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28 OTTO 2016 - DISCORSO DI SALUTO PRESIDENTE ARS A VISITA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

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SCOPERTURA TARGA PERCORSO UNESCO

PALERMO, 28 OTTOBRE 2016

DISCORSO PRESIDENTE ARS, GIOVANNI ARDIZZONE

EMBARGO FINO ALLA LETTURA

 

Signor Presidente della Repubblica, signor Ministro, Autorità civili, religiose e militari, signore, signori.

Signor Presidente è per me un grande onore porgerLe il saluto del Parlamento siciliano e darLe il benvenuto in questo Palazzo e soprattutto in questa sala da qualche mese intitolata a un altro Presidente, compianto e indimenticabile Presidente della Regione, uomo illustre della nostra Sicilia e fulgido esempio di classe dirigente ‘con le carte in regola’, Piersanti Mattarella. Un esempio da seguire, in un momento storico particolarmente delicato, affinché i cittadini possano recuperare fiducia nelle Istituzioni e la Politica possa riappropriarsi delle vere ragioni della Sua missione.

Il riconoscimento di Palazzo Reale e dell’itinerario arabo-normanno quale patrimonio mondiale dell’Umanità pone la nostra Isola, ancor di più, all’attenzione del grande pubblico internazionale. E di questo bisogna essere grati ai tanti protagonisti: dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, al professore Gianni Puglisi, che da presidente della Commissione nazionale italiana per l’Unesco si è battuto fortemente per questo ambizioso risultato; agli arcivescovi di Palermo, Monreale e Cefalù, Mons. Corrado Lorefice, Mons. Michele Pennisi e Mons. Vincenzo Manzella; dall’eparca di Piana degli Albanesi, Mons. Giorgio Demetrio Gallaro ai sindaci di Monreale e Cefalù, Piero Capizzi e Rosario Lapunzina. Un plauso va al professore Aurelio Angelini, instancabile direttore della Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia.

L’Assemblea regionale siciliana ha aderito, con assoluta convinzione, alla candidatura di questo importante riconoscimento, contribuendo a superare difficoltà e incomprensioni, confidando sulla buona volontà dei suoi protagonisti, mossi dalla certezza che mettere in rete il patrimonio storico, artistico, architettonico e paesaggistico in un unico percorso rappresenti un volano per la valorizzazione e l’arricchimento delle città e dell’intera isola. Non a caso, abbiamo condiviso anche la scelta di pedonalizzare l’intera piazza Parlamento, restituendo a Palermo una delle zone più belle della città. Ora, ognuno per la propria parte, deve fare di più per tutelare e valorizzare, con ogni atto amministrativo e di governo, un contesto culturale e ambientale unico al mondo.

Signor Presidente, l’inserimento nel circuito arabo-normanno di questo Palazzo, la più antica residenza reale d'Europa, dimora dei sovrani del Regno di Sicilia e dal 1947 sede dell’Assemblea regionale siciliana è di per sè un fatto unico. Ancora oggi, a distanza di tanti secoli dalla sua costruzione, esso continua a essere un contenitore di storia, cultura e arte di riconosciuta bellezza e valore, la cui importanza si proietta ben al di là della Sicilia. Un sedimento di memoria che ci è stato consegnato per custodirlo e trasmetterlo alle future generazioni.

Per secoli, questo Palazzo è stato sede di un potere colto, curioso delle differenze e delle diversità culturali dei popoli del Mediterraneo. Sì… Sede di uno dei più antichi e longevi parlamenti 2

del mondo, ma non solo luogo di esercizio del potere; basti pensare alla Scuola poetica siciliana e all’attività degli artisti e scienziati, che in quegli anni operavano nell’isola.

In questo Palazzo, con oltre 2.500 anni di storia alle spalle, già dal tempo dei Fenici, hanno convissuto mondi apparentemente inconciliabili, dal latino, al bizantino, all’arabo. Abbiamo la fortuna di trovarci in una città, in un luogo, dove si è dispiegata una multiforme civiltà cosmopolìta, in cui la Cristianità e l'Islam convivevano per le strade e a corte. La Cappella Palatina è il luogo più significativo e simbolico di questo straordinario incontro di culture e religioni. Incastonata all’interno del Palazzo reale testimonia, infatti, uno straordinario, illuminato e ricco disegno di integrazione sociale, religiosa e culturale.

Palazzo Reale è uno scrigno nel quale sono anche custodite importanti opere d'arte ubicate all'interno delle sale e fruibili ai visitatori provenienti da tutto il mondo. Un importante segno di apertura e di avvicinamento delle istituzioni ai cittadini che accomuna il Parlamento siciliano a una scelta, quale quella dell'apertura del Quirinale e degli altri siti presidenziali, per la quale, signor Presidente, gli italiani hanno già manifestato grande apprezzamento.

Da qualche mese abbiamo reso fruibili, dopo un importante e minuzioso lavoro di restauro, anche gli appartamenti e i giardini reali, contribuendo così a migliore l’offerta degli spazi visitabili. Adesso, sala dopo sala, mosaico dopo mosaico, è possibile fare un viaggio nel tempo, rivivendo i diversi aspetti della millenaria storia e delle differenti dominazioni, che si sono succedute: dagli arabi ai normanni, agli svevi, agli aragonesi, passando per i Savoia e fino ai Borbone: ognuna di esse ha lasciato un’impronta, una memoria.

La rinascita della nostra Sicilia deve trovare, quindi, nella storia e nella bellezza la sua naturale affermazione. La nostra Isola è certamente al centro dell’offerta culturale dell’intero Paese e di questo, nonostante non se ne abbia piena consapevolezza, ne dobbiamo andare fieri. La cultura può essere un attrattore di visitatori, turisti e curiosi. Investire in questo settore è doveroso per farci riscoprire le ragioni della Bellezza e rimettere in moto l’intera economia della nostra terra.

Gli ultimi e recentissimi dati del rapporto di Federculture, presentato qualche giorno fa, ci confortano in tal senso: le famiglie italiane sono tornate a spendere per la cultura, con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente, recuperando anche buona parte di quanto si era perso nel momento buio della crisi. In aumento anche il numero dei visitatori nei musei.

Anche questo Palazzo si pone al centro dell’offerta culturale. La conferma è il successo che quest’anno e l’anno scorso hanno avuto le due mostre su Botero e Ligabue, organizzate dalla Fondazione Federico II, con quasi 400mila visitatori. Non possiamo che essere fieri e orgogliosi di questo risultato, che premia la scelta di avere scommesso su un binomio vincente: eventi di altissimo livello internazionale, da un lato e un luogo unico, dall’altro. A riprova che la strada da seguire per i Beni Culturali è quella di gestioni manageriali in un quadro di valorizzazione dei beni pubblici.

La Sicilia, nei vari millenni, ha generato una cultura unica al mondo. Dobbiamo esserne consapevoli, e soprattutto come istituzioni politiche sentire la responsabilità di un lascito su cui costruire lo sguardo verso il futuro.

Signor presidente, Le rinnovo il ringraziamento del Parlamento siciliano per averci voluto onorare con la sua presenza oggi qui.

Ultima modifica il Venerdì, 28 Ottobre 2016 14:45
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