- di Maria Teresa Prestigiacomo -
Per quaranta minuti ha occupato la scena parlando direttamente ai giovani che hanno riempito la piazza IX Aprile. Alessandro D’Avenia autore di “Ciò che inferno non è” (Mondadori, 2014) si è soffermato sulla bellezza e sulla forza dell’essere adolescente partendo da una riflessione sui muri. “Pensando ai muri che hanno caratterizzato la mia vita ne ho segnati due: i muri della Chiesa di Santa Maria dello Spasimo a Palermo, caratteristica perché non ha il tetto. Unione tra cielo e terra simbolo di una bellezza ferita che può essere però il simbolo di un rilancio. Il secondo muro è molto più sottile ed è quello che si forma nelle nostre teste”.