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Il Brexit vissuto da un italiano di Londra

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(foto da Internet)

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Brexit: RiflessioniLondra. Abbiamo intervistato sul Brexit un italiano che vive a Lo sra EMILY RENNA, laurea in Economia: "I nonni che votano brexit, nipoti e figli remain. Due facce della stessa medaglia ma con differenti motivazioni. Una situazione assurda: l'egoismo più becero dei primi a discapito dei secondi e di tutti i giovani che vivono in un contesto globalizzato ed europeista. Come si può negare il futuro a ragazzi e ragazze che studiano nell'università europee? Come si può  votare contro gli interessi di un figlio o un nipote che lavorano in un banca o gruppo assicurativo europeo all'interno della City di Londra? Una volta la gente si turava il naso e votava l'amico del cuore nonostante quest'ultimo appartenesse ad un partito completamente differente in idee e contenuti.Non solo il crollo dei mercati mondiali e la instabilità di un futuro che sembrava proiettare l'europa in un percorso di recupero faticoso ma stabile per quanto concerne la crescita economica, ma anche la rottura di quella identità che avrebbe dovuto rappresentare  il caposaldo su cui tutti i 28 paesi avrebbero dovuto saldare il principio di appartenenza, quello della crescita economica e culturale.Un grandissimo errore l'uscita dalla Ue, Londra aveva spuntato nei colloqui del febbraio 2016 delle concessione fuori da ogni logica ma utili a far si che non  si ipotizzasse questa situazione disgregante. Per chi non lo sapesse il Regno Unito gode di precetti giuridici molto favorevoli al suo status, in relazione soprattutto agli altri paesi aderenti. Come sostenuto più volte é stata applicata la logica comportamentale dei figli e figliastri. Tutti paesi aderenti all'unione europea dovrebbero godere degli stessi diritti e dovrei. Innanzitutto la city londinese(ossia il cuore finanziario di londra) ha mantenuto uno "status quo" definito modello del rulebook europeo. In questa ottica le banche, le assicurazioni e le istituzioni finanziarie presenti nella city,avranno un margine di indipendenza diverso rispetto alle istituzioni finanziarie degli altri paesi e saranno esentate in parte dal controllo che l'authority europea pone tramite L'Eba o Esma.E cosa dire del principio legislativo che limita l'accesso ai benefici dei cittadini europei: tale accesso verra' spalmato su 4 anni per 7 anni sino al 2024.Il Regno Unito cosa avrebbero dovuto chiedere di più? La schiavitù dei 27 paesi membri al suo cospetto? Considerando la storia coloniale,imperialista credo proprio di si.Stellina a picco, crollo delle borse mondiali, dissoluzione dei rapporti di fiducia tra stati membri e rottura dei legami fiduciari tra padri e figli, nonni e nipoti, questa l'aria che si respira qui a Londra. Molte banche ipotizzano il decentramento degli uffici, altre il licenziamento in tronco.
L'industrie meccaniche straniere in panico per gli effetti futuri. Gli operatori  turistici e le compagnie aeree in pieno caos.Ricordo e concludo che l'elemento scatenante é stato l'inganno del ridicolo Farage e dell'ex sindaco di Londra Boris Johnson. Taluni paventavamo una massiccia immigrazione verso le coste e il territorio britannico. Ma l'Inghilterra gode dell'esercizio dell' "opt out" ossia il principio di non partecipare,in materia di immigrazione,ad alcuna politica comune per l'accoglienza degli stranieri che arrivano in europa. Vi ricordate il diniego di ospitare 3000 piccoli orfani della guerra siriana?"

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