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PRESIDENTE GROSSI NON CI INVITI A TAGLIARCI I… CABASISI

Presidente della Consulta Paolo Grossi 

di Giovanni ALVARO -

La scelta di Renzi di dire agli italiani che sarebbe opportuno disertare i seggi elettorali, come fece Bettino Craxi che invitò ad andare al mare, potrebbe rivelarsi controproducente. Infatti fette importanti di elettori antirenziani, pur di far dispetto al parolaio fiorentino, potrebbero decidere di andare a votare col rischio di consentire, a chi vota SI, di raggiungere il quorum e vincere. In questa direzione si stanno muovendo anche forse politiche che tradizionalmente sarebbero per il NO. E’ il classico esempio del taglio dei attributi maschili per far dispetto alla propria moglie.

E’ augurabile che ciò non avvenga e che la voglia di farla pagare all’imbonitore toscano possa essere spostata a giugno, sia con un forte impegno alle elezioni amministrative per determinare un forte successo dei candidati moderati, sia con il referendum confermativo (speriamo di no) delle porcate realizzate in questi mesi e presentate come grandi riforme ‘che il popolo attende da anni’ ma che sono solo la liquidazione dei contrappesi che i Padri Costituenti avevano ideato per difendere la democrazia da avventure liberticide.

Non bastavano Lega e FdI, a rimorchio del M5S (come egregiamente scrive Diaconale), ma ha voluto intervenire anche il Presidente della Consulta, Paolo Grossi, sostenendo che “si deve votare” aggiungendo che “ogni cittadino è libero di farlo nel modo in cui ritiene giusto, ma credo si debba partecipare al voto…”. Il Presidente della Corte, quella che deve tutelare la nostra Costituzione e farla applicare, dimentica che le norme referendarie, previste nella Carta, prevedono che “la proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto (50% + 1) e se è stata raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi”.

Ciò significa che gli estensori della Costituzione avevano consapevolmente valutato che ogni cittadino, dinanzi ad un referendum, poteva liberamente scegliere come comportarsi. Votare SI, votare NO, deporre nell’urna la scheda bianca o addirittura astenersi dal recarsi al seggio elettorale. Quest’ultima ipotesi assunse, fin dalla nascita della Carta, una sicura importanza. In pratica è come aver detto con l’art. 75 della Costituzione: ‘tu cittadino hai anche il diritto di astenerti, ma sappi che se non si raggiunge il 50%+1 il referendum è nullo’. L’astensione fu, quindi, valutata come scelta importante nel referendum, anche perché non fu considerato giusto che a decidere fosse solo una minoranza della popolazione magari la più agguerrita o la più interessata al quesito che, comunque, non era riuscita a convincere gli altri delle proprie ragioni ed anche per questo si asteneva.

Se così stanno le cose, perché Grossi interviene a gamba tesa? E’ vero che invita a votare “nel modo che (si) ritiene più opportuno…” ma quando aggiunge che “partecipare al voto… significa essere pienamente cittadini” è “un’excusatio non petita” che la dice lunga. E no! caro Presidente! Lei sa benissimo che con quella partecipazione, (alla Bersani per intenderci, che ha dichiarato che andrà a votare ma voterà NO) si rischia di consegnare la vittoria a chi vuole penalizzare il Paese, con i danni che quella ipotetica vittoria determinerebbe alla nostra bilancia energetica già oggi abbastanza penalizzata per il precedente No al nucleare che ha portato l’Italia a comprare energia dalla Francia.

Quell’energia che compriamo dalla Francia viene prodotta da centrali nucleari alla cui costruzione partecipa, indirettamente, anche l’Italia. I soldi dei contribuenti del nostro Paese, infatti, con i quali compriamo energia, servono alla Francia per costruire una centrale all’anno. A chi dobbiamo ringraziare di questo bel regalo? Certo i verdi e gli ambientalisti ma anche i Bersani, i Salvini e le Moroni del passato che hanno spesso scelto di tagliarsi i ‘cabasisi’ come li chiama Camilleri.

Sperabile che i sondaggi che dicono che non si supererà il 28% siano veritieri e restino tali fino al 17 notte quando le urne ci daranno il responso.

                                                                                 

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