- La redazione -
E’ stato un grande successo di pubblico la sesta edizione della Notte Antiqua incentrata sul quartiere di San Giovanni. Promossa dall’Associazione Genius Loci, la Notte Antiqua, la cui prima edizione si svolse il primo settembre del 2007 proprio nel centro di Barcellona, ha la caratteristica di coniugare momenti culturali e momenti ludici, rivolti alla valorizzazione della città e spesso di luoghi poco noti o dimenticati. Da qualche tempo l’associazione ha attenzionato anche i vicoli della città, un tempo densi di vita e di attività artigianali ed oggi piuttosto abbandonati, oltre naturalmente alle chiese e ai palazzi che rappresentano l’aspetto artisticamente qualificante di Barcellona. A questa edizione ha collaborato il Network delle associazioni culturali della città, presieduto da Bernardo Dell’Aglio, che è anche il presidente della Genius Loci, ed ha avuto, come tutte le edizioni del passato, il patrocinio del Comune che ha fornito la collaborazione logistica per tutte le problematiche che un evento del genere comporta.
La serata ha preso l’avvio all’imbocco del vico Concordia, un vicolo che si incrocia con la storica via Garibaldi. Per l’occasione è stata collocata la prima di una serie di mattonelle artistiche che riportano il nome popolare dei vicoli, secondo il progetto appena iniziato, denominato “Adotta un vicolo” curato dal network delle associazioni. Nel caso specifico il nome popolare del vicolo era “’U Struttu da Palumbedda”, perché nel vicolo viveva e lavorara il fabbro Giovanni Cutrupia detto “‘U Palumbu” (autore delle inferriate del villino liberty di via Roma), e così la figlia, personaggio molto noto in città, era chiamata “’A Palumbedda”. La mattonella, realizzata in terracotta, proprio per riprendere l’antica tradizione della lavorazione dell’argilla nella nostra zona, è opera dello scultore Maurizio Calabrò.
Ad introdurre i saluti e gli interventi di amministratori e presidenti delle associazioni è stato Bernardo Dell’Aglio, che ha spiegato il senso della Notte Antiqua, finalizzato a condividere un comune senso di appartenenza ed il legame con la città, rivestendo un profondo significato sociale e rivolto ad accendere i riflettori sulla bellezza, sulle caratteristiche e sulle potenzialità dei vicoli e dei beni culturali. Per cominciare la professoressa Zina D’Amico ha letto la poesia di Nello Cassata “’U brigghiu” (il paracarro in pietra proprio all’imbocco del vico Concordia), ed ha proseguito Felice Mancuso, con la lettura di una sua poesia sul vicolo e suoi suoi abitanti. Hanno portato i saluti gli assessori Ilenia Torre, Nino Munafò, Antonio Raimondo, i presidenti delle associazioni Ilaria Cammaroto della Fi.Da.Pa. che ha offerto il concerto di musiche mediaevali, Flaviana Gullì, presidente della Pro Loco Manganaro, associazione che si è occupata della visita guidata nella chiesa del SS. Crocifisso, Franco Cassata del Museo etnostorico Nello Cassata.
Subito dopo sono iniziate le visite guidate, curate dagli architetti della Genius Loci: Mimmarosa Barresi, Luigi Lo Giudice e Marcello Crinò. Hanno percorso il vico Concordia e il vico Manzoni (nome popolare Strittu di Papaini), con antichi ingressi di case e magazzini aperti ed arredati per dare il senso degli ambienti d’epoca. Tra i due vicoli si apre la Piazza Gambadauro, anticamente “‘U chianu ‘i ll’erba”, la piazza delle erbe, provvista di una fontana oggi scomparsa dove i contadini vendevano i prodotti della terra e il foraggio per gli animali. Un piccolo scorcio di questa piazza è stato ricostruito in uno slargo di vico Concordia, dove è stato possibile degustare anche del pane caldo con l’olio. La visita guidata è approdata alla chiesa di San Giovanni, con la spiegazione delle caratteristiche architettoniche della chiesa e dei suoi affreschi recentemente restaurati, ed infine alla chiesa del Crocifisso, dove Salvo Scilipoti della Pro Loco Manganaro ha illustrato la storia della chiesa e delle opere custodite al suo interno.
Alle 22,00 è iniziato il momento forse più importante della serata, il concerto di musiche medievali (offerto dalla Fi.Da.Pa.), sempre di raro ascolto, del gruppo Ensemble Medievalis Aetnei di Paternò, un gruppo di quattro musicisti provenienti dal conservatorio catanese, strumentisti di viola e violino, che da qualche tempo si dedicano anche alla musica del Medioevo utilizzando gli strumenti d’epoca quali la viella (antenato del violino), la bombarda, la ghironda, flauti, tamburi, corni e gaita (un tipo di zampogna). Nella pizza accanto la chiesa di San Giovanni è stato esposto un grande collage di foto d’epoca della chiesa e del quartiere, l’editore Giambra ha allestico un piccolo stand con i suoi libri su Barcellona e lo scultore Maurizio Calabrò ha fornito un saggio della lavorazione al tornio dell’argilla. I vicoli e la piazza sono stati costellati da musicisti di strada che hanno allietato la serata con le loro note.