- di Francesco Longhitano -
Mariano Pietrini, ancora una volta, si afferma come ambasciatore dell’arte nel mondo e porta in terra americana la sua italianità e l'amore incondizionato per la sua terra.
Con ben 40 lavori, inneggianti i colori della sua Sicilia, il 12 maggio ha inaugurato al “Municipal art Gallery” di Jackson, la sua personale in America, alla presenza del Governatore dello Stato del Mississippi Phil Bryant, e delle autorità locali, i quali hanno consegnato all’artista, un attestato di benemerenza e le chiavi della città.
In segno di accoglienza, nelle varie sale campeggiavano i colori della bandiera italiana, rendendo ancora più commovente e suggestiva la cerimonia; mentre per tutta la serata, alcune violiniste accoglievano i visitatori al suono di brani classici, e dei soprani professionisti alternavano i vari interventi delle autorità, esibendosi in arie di Rossini e Mozart.
Il governatore, nell’aprire il suo discorso, ha tenuto a precisare che pur avendo svariati impegni istituzionali, a “questo con la cultura italiana”, non poteva mancare. Quindi, si è complimentato con l’artista per aver portato un pezzo di Italia in Mississippi. Mentre le immagini in video del Parco/Museo Jalari, delle numerose sculture e dell’affascinante comprensorio paesaggistico siciliano, si susseguivano ininterrottamente, incantando il pubblico.
Mariano Pietrini, commosso, ha poi ringraziato il governatore e il sindaco per i riconoscimenti conferitogli. Ma soprattutto, ha tenuto a precisare che l’evento artistico è stato fortemente voluto da mrs. Joyce Caracci, che una ventina d’anni addietro, conoscendo lui e il suo parco Jalari, se ne era letteralmente innamorata e lo aveva ripetutamente invitato a esporre oltreoceano, nella sua terra. Joyce Caracci è una distinta signora intuitiva; mecenate, dalla forte personalità. Non è nuova a far parlare di sé le cronache dei giornali, già dagli anni 60. C'era infatti anche lei, nel gruppo dell'equipe cardiochirurgica che effettuò l’impresa storica del trapianto di cuore di babbuino su uomo. I suoi successi sono continuati nel tempo, con le sue affermazioni imprenditoriali e adesso, sponsorizzando valenti artisti,
Un altro sentito ringraziamento è stato rivolto da Pietrini a Ora Reed, ambasciatrice nel mondo della cultura del Mississippi, che in maniera attenta ha organizzato con successo l’evento. E infine, ma non per ultimi, al professore Gaetano Materia, suo “traslator”, senza il quale non avrebbe potuto interloquire in maniera attenta e precisa. Grazie all’esperienza professionale del suo “traduttore”, Pietrini ha potuto così rispondere puntualmente anche alle domande incalzanti del giornalista televisivo Edward Saint Pé che lo ha intervistato per oltre mezz’ora, e al quale l’artista, ha voluto lasciare un suo ricordo. E per concludere la sua riconoscenza è andata anche alla scrittrice Graziella Lo Vano, che dall'Italia lo ha raggiunto proprio per questo importante evento, e che ha relazionato di fronte al numeroso e interessato pubblico presente, sulla particolarità pittorica dell'artista.
C’è da aggiungere ancora che, in America in questo momento, Mariano Pietrini non ha una sola mostra, bensì due: oltre che a Jackson in Mississipi, l’altra è allestita in Lousiana, a New Orleans e proprio nel centro storico della città, il quartiere francese. Per l’artista, però, si preannunciano altre proposte interessanti anche verso altri stati americani, dato il successo che l’artista sta avendo. Infatti, sono state diverse le testate giornalistiche che gli hanno dedicato addirittura la prima pagina. E ancora, altra accoglienza trionfale ha avuto alla cerimonia di premiazione dei caduti nell'esercizio del loro dovere, dei vari corpi delle forze di polizia e sicurezza.
Nel concludere il suo intervento, Mariano Pietrini, ha invitato il governatore, il sindaco, le autorità e tutto il pubblico presente, a visitare la bella Sicilia, i quali hanno accettato con entusiasmo, segnando già da adesso delle date per la prossima estate; e ha aggiunto infine con fierezza:
“Siamo siciliani e vogliamo portare la cultura della nostra sicilianità nel mondo!”
E non c’è dubbio! C’è un pezzo di Sicilia in più, adesso, a Jackson e a New Orleans.