- di Giovanni Tomasello -
Già in passato il Professore Giuseppe Francesco Mobilia primario di ginecologia, e attivo nel portare avanti strenuamente le istanze del cittadino-paziente nel vorticoso e intricato sistema sanitario siciliano di recente oggetto di riforma da parte della Regione Siciliana, ci aveva edotto con le sue argomentazioni sempre molto oculate. Questa volta abbiamo voluto rincontrarlo per fare il punto anche e soprattutto sull’attuale situazione precaria che coinvolge l’Ospedale di Lipari che nelle intenzioni della Regione sembra debba essere fortemente ridimensionato. Il Prof. Mobilia oltre ad essere investito dal Sindaco di Lipari Mariano Bruno dell’incarico di consulente per la Sanità del Comune, riveste anche le cariche molto significative di Commissario del Sindacato U.G.L. in materia sanitaria per la Regione Sicilia, ed anche Presidente del Comitato Spontaneo di cittadini in difesa dell’Ospedale di Lipari.
“In questo momento, come vanno le cose a Lipari, Professore?”
“Vorrei dire, anzitutto, che nelle ultime settimane c’è stato un abbandono da parte dei 108 Sindaci della Provincia di Messina, in ben tre riunioni, indette dal Sindaco Buzzanca, andate a vuoto. E in ben tre occasioni, mancando il numero legale, non si è potuto sviluppare il tema all’ordine del giorno. Nell’ultima riunione bastava che fossero presenti 39 Sindaci, invece erano presenti 17. Anche i Sindaci delle Eolie non sono apparsi a queste riunioni, e neanche i loro possibili sostituti. Questo è un fatto che mi ha enormemente dispiaciuto, perché ancora una volta si è persa l’occasione di mettere sul tappeto tutte quelle cose da fare per salvare la rete ospedaliera siciliana. Rete ospedaliera che si trova in una situazione di stand-by, visto che la Regione attraversa un momento di crisi istituzionale, e se non passa la finanziaria, approvata a maggioranza, rischiamo di andare a nuove elezioni. In questo momento, quindi, la sanità interessa meno rispetto alla finanziaria.
E’ calata l’attenzione sul problema sanità, e quindi sulle Isole Eolie. Isole Eolie che ai politici interessano poco, perché i voti che prendono lì sono pochi, per cui non hanno interesse a seguire la sanità nelle Eolie. Però l’isolamento, è tale che…. Anche oggi, gli aliscafi non sono passati. Lunedì uno di questi è andato a fuoco mentre navigava. Quindi questi poveri abitanti delle Isole non possono essere seguiti bene, e rischiano di non essere assistiti adeguatamente. E restano abbandonati in osservazione in attesa che l’elicottero o la nave intervenga. E’ una situazione insostenibile, siamo ridotti al lumicino. Ci sono pochi ausiliari, e pochissimi medici all’Ospedale di Lipari. Ad alcuni non gli hanno rinnovato l’incarico. Gli infermieri sono carenti, non c’è la possibilità di poter ospitare i non residenti negli alloggi locali, perché ormai si avvicina la stagione estiva. E chiunque ha un appartamento grande o piccolo che sia, preferisce affittarlo ad un prezzo molto alto ai turisti che vogliono godere il sole delle Eolie. Questo comporta lasciare i medici e paramedici senza casa. Questo fatto aggrava la drammaticità del problema di assicurare una buona assistenza nelle Eolie. Avevo proposto al Sindaco Mariano Bruno, come esperto consulente, di prendere un vecchio stabile abbandonato, e adibirlo ad alloggio per il personale medico e paramedico che più o meno saltuariamente lavora nelle isole Eolie. Se non si dà vitto e alloggio a queste persone che vengono da fuori, purtroppo, dal 1° Giugno gli abitanti del luogo inizieranno a non affittare più case a medici e paramedici”.
“Pare, quindi, dalle sue parole, che l’aspetto politico prevalga sugli effettivi bisogni dell’ammalato in primis?”
“A parte la politica, c’è la situazione ambientale locale. Il problema di avere la residenza lì, senza casa, scoraggia sia i medici che i paramedici. Qui i politici c’entrano poco. In realtà è la volontà delle singole persone delle Eolie che avendo più stabili, preferiscono introitare denaro per l’anno che verrà. In inverno, ad esempio, guadagnano meno, e hanno bisogno delle riserve di euro che accumulano in estate. Certo il Sindaco potrebbe prendere l’iniziativa nel favorire la residenza a questo personale medico e paramedico”.
“Al momento l’Ospedale di Lipari come funziona?”
“In atto l’Ospedale di Lipari gode di pochi reparti. C’è il reparto di Medicina che ha il pienone, data la sua potenzialità e specialità. Qui soprattutto gli anziani trovano l’assistenza. Il reparto non offre grande assistenza in casi di infarti, ictus e per altre patologie acute. Offre assistenza più o meno completa per gli anziani. Questo dal punto di vista sociale è lodevole, ma certamente non si dovrebbe solo occupare di questa fascia d’età, ma si dovrebbe occupare di dare assistenza in casi di patologie acute. Poi c’è il Reparto di Chirurgia, dove da sempre, da circa quindici anni, manca la figura del primario. Il Reparto di Ostetricia ha solo due medici, mancando il primario, ma anche la TAC e la Risonanza Magnetica. Insomma è veramente penoso assistere a questi elicotteri che fanno i taxi dell’aria per aiutare i poveri ammalati delle Eolie, non sempre in condizioni di sicurezza, viste le condizioni meteomarine. Quindi sono abbandonati. L’opinione pubblica, i mass media dovrebbero attenzionare anche le Eolie. Sette isole che hanno solo la speranza dell’elicottero e dell’ospedale”.
“A livello sindacale, come commissario dell’U.G.L., cosa state pensando di fare per ovviare a queste problematiche?”
“La prima cosa che ho proposto di fare, da tre mesi a questa parte, è quella di mandare a turnazione medici e paramedici per trenta giorni ciascuno, per offrire la propria opera, la propria esperienza nelle isole Eolie. Le normative contrattuali attuali prevedono che la mobilità d’urgenza fino a trenta giorni può essere attuata, nel mandare personale valido, almeno trenta giorni a turno ciascuno, per offrire buona assistenza nell’Ospedale di Lipari. Questo vale anche per gli infermieri, gli ausiliari che a turno possono sviluppare attività ospedaliera nel presidio di Lipari, in attesa di poter fare bandi specifici per le Eolie. Tanti medici e tanti paramedici abitano nelle isole Eolie, quindi potrebbero lavorare nell’ospedale”.
“Il sistema sanitario siciliano, per concludere, a suo modo di vedere, possiede più pecche o più vantaggi?”
“Diciamo che non si fa altro che parlare dell’Ospedale Piemonte che perde uno, due reparti. Si parla di Barcellona se deve avere due o tre reparti di Chirurgia; si parla di Milazzo se deve avere tutto o il meno di tutto. Alla fine si dimentica di parlare di Mistretta e di Lipari che sono geograficamente, territorialmente condannati all’isolamento. Invece di occuparsi i mass media, i politici, di altre realtà, per umanità, per professionalità, per rispetto della salute umana, dovrebbero occuparsi anche degli ospedali di Mistretta e di Lipari. Anche se portano pochi voti ai politici, la salute non è paragonabile al voto”.