- di Giuseppe RANDO -
Dati oggettivi delle elezioni di ieri che tutti i giornalisti – tranne ienaridens Travaglio – di tutte le tendenze politiche registrano: crollo di Salvini-Meloni, recupero di FI, tracollo di Cinquestelle, vittoria del PD e del centrosinistra. Per dirla in breve, hanno subito una tremenda batosta (speriamo non isolata né momentanea) l’antipolitica di Cinquestelle e il sovranismo fascistoide di Salvini e Meloni: un miracolo, se si pensa ai pronostici.
Tanto più mi rallegro, da irriducibile democratico di sinistra. E tanto più compiango alcuni miei amici e amiche, di sicura fede democratica, che qualche hanno fa salutavano il trionfo di Cinquestelle e dell’antipolitica come la palingenesi, la rinascita, il risorgimento di questo povero Paese. E lanciavano filippiche contro la corruzione dei partiti, di tutti i partiti, e contro il «tradimento» dei partiti di sinistra, PD in testa, dandoli tutti per morti e sepolti: lo soli/sole i puri/le pure in un mondo di corrotti e di ladri o di loro complici! E gridavano per strade e piazze, o sussurravano nei salotti perbene o nelle chat, che «uno vale uno», che l’Europa era la culla dei mali. E vedevano il mondo rigenerato dalla Luce del Verbo del comico-statista e del venditore di bibite allo stadio. E si ubbriacavano di illusioni, profetizzando la fine irreversibile di ruberie, stupri delitti, errori: tutti santi, finalmente, non più uomini, o quantomeno tutti angeli trionfanti nel paradiso in terra. E stravedevano ovviamente per ienaridens Travaglio che, da giornalista furbo di sette cotte, cercava "spazio" nel giornalismo di sinistra (presidiato da numerose, importanti testate) e diventava cantore del comico e delle Cinquestelle, facendo soldi a palate sull’onda di quell’entusiasmo di neofiti, che ovviamente alimentava a dispetto della verità.
Che lezione se ne ricava? Una fondamentale: che “la natura dell’uomo non si cangia”, come diceva un grande. E che tutti coloro che hanno preteso di cambiare l’uomo (fossero Marx o Stalin o Hitler) hanno miseramente (e fortunatamente) fallito. Occorre, quindi, prendere coscienza dei limiti della condition humaine e tuttavia lottare, resistere, senza mai rassegnarci, per il conseguimento o la conservazione di valori non transeunti, sapendo che il mondo cambia (anche in meglio), ma a piccoli passi e tra mille difficoltà (non c’è più la schiavitù legale negli Stati Uniti d’America). Siamo uomini e non possiamo essere angeli.