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S.Fratello - I Giudei

 

Chi non ha visto la festa dei giudei in S.Fratello, ignora una delle note più singolari e caratteristiche di cronaca siciliana, nei giorni solenni di mercoledì - giovedì e venerdì santo.


La festa dei giudei, a S.Fratello, è un retaggio degli antichi riti medievali., arrivati in Sicilia intorno al XIV secolo. Provenienti dall'Umbria, le cerimonie quaresimali , con le confraternite pronte a manifestare pubblicamente al "Cristo Crocifisso" il pentimento delle colpe commesse, sopravvivono, ancora oggi, nella zona dei Nebrodi nei giorni della settimana santa.


La festa dei giudei di S.Fratello è forse il più spettacolare ed il più etnologicamente significativo rito, essendo la testimonianza della capacità di un popolo di "far sua la festa" , di intuire dietro la celebrazione dei misteri il senso drammatico della vita.


Ricercatori, studiosi di folklore giudicano eccezionale questa festa che accosta il sacro ed il paga-no. I giudei di S.Fratello rappresentano, infatti, il contraltare del triste e transitorio periodo in cui la chiesa ricorda il sacrificio del Cristo Crocifisso.


I giudei derivano dalla celebrazione del dramma sacro della passione, in cui una volta comparivano tutti i personaggi del vangelo e sui quali il ruolo del giudeo, trasgressore del silenzio e della meditazione, ha preso il sopravvento. Ma c'è chi pensa (N. Buttitta, i " giudei " di S.Fratelo ) che il frequente trasferirsi e confluire di un rito in un altro, agevolato d'altronde dalla mobilità calendariale di molte feste, in alcuni paesi abbia trasportato il carnevale nella pasqua cristiana, come sembra essere avvenuto a S. Fratello.

Chi è il giudeo

sono abitanti del paese che per tre giorni; sotto il particolare abbigliamento assumono la stessa identità e ruolo di giudei.
I giudei sono gli uccisori di Cristo, che nella rappresentazione della passione, nelle ore in cui cristo viene condannato e crocifisso, essi demoniacamente si scatenano.


In passato più che attualmente i giudei erano per lo più contadini e pastori che sotto quel travestimento venivano a godere per tre giorni di certi privilegi, di certe, libertà. la parte più oppressa, più misera della popolazione di S.Fratello in quell'occasione, mettendosi nel ruolo di un popolo non meno oppresso e perseguitato dal potere e dalla povertà si levava a beffeggiare, ad insultare, a colpire e ad arridere al sacrificio della croce.
La festa dei giudei di San Fratello nel trascorrere del tempo è rimasta fedele al suo originario spirito religioso e non è mai caduta a semplice funzione di spettacolo. Anche se oggi coloro che si nascondono sotto la maschera sono per lo più giovani di ogni ceto sociale che, in maniera esibizionistica, amano farsi notare cantando canzonette, facendo salti, corse, sgambetti, saggi di equilibrismo, rumore di catene, squilli di tromba e, perché no, alzare un po il gomito mangiando prelibatezze pasquali fatte in casa.


Inizialmente, nel lontano medioevo, la sacra rappresentazione era meno vistosa e niente affatto libera come in età moderna.
I giudei non suonavano trombe, ma scorrazzavano per le vie, si limitavano, solo, a seguire il nazzareno - un popolano che ne interpretava il ruolo- fino ad una chiesetta detta del calvario, in fondo all'abitato (distrutta dalla disastrosa frana del 1922).


In epoca imprecisata.,- l'attore che impersonava il crocifisso venne a mancare ; la tradizione non si spense ma si trasformò, uscì dagli schemi originari delle sacre rappresentazioni e divenne più libera. Ed in tal modo si ripete ogni anno. "

Ultima modifica il Mercoledì, 05 Ottobre 2016 16:05
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