- di Marcello Crinò -
La falce di luna domina il cielo di sabato 12 giugno 2021, un pomeriggio/sera di ripartenza di altre attività culturali dopo la lunga pausa dovuta al maledetto virus. Nei giorni scorsi c’era stata la ripartenza di alcune associazioni e la presentazione del cartellone estivo del Mandanici, come abbiamo riferito su questo sito web. La falce di luna ha dominato anche gli avventori all’aperto della ristorazione cittadina, dei luoghi centrali affollati seppur distanziati a norma.
Nel pomeriggio l’Università della Terza Età, con le attività ferme dal marzo dello scorso anno, ha dato un segnale di ripartenza proponendo, visto l’anniversario dantesco, una lectura dantis, organizzata dal laboratorio teatrale diretto da Giovanni Corica. Dopo i saluti e l’introduzione del Rettore Tanina Caliri, peraltro esperta del grande poeta (è titolare di un corso sulla Divina Commedia), i corsisti del laboratorio hanno letto brani di Dante tratti dalla Divina Commedia, dalla Vita Nova e dalle Rime. Il pubblico presente ha occupato i posti in maniera distanziata, secondo le norme Covid.
Neanche il tempo di uscire dall’UTE per raggiungere il Teatro Petrolini, un teatro privato voluto dal regista e autore teatrale Francesco Chianese, che spesso lo mette a disposizione per eventi culturali.
Chianese, durante tutto questo periodo di chiusura, ha continuato a lavorare con la sua compagnia, intitolata a Ettore Petrolini. Ha scritto la commedia brillante e ironica "Un autore in cerca di idee, la commedia nella commedia", dove ha ironizzato su se stesso (è la prima regola per chi vuol fare ironia: in primis scherzare su se stesso!), sul suo modo di fare teatro. In scena due attori, Mariano Mirabile e Riccardo Giardina, e due attrici, Sofia Saporita e Martina Parisi. Teatro nel teatro, riflessione sul modo di fare teatro, uno spettacolo al quadrato che “apparentemente” cresce sul palco con la complità del pubblico. Chianese ripropone anche brani dei suoi lavori precedenti, inserisce la finta pubblicità durante lo spettacolo (esilaranti quelle dell’acqua minerale Longano e dell’amaro Barcellona, l’amaro che non perdona!). La recitazione dei quattro attori è dinamica, briosa, bella la colonna sonora e le luci, fa citazioni “dotte. Per esempio cita il metodo Stanislavskij (l’attore deve immedesimarsi nella parte). Un plauso al regista, agli attori/attrici e a tutte le maestranze che hanno collaborato: Nunzia Giaimis, direttore di scena; Salvatore Bucca, aiuto regista; Sabina Bruzzese, scenografia. Anche in questo caso il pubblico ha occupato i posti in maniera distanziata.
13 giugno 2021