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GIUSEPPE MESSINA, ARTISTA DELLA LEGALITA’ AL SERVIZIO DEL PROPRIO TERRITORIO

 

A cura della prof.ssa Caterina Barresi

(Presidente dell’Ass. Cult. “FilicusArte” di Milazzo)

   Il personaggio pubblico di cui “MESSINAWEB.EU” si sta ancora occupando è l’artista Giuseppe Messina di cui il 28 p. v. sarà festeggiato a Barcellona Pozzo di Gotto il 50° anniversario di attività artistica e culturale con una manifestazione ed una mostra delle sue opere scultoree, pittoriche e grafiche al teatro Placido Mandanici. L’11 febbraio la mostra sarà trasferita nella galleria d’arte “Seme d’Arancia” e poi ancora, dal 1 al 31 marzo al “Villino Liberty”.

   IMG 5655RIDVivendo nella stessa città ho potuto vedere i tanti lavori, sia di pittura che di scultura, del Maestro Giuseppe Messina fin da quando ero una ragazzina, ma, in seguito, ho avuto modo di leggere anche le sue tante opere letterarie.

   Di recente la mia conoscenza personale si è arricchita oltre che dell’artista anche dell’uomo Messina, grazie alla mia partecipazione nella FilicusArte, (di cui il Messina è cofondatore oltre che ideatore del logo) dapprima come semplice socia e attualmente come Presidente.

   Il primo ricordo che ho del Maestro Giuseppe Messina risale a quando da giovanissima (verso la metà degli anni ’80) ho visitato i dipinti murali appena realizzati lungo la via Scinà, una delle più antiche vie di Barcellona Pozzo di Gotto, riqualificata grazie alle opere di tanti artisti anche internazionali. Fra tutti i dipinti mi ero soffermata a contemplarne uno in particolare realizzato appunto dal Maestro Messina dal titolo “Una storia che deve cambiare”, la quale toccava uno dei temi più pertinenti al nostro territorio e contemporaneamente uno degli argomenti più scabrosi e meno discussi: la mafia, quasi come se il non nominarla equivalesse a rifiutarne l’esistenza.

   Erano anche gli anni dei tanti morti per mafia, gli anni del coprifuoco, in cui la gente temeva di uscire di casa perché c’era il rischio di restare coinvolti in qualche attentato.

   La città dopo un certo orario diventava deserta, ma nessuno se la sentiva anche solo di commentare in pubblico gli accadimenti per timore di ritorsioni. Per contro, era la voce e l’operato di Giuseppe Messina, ad elevarsi, divulgando senza alcuna remora il principio dell’antimafia, della resistenza a tutte le mafie, così come il suo dipinto, adesso quasi del tutto rovinato, sta a dimostrare.

A prova di ciò fondò il “Movimento per la Divulgazione Culturale”, e per lo stesso motivo si dedicò alla realizzazione di opere teatrali come “Nel segno di Socrate”, una messa in scena, anche nelle scuole, che per quei tempi era un rischioso azzardo, ma ha realizzato anche dei film che hanno per argomento proprio l’educazione alla legalità. La sua attenzione è stata sempre rivolta soprattutto ai giovani, un pensiero che ha portato avanti anche e soprattutto durante la sua docenza come membro esterno ai progetti scolastici.

La sua lotta ideologica contro tutte le mafie si riscontra anche nella produzione letteraria, in particolare in quel suo straordinario poemetto, “Penelope” che altro non è se non una metafora sull’Italia “spolpata” dai “proci”. Non a caso il poemetto è stato definito dalla Stampa non solo un libro ma anche una “potente frustata sulla faccia degli esseri parassiti che si stanno spolpando l’Italia”.

   A questo punto bisogna riconoscere che il maestro Giuseppe Messina non è stato certo agevolato dalle istituzioni nel suo impegno sociale, anzi il suo “Movimento per la Divulgazione Culturale” è stato quasi sempre ostacolato oltre che dalle istituzioni, che non hanno voluto o saputo capire l’importanza dell’operato e del messaggio che con questo si voleva trasmettere soprattutto ai giovani, ma anche dai benpensanti della società locale, quelli che potevano trarre vantaggio dal mantenimento dello “status quo”, e non facevano quasi nulla per agevolarne le attività, tanto da far sentire sia il Messina che i suoi collaboratori come un “pungolo scomodo”, arrivando ad ignorare le tantissime attività e proposte dell’Associazione, che avrebbero potuto dare prestigio in campo culturale, artistico e turistico a tutta Barcellona Pozzo di Gotto. Trattasi infatti di una città dalla conformazione particolare; con un’ampia spiaggia, verdeggianti colline ricche di limpide, fresche sorgenti d’acqua che si perde tra le vallate, ma vi si trovano anche le necropoli siculo-greche di importanza storico-archeologica nelle zone di Acquaficara-Gala-Maloto e contrada Cavaliere (Oreto); un ampio territorio in cui si estendeva l’antica Longanae, dal nome del torrente allora fiume che unisce Barcellona con Pozzo di Gotto: tutto ciò, protagonista in un documentario degli anni ’80 realizzato dal “Movimento per la Divulgazione Culturale”, mai appieno valorizzato a scopo turistico.

   Una su tutte, la proposta, mai accolta dalle istituzioni politiche, di realizzare un Parco Internazionale delle Arti nella zona di Acquaficara, frazione di Barcellona Pozzo di Gotto, dove si trovano tutt’ora abbandonate, all’incuria del tempo e al vandalismo, ampie strutture panoramiche, appartenenti alla regione Sicilia, che potrebbero essere utilizzate, come riporta in calce la proposta di allora del Maestro Giuseppe Messina , per istituire un progetto socio-culturale-artistico, che comprenda la realizzazione di uno dei più ampi musei a cielo aperto dove istituire: mostre d’arte, rappresentazioni teatrali, zone ricreative per i più piccoli e la possibilità di ospitare annualmente un raduno di artisti internazionali. Tale progetto, qualora attuato, avrebbe consentito non soltanto la riqualificazione di un territorio collinare, ma anche la possibilità di riutilizzare gli edifici abbandonati nonché fare uscire dall’oblio la città di Barcellona Pozzo di Gotto portandola alla ribalta delle grandi cronache culturali internazionali.

   Da ciò che è stato scritto fino ad ora si denota l’amore del Messina per la sua terra di origine e la voglia di farla crescere, di valorizzarla e per far ciò egli ha scelto, prima di ritornare in Sicilia e poi di rivolgersi a chi riteneva adeguato a perpetuare il suo messaggio nel tempo: i giovani.

In occasione del cinquantesimo anniversario della sua attività artistica e culturale, che ricorre appunto in quest’anno 2017, il mondo culturale della provincia ha ritenuto dunque opportuno onorarlo, come cittadino che, a sua volta fa onore e decoro non soltanto alla propria città, con una manifestazione artistica che vedrà l’esposizione delle opere di pittura scultura e grafica del Maestro Messina a partire dal 28 c.m. fino al 31 marzo 2017, e che vedrà per la prima volta l’esposizione delle opere di un artista nell’inedita location del nuovo Teatro “Placido Mandanici” di Barcellona Pozzo di Gotto.

 

Ultima modifica il Martedì, 24 Gennaio 2017 17:48
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