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IL MAESTRO GIUSEPPE MESSINA INTERVISTATO PER “MESSINA WEB.EU” Un grande artista che fa onore alla cultura non soltanto siciliana

 

Con il mio quadro- Di Maria Torre -

La testata “MESSINA WEB.EU”, ha avuto il piacere d’interessarsi del Maestro Giuseppe Messina, un artista che, con le sue opere, onora la cultura. Egli ha lodevolmente spaziato nei diversi campi dell’arte, dalla scultura alla pittura, dalla poesia al teatro ed anche al cinema, creando opere d’impegno sociale da cui emerge un forte sentimento di attaccamento a quelli che sono i valori umani, di legalità e di giustizia sociale, ma anche il senso del bisogno della conservazione delle testimonianze dei valori culturali che ci giungono dalla classicità mediterranea.

   Con questa intervista della professoressa Maria Torre la nostra testata compie un altro passo per accompagnare il maestro verso la data di sabato 28 prossimo venturo quando sarà inaugurata la mostra organizzata per i suoi 50 anni di attività artistica e culturale che avrà luogo nel foyer del prestigioso teatro Placido Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto. L’importante manifestazione è stata voluta da un “Comitato d’Onore”, formato da una trentina di persone del mondo della cultura, e presieduto dal Dott. Roberto Materia Sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, tutte persone che hanno seguito il percorso dell’artista che non ha mai deluso le aspettative di chi ama la cultura.

Domanda:

   Maestro Messina, lei è considerato un artista a 360 gradi, in quanto opera da 50 anni come scultore, pittore, scrittore e autore di teatro, cinema ed altro; pertanto, come ha affermato il sindaco dott. Roberto Materia, il 23 dicembre in occasione del suo 70esimo compleanno, festeggiato nella prestigiosa aula consiliare di Barcellona P.G., Lei fa onore alla città che gli ha dato i natali e dove alla fine degli anni ’70 ha scelto di tornare per dare un contributo alla crescita della città che non aveva certo un’identità di prestigio. Vuol parlarci brevemente del contributo che negli anni ha dato alla sua città?

Risposta:

   Certamente, come ho avuto modo di dichiarare in altre occasioni, ogni cittadino dovrebbe onorare la propria città, ma non a paroleNEI PANNI DI MARCO AURELIO oppure soltanto espletando delle attività che, seppure oneste, non portano alcun vantaggio alla comunità, ma hanno il fine di procurare dei vantaggi personali: l’ideale sarebbe se ciascuno di noi fosse meno egoista e mai opportunista. Io, alla fine degli anni ’70, quando vivevo fuori dalla Sicilia, sapevo che ritornando qui non avrei avuto vita facile, non avrei potuto certo vivere con i proventi della mia arte e che avrei dovuto fare un qualsiasi altro onesto lavoro. Comunque non mi sono mai scoraggiato: d’altro canto avevo scelto io di fare ritorno, nessuno mi aveva obbligato. Certamente la città non era pronta ad ospitare uno con le mie idee; era ferma: diversi uomini di cultura prima di me avevano, giustamente, scelto di andarsene, anche per questo più di qualcuno mi ha preso per pazzo, ma io avevo le idee chiare e sapevo di poter dare un pur piccolo contributo per fare cambiare qualcosa. Infatti, qualcosa è cambiata. Ritrovandoci, con diversi altri giovani, in quel mio studio di via Roma al centro di Barcellona Pozzo di Gotto, abbiamo intrapreso un viaggio, un percorso non certo facile quando le male lingue dei cialtroni che nulla facevano e niente volevano si facesse per la comunità per poter dire che nessuno era migliore di loro. Tanti si sono messi di traverso, ciononostante, noi abbiamo fondato il “Movimento per la Divulgazione Culturale”, all’inizio non avevamo una sede, ma tutte le sere ci si incontrava nel mio studio, si discuteva, si facevano progetti, si faceva cultura, ci si organizzava alla meglio fiduciosi nel futuro. Si lavorava anche per togliere dei giovani dalla strada in una città che, come ricordava lei non aveva “un’identità di prestigio”, è vero, non godeva di un buon nome , anzi era intesa “città malacarne”. Proprio in quegli anni, quando i morti ammazzati per mano mafiosa non si contavano, noi abbiamo cominciato ad organizzare mostre di pittura, conferenze e buttavamo il seme per la realizzazione di video-documentari: sulla festa del “Muzzuni” di Alcara Li Fusi, sull’archeologia e vita sociale di Rodì-Milici e poi ecco il primo ed unico video-documentario sul “Patrimonio Archeologico Culturale e Realtà Sociale di Barcellona Pozzo di Gotto”, proiettato più volte in pubblico, anche a distanza di anni. Praticamente, a dispetto degli indifferenti che facevano il gioco di chi voleva il degrado sociale, qualcosa siamo riusciti a fare muovere intanto che tanti politicanti ci guardavano di mal’occhio poiché eravamo un pungolo molto scomodo. Sì, sinceramente credo che molto sia cambiato da quando sono ritornato a Barcellona Pozzo di Gotto, lo dimostrano i numerose artisti che sono cresciuti, le tante associazioni soci-culturali fondate e la grande mole di eventi culturali che la città produce. E non mi si venga a dire che tutto ciò è soltanto un caso fisiologico.

Domanda:

   Che lei abbia molti estimatori è fuor di dubbio, ne sono una chiara dimostrazione gli interventi tenuti nell’Aula Consiliare il giorno del suo compleanno, dai presidenti di molte Associazioni culturali di Barcellona, come la Pro Loco, la FIDAPA, ma anche dai rappresentanti di Associazioni del comprensorio messinese, ( la Filicus Arte di Milazzo, l’Accademia “Amici della Sapienza” di Messina, l’Associazione “Messina Oggi”.

Però è pur vero che qualcuno in città lo accusa di “vivere di cose effimere e di avere momenti di megalomania”, cosa risponde a costoro?

Risposta:

   Potrei anche non rispondere dal momento che i fatti parlano da soli ed i tanti artisti, che non erano tali quando sono tornato da Roma o erano ancora in erba quando si sono avvicinati a me, non potrebbero negare tali fatti anche perché si tratta di persone che, sono certo, sconoscono l’ingratitudine. Per quanto riguarda le cose effimere di cui, secondo qualcuno, io vivrei, mi piacerebbe sapere se questo qualcuno conosce il significato di effimero: l’effimero è ciò che ha pochissima durata, io vivo della mia arte, della mia cultura e non mi sembra che queste siano cose effimere. Per quanto riguarda i miei momenti di megalomania, suppongo che anche questo termine debba essere spiegato: megalomania è una definizione composta da due parole greche “mega” e “manìa” che significano “grande” e “pazzia”. Lascio decidere a lei: io sono un “grande pazzo”? Non credo. Forse potrei essere un grande illuso se credessi che certa gente capace soltanto di denigrare, di sminuire gli altri e di attribuire appellativi possa avere la fortuna di cambiare in meglio se stessa come le auguro. Credo, purtroppo, che questo esile numero di persone di cui lei fa menzione saranno gli stessi che, dopo aver visto la mia mostra, ergendosi ad impeccabili critici, diranno il peggior male possibile tanto da mettere a nudo la propria anima incolta di cui dimostrano non avere cura.

Domanda:

   Vuole darci qualche anticipazione sulla mostra antologica che sta preparando per i 50 anni della sua attività artistica e culturale e che prenderà il via a partire dal 28 gennaio ?

Risposta:

   Sarà una importante manifestazione per tutta la città, non soltanto per gli amanti dell’arte e della cultura in generale: sarà esposto un florilegio di opere che coprono lo spazio temporale di 50 anni della mia attività. La mostra, dal teatro Mandanici, dove saranno esposte anche le opere più grandi, sarà spostata alla galleria d’arte “Seme d’Arancia” alla vecchia stazione, ma soltanto per le opere medie mentre dall’1 fino al 31 di marzo l’esposizione delle opere più piccole sarà portata al “Villino Liberty” di via Roma.

Domanda:

   Perché per esporre le sue opere ha scelto il foyer del teatro Mandanici?

Risposta:

   In verità la scelta non è stata soltanto mia, mi prenderei un merito che non ho, però a me questa scelta piace, anche perché il foyer, in tutti i teatri del mondo, è adibito alle esposizioni artistiche e ad altro che riguarda il mondo culturale e poi, mi si permetta di affermare che considero positivo il fatto che il primo artista ad esporre nel nuovo Mandanici sia un barcellonese e non uno che viene da fuori; questo m’inorgoglisce e credo che saranno orgogliosi anche tutti i miei amici artisti locali poiché mi sento di rappresentarli ed onorarli come meritano.

Bene Maestro, grazie per la sua disponibilità, aspettiamo con ansia che arrivi il 28 Gennaio. Ci piacerebbe vederne spesso avvenimenti artistici come il suo nella nostra città. Ad maiora!

 CON MARIA COSTA

 

Ultima modifica il Martedì, 24 Gennaio 2017 17:42
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