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L’Associazione Culturale MessinaWeb.eu è lieta di comunicare il vincitore del Quarto Premio - nella sezione riservata alla Poesia in vernacolo - “ Ottava Edizione del Premio Internazionale Arteincentro 2014” .

  Premio - artista classificato:

  • Giuseppe Gerbino di Castellammare del Golfo

EU V'ADDUMANNU SCUSA

Eu v'addumannu scusa siddu vinni

a dari mpàcciu nta sta vostra terra,

picchì nta chidda mia, c'è sempri guerra,

c'é fami, caristia, la vita scinni

a lu liveddu di l'armali e sferra

corpa, comu pi dìriti: "Vatinni!"

E si ti stai attaccatu a li so' minni,

idda nun ti pruteggi, ti sutterra.

Eu v'addumannu scusa siddu quannu

vi proju na manu 'n cerca di l'amuri,

vi mprissiunati pi lu so culuri,

cridennu chi po fari sulu dannu,

privannumi di 'anticchia di caluri

chi alliggirissi un pocu stu me affannu,

sti peni mei, sta suffirenza... Addannu,

picchì mi sentu un omu senza anuri.

Eu v'addumannu scusa si sta via,

fu l'urtima spiranza e ci pruvavi,

si nta dda notti scura mi mbarcavi,

dda notti scura, scura comu a mia.

Eu v'addumannu scusa, si pinzavi

d'aviri nautra ccianza a la stranìa;

pinzava, chi sta terra mi vulìa...

Eu, v'addumannu scusa si... 'un m'annjavi.

             

IO VI CHIEDO SCUSA

Io vi chiedo scusa se sono venuto

a dare fastidio in questa vostra terra,

perché in quella mia c'è sempre guerra,

c'è fame, carestia, la vita scende

al livello degli animali e sferra

colpi, come per dirti: "Vattene!"

E se ti stai attaccato al suo seno,

lei non ti protegge, ti sotterra.

Io vi chiedo scusa se quando

vi porgo una mano in cerca dell'amore,

vi impressionate per il suo colore,

credendo che possa fare solo danno,

privandomi di un poco di calore

che alleggerirebbe un poco questo mio affanno,

queste mie pene, questa sofferenza... Soffro,

perché mi sento un uomo senza onore.

Io vi chiedo scusa se questa via,

è stata l'ultima speranza e ci ho provato,

se in quella notte scura mi sono imbarcato,

quella notte scura, scura come me.

Io vi chiedo scusa, se ho creduto

di avere un'altra possibilità in terra straniera;

credevo, che questa terra mi volesse...

Io, vi chiedo scusa se... non sono affogato.

 

con la seguente motivazione:  Ammirevole prova di identificazione-immedesimazione nella psicologia dell’emigrante, che monologando, quasi a ruota libera, produce, in realtà, emozioni, soprassalti emotivi e sensi di colpa nel lettore. Va, per tale via, perfettamente, a segno la petizione d’amore e di solidarietà cristiana, che muove, senza ombra di retorica, l’autore.

La giuria deputata a selezionare in maniera meritocratica, le poesie pervenute, è stata presieduta dal prof. Giuseppe Rando.

“Professore ordinario di Letteratura Italiana presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina. Il prof. Rando è altresì membro del Comitato Nazionale per l’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Federico De Roberto nonché componente del Comitato Scientifico della Fondazione Corrado Alvaro. Ha pubblicato saggi e volumi su autori maggiori e minori della letteratura italiana e segnatamente su Parini, Alfieri, Verga, Pirandello, Pascoli, Alvaro. Studioso di letteratura meridionale, interessato ai rapporti tra giornalismo e letteratura, ha anche contribuito, con una Introduzione e con un’ampia Prefazione, alla ristampa in volume dei Colloqui di Salvatore Quasimodo e de Il falso e il vero verde dello stesso Quasimodo”

-           dalla prof.ssa KETTY MILLECRO: insegnante di Lettere presso l’Istituto tecnico economico statale A.M. Jaci di Messina, poetessa e interprete di poesie in vernacolo ed in italiano;

-           dalla prof.ssa Elvira Bordonaro insegnante all’Accademia di Belle Arti Mediterranea di Messina e poetessa;

-           dal Maestro Mariagrazia Genovese, pianista classica, compositrice e poetessa:

-           dalla Dott.ssa Caterina Morabito, poetessa e Cavaliere della Repubblica.

 

 

Ultima modifica il Martedì, 11 Ottobre 2016 08:03
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