- di Maria Teresa Prestigiacomo -
Sperlonga. Un eremo dorato e voluto fortemente da Riccardo Vasdeki , quello di Sperlonga, non lontano da Roma, laddove nascono le più belle creazioni del pittore , allievo del noto Maestro Mario Salvo, consulente del Museo Regina Sofia di Madrid. In questo Paradiso, tra monti e mare, laddove lo sguardo si allunga su Gaeta, su Ischia, con i Monti Aurunci ad Est, e il Monte Circeo ad Ovest, nascono le più belle opere dell’artista; il pittore, già ingegnere della Selenia, vi soggiorna, ogni estate, con la moglie; da questo paesaggio Vasdeki trae fonte di massima ispirazione, per la sua produzione, ricca di colori e di arcane atmosfere. Nascono, comunque, opere che sembrano anche lontanissime dalle ambiente vissute dall’artista: in questo posto di sogno, nasce l opera Mare tropicale ,( cm. 40x40) una visione in cui l’azzurro del mare e il verde brillante del prato e degli alberi si sposano, si fondono, perfettamente, in un connubio senza stridere, come nelle opere di Renoir di Cagnes sur Mer e si illuminano di una luce tersa, chiara, limpida dei Tropici.
Nell’ opera San Pietro visto dall’Aventino ( cm 40x30), le ombre nere del crepuscolo si stagliano sui rossi del tramonto romano, protagonisti gli alberi, maestosi, che sovrastano la visione della cupola di San Pietro, illuminata in modo composto ed elegante, pervasa da un alone di luce che traduce la profonda spiritualità del mondo cattolico che si stringe intorno a San Pietro. (Proprio al Palazzo del Vaticano, a Roma, Uffici Grandi Pellegrinaggi, l’Accademia Euromediterranea delle Arti presentò, con successo, registrato dalla televisione Arte 24, le opere dell’ artista, nel 2015, in una mostra dal titolo “ Pace e spiritualità” cui parteciparono artisti di diverse nazionalità).
Inoltre, l’equilibrio ritmico cromatico, nell’ opera di Vasdeki, San Pietro visto dall’Aventino, è tale da far virare il dipinto in una sorta di poema catulliano in cui il ritmo alternato trova riposo nella “strofa successiva” in cui un ramo di un albero risulta come un enjambement poetico dell’artista che continua la descrizione paesaggistica successiva . L’equilibro e l’eleganza caratterizzano questo dipinto del pittore Vasdeki, segno che l incontro fortunato con il maestro Mario Salvo ha tracciato una fortunata impronta nuova nel percorso dell’artista che aveva segnato una battuta d ‘arresto, come leggiamo nella sua biografia “di ingegnere e cantante”, per una grave malattia. “Lavoravo-scrive l’artista- come ingegnere e mi dilettavo con la musica, cantando le canzoni che componevo, quando fui operato alla laringe, per un tumore. Addio canzonette! Ed allora? Pittura, per reazione all’impossibilità di cantare ancora. Dapprima, incominciai con i quadri-fotografia, ma, dopo qualche anno, mi stancarono. A questo punto, intervenne la buona sorte: l incontro con Mario Salvo; Il maestro m’ insegnò come usare la spatola e a tradurre i colori degli spettacoli naturali, in pittura. Scoprii la straordinaria bellezza dei cieli all’alba ed al tramonto ed imparai ad usare il rosa, l indaco, il violetto e capii la trascinante forza del mare mosso; imparai ad usare il verde, il verde-acqua, l’ ottanio. Ogni quadro diventò una nuova avventura, nel tentativo di riprodurre quanto sentivo, aggiungendovi tonalità personali”. L’artista, con la onlus Amici Selenia, mette a disposizione al 50% i proventi delle vendite delle sue opere, come abbiamo già comunicato ai lettori; la quotazione delle opere di Vasdeki è superiore ma per invogliare gli acquirenti e procacciare charity pro terremotati, la quotazione è stata abbattuta: euro 200 ,circa, per ciascuna opera; la mail dell’artista è la seguente: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Garantisco, personalmente, che i proventi vadano pro terremoto; l artista ha inoltrato una dichiarazione firmata dalla onlus Amici Selenia che tutelerà il 50% del ricavato a fini umanitari.( Fine prima puntata 1-5) Nella foto dell’artista: L’artista alla sua Festa di compleanno a Sperlonga.