- di Marcello Crinò -
Il 1572, data di fondazione della chiesa di San Vito, segna l’inizio dell’edificazione delle chiese urbane dei due nuclei di Pozzo di Gotto e Barcellona, che, nati rispettivamente nel XV e nel XVI secolo, si fusero nel 1836. San Vito oggi la vediamo nell’ampliamento settecentesco, a tre navate scandite da colonne in pietra sormontate da capitelli scolpiti. In uno di essi (entrando, il primo a sinistra) si può leggere la data del 1732.
Il prospetto principale era arricchito da una torre campanaria, demolita nel 1955-56 per realizzare la strada. La chiesa subì un lento degrado che la portò all’abbandono e alla sconsacrazione. Nel 1982-83, a seguito dell’acquisizione da parte del Comune, fu restaurata per essere adibita ad auditorium, divenendo sede di mostre, concerti e conferenze. Nel maggio 1993 avvenne il crollo del tetto e si rese necessario un ulteriore intervento, conclusosi nel 1997.
Gli altari interni sono decorati con motivi barocchi; nella cappella di sinistra, intitolata al SS. Sacramento, sono presenti due affreschi di Antonino Vescosi (vissuto a cavallo dei secc. XVIII-XIX) con Melchisedech che offre pane e vino a Dio e Mosè che istituisce il sacrificio. Nell’abside di destra, intitolata a San Vito, due tracce di affreschi (forse XIX-XX secolo). Sopra l’altare principale era posta una Madonna con il Bambino, che a seguito del crollo del tetto era stata rimossa e restaurata nel corso nel 1997 da Angelo Cristaudo. Infine la chiesa è stata interessata da un ultimo restauro, completato nel 2010, nel corso del quale, oltre a interventi sugli altari laterali, che hanno messo in luce anche i colori originari, sono stati trovati sotto il pavimento tracce dei precedenti impianti del Cinquecento e del Seicento, lasciati a vista e coperti da lastre di vetro, e la cripta dell’Ottocento, con nove loculi. I resti umani ritrovati sono stati raccolti e collocati in cassette poste di fronte ai loculi. Attualmente la cripta non è visitabile perché il sistema di aerazione non funziona ed è stata invasa dall’umidità.
4 luglio 2019