- di Marcello Crinò -
Sabato 19 marzo 2022 al Teatro Mandanici è stata di scena la danza, con il Balletto di Milano che ha proposto la versione danzata della Carmen, l’opera lirica di George Bizet (1838-1875) tratta da una novella di Prosper Mérimée (1803-1870), dove mette maggiormente in evidenza gli aspetti folklorici. L’opera andò in scena la prima volta all’Opéra Comique di Parigi il 3 marzo del 1875, mentre la prima rappresentazione italiana avvenne al Teatro Bellini di Napoli il 15 novembre del 1879.
Il successo dell’opera fu tale tanto da essere entrata nel repertorio di tutti i teatri. Ne furono ricavate varie edizioni per balletto, con il vantaggio di una maggiore agilità e fruibilità per il pubblico favorita anche dalla musica molto bella e accattivante. La prima versione per balletto fu realizzata nel 1943 a Broadway; ne seguirono altre, tra le quali una di Roland Petit, un musical di Peter Brook ed anche uno con la musica di Miles Davis.
La vicenda della Carmen si svolge in Spagna intorno al 1820, dove la madre del giovane brigadiere Don Josè, vorrebbe che il figlio si fidanzasse con Micaela, una ragazza semplice del suo paese. Lui invece si lascia sedurre dalla sigaraia Carmen, coinvolta in una rissa con altre sigaraie e, affascinato da lei che danza, la lascia fuggire dal carcere e per questo viene punito. Successivamente si rivedono e lei lo convince a disertare per seguirla, nonostante sia attratta anche dal torero Escamillo. Lui la segue sui monti, dai contrabbandieri, ma sentono di non essere felici: lui dimostra gelosia e lei insofferenza. Giunge Micaela chiedendo a Josè di tornare al paese dalla madre morente. Parte ma solo dopo essersi battuto in duello con il rivale Escamillo, lo stesso che Carmen segue a Siviglia. Sarà proprio Siviglia il luogo in cui si ritroveranno, fuori dall’arena, e Josè chiede a Carmen di tornare con lui. Lei rifiuta con disprezzo e verrà pugnalata a morte.
Il passionale e seducente corpo di ballo del Balletto di Milano, tornato al Mandanici dopo il Bolero (16 febbraio 2019), ha proposto la sua versione della Carmen, in due atti e quattro quadri con le coreografie di Agnese Omodei Salè e Federico Veratti. Carmen e il Destino sono i protagonisti assoluti di questa nuova Carmen, fedele alla novella di Mérimée e all’opera di Bizet: un ammaliante faccia a faccia tra la gitana simbolo di seduzione e femminilità e l’inquietante figura che sin dalla prima scena conduce la vicenda. E’ infatti il Destino a mettere sulla strada di Carmen Don Josè prima ed Escamillo successivamente, a svelarsi man mano attraverso i simboli delle carte (l’amore, il tradimento, la morte), ad armare la mano di Don Josè e, nel finale, a portare Carmen con sè. Don Josè, il torero Escamillo e Micaela sono gli altri interpreti principali di questo balletto ricco di coreografie, della celeberrima Habanera, agli appassionati pas de deux, alle tante e vivaci danze d’assieme di gitani, soldati e sigaraie realizzate sulle stupende musiche di Georges Bizet. Tradizione e modernità convivono anche nel clima d’energia dell’originale messinscena di Marco Pesta. Costumi di Annamaria Piccinini e Federico Veratti.
Il pubblico del Mandanici, non foltissimo per la verità (ma si sa, la qualità non sempre ha il giusto riscontro), ha applaudito lungamente i bravissimi danzatori durante le ardite coreografie.
Il Balletto di Milano è riconosciuto e sostenuto dal Ministero della Cultura, dalla Regione Lombardia, da cui ha ottenuto anche il prestigioso Riconoscimento di Rilevanza Regionale, e dal Comune di Milano. Svolge la propria attività nei maggiori teatri italiani e all’estero dove è presente in teatri ed istituzioni di primo piano. La Compagnia vanta un organico formato da danzatori diplomati presso le migliori Accademie internazionali e un ampio ed esclusivo repertorio che spazia dai grandi titoli classici rivisitati a produzioni esclusive.
20 marzo 2022