medievale.

24 giugno 2019

Ultima modifica il Lunedì, 24 Giugno 2019 07:03
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