- di Marcello Crinò -
Castroreale, paese di origine medievale di poco più di duemila abitanti, appartenente al circuito dei Borghi più belli d’Italia, è un centro turistico ricco di storia, di beni culturali (numerose chiese, la Torre di Federico II), di musei, di feste uniche al mondo come la processione del Cristo Lungo (esce nella Settimana Santa e ad Agosto). Vanno ricordati il Museo Civico e la Pinacoteca che raccolgono opere provenienti da chiese distrutte, i recenti musei tematici delle auto e della moto storiche e il Planetario. Negli ultimi anni, anche in virtù della partecipazione al concorso dei Borghi d’Italia, quando nel 2018 Castroreale si classificò al secondo posto, è aumentata la ricettività turistica con l’apertura di diversi luoghi di ristoro prima piuttosto carenti.
Tutta la vita si svolge attorno alla Piazza delle Aquile accanto al Duomo di S. Maria Assunta del XV secolo, mentre la Piazza Sandro Pertini, dove si affaccia il Palazzo Comunale (chiamato Palazzo Peculio, costruito nel 1924), è la sede degli eventi culturale e musicali come il Festival Jazz in svolgimento ogni estate, giunto alla ventesima edizione. Nel passato fu anche sede del Premio musicale Nunzio Freni organizzato da Melo Freni.
Al margine della piazza insiste l’arco gotico della Sinagoga, ultimo resto tangibile (ma ce ne sono altri meno noti) della presenza della folta comunità ebraica di Castroreale, documentata sin dal 1382, dispersasi dopo l’espulsione dalla Sicilia decretata nel 1492.
La sera del 16 agosto la piazza ha visto la presenza prestigiosa del Coro Polifonico Ouverture, nato a Barcellona nel 1994, fondato e diretto dal maestro Giovanni Mirabile. A introdurre il concerto, dal titolo significativo Rinascinchorus (un segno di rinascita dopo il coronavirus) è stata la professoressa Mariella Sclafani, a nome dell’amministrazione Comunale che lo ha patrocinato.
Il corista Nino Pollicina ha presentato i brani proposti, a cominciare dal primo gruppo composto dall’Epitaffio di Sicilo, il brano più antico della storia della musica, di raro ascolto, noto forse solo ai cultori di musica, proveniente dall'antica Grecia, costituito da dodici righe di testo, di cui sei accompagnate da notazione alfabetica greca di una melodia musicale frigia, scolpite su una stele funeraria di marmo e dal canto celtico Belthane. Il secondo gruppo di canti è stato dedicato alla musica a carattere sacro, con Carezze e Inno all'amore, questo scritto appositamente per i venticinque anni del coro dal compositore Salvatore Mignemi. E’ seguito un omaggio a Ennio Morricone, recentemente scomparso, con l’Ave Maria Guaranì e Angeli e Dei. E’ stata poi proposta una serie di quattro brani di carattere più “leggero”: Imagine, Halleluja, Double trouble, e In un palco della scala del quartetto Cetra. L’omaggio alla Sicilia si è concretizzato con due branni piuttosto noti: Cu ti lu dissi e Abballati. Il concerto si è concluso con La cura di Franco Battiato e Praise his holy name di Keith Hampton. Il pubblico presente, opportunamente distanziato per le norme Covid 19, ha apprezzato tantissimo il gradevole spettacolo di mezza estate.
Per concludere vogliamo ricordare che durante la chiusura di tutte le attività nel nostro paese per il coronavirus il coro Ouverture realizzò una versione particolare de La cura di Battiato con ciascun corista che cantava da casa sua. Il video, pubblicato on-line, riscosse un successo straordinario tanto da essere trasmesso dai principali telegiornali nazionali.
17 agosto 2020