“Mi sono trasferito a Messina nel 1960 ed ho avuto subito una bellissima impressione: l’Università, gli ospedali, le fabbriche (Birra Messina, Rodriquez, Cantieri Navale), Marina Militare, Il Distretto Militare, ecc… .
Sono ripartito nel 1965 per ritornarci definitivamente nel 1977, per motivi di lavoro e per ricominciare a conoscerla meglio.
Diceva sant’Agostino: “La città non è solo mura e pietre”, e Sofocle, 2500 anni fa “la città è gente”.
Il primo aspetto cui farei riferimento riguarda i cittadini la vera anima del luogo e tanti non hanno alcun amore per questa città, bellissima.
Messina non ha una compattezza, rintracciabile ad esempio ad un movimento. Non ha uno spirito solidaristico, tutto si sta perdendo e l’anima si deteriora in una quasi sorta d’involuzione, di disarmo delle coscienze.”