- di Marcello Crinò -
Sabato 12 ottobre 2019 si è rinnovata in tutta Italia la “Giornata del contemporaneo” organizzata dall’AMACI, Associazione dei musei d’arte contemporanea italiana, giunta ormai alla quindicesima edizione. A Barcellona Pozzo di Gotto hanno aderito all’iniziativa il Museo Epicentro di Gala fondato e diretto da Nino Abbate, il Museo Didattico della grafica Foscolo curato da Enzo Napoli, nato all’interno dell’Istituto Comprensivo Foscolo diretto da Felicia Maria Oliveri e la Galleria Progetto Città diretta da Rosario Andrea Cristelli.
Abbiamo seguito l’inaugurazione della mostra allestita proprio in questo museo, dal titolo “Diversità è identità”, con la partecipazione di Antonello Alagna, Fabrizio Ciappina, Gabriella Donato, Patrizia Donato, Matteo Dragà, Giovanni Gargano, Daniela Genovese, Viviana Genovese, Tina Maio, Paola Pensabene, Silvia Ripoll, Marco Rizzo, e opere solo in mostra di Luigi Ghersi, Giuseppe Santacroce e Ines Suigo.
La mostra si è avvalsa del patrocinio culturale dell’Assessorato alla Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), dell’Università della Terza Età della Città di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), dell’Ordine degli architetti della provincia di Messina e della Fondazione Architetti del Mediterraneo di Messina. All’inaugurazione sono intervenuti Rosario Andrea Cristelli, l’assessore comunale alla cultura Angelita Pina e il rettore dell’Università della Terza Età Tanina Caliri.
“La mostra – afferma il curatore Cristelli – vuole indagare il tema della diversità come valore aggiunto, manifestazione di una identità personale ben riconoscibile. Dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’installazione, alla performance. L’espressività contemporanea si manifesta come frutto di ricerca personale, di esperienza e quindi di rappresentazione di se stessi, con la necessità di lasciare un messaggio al visitatore, piuttosto che un interrogativo se non una affermazione. Una nuova verità artistica manifestata attraverso il proprio linguaggio espressivo.”
Si è trattato di una mostra dove alcuni degli artisti partecipanti, come Matteo Dragà e Gabriella Donato, hanno invitato il pubblico a lasciare dei segni e delle scritte su appositi supporti. Il pubblico ha partecipato ben volentieri alle sollecitazioni degli artisti.
Fa riflettere la circostanza che vede la pressoché totale assenza da questi eventi artistici strettamente legati ai linguaggi contemporanei dei “pittori” che popolano la città, quelli, tanto per intenderci, che dipingono paesaggi e ritratti “leziosi”, mostrando anche in questo modo la loro lontananza dai nuovi modi di fare arte.
12 ottobre 2019
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