- di Maria Teresa Prestigiacomo -
Roma. Muore Gina Lollbrigida, scompare con lei un pezzo di Storia, anche legato alla nostra Storia Personale, di giornalisti anni cinquanta e Sessanta. La Lollo, cosi come veniva appellata, e' stata un mito del Grande Cinema che, dagli anni Cinquanta, ha espresso una filmografia di valore con registi ed attrici d' eccellenza come Gina Lollobrigida.
Noi desideriamo ricordarla non per la sua bellezza, non per il suo corpo sensuale, non per la sua indiscussa, brillante capacità interpretativa dei personaggi dei suoi film, ma intendiamo ricordarla come non la conoscono in tanti: una valente pittrice e scultrice. Nella foto, l' imponente scultura "Inno alla vita", un omaggio alla donna, alla gioia di quella maternità che l' attrice non ha mai provato e che, come si pensa, dal tema trattato in ambito artistico, sia stata una delle poche felicità cui l' attrice avrebbe forse aspirato ad ottenere ma che la vita non le abbia potuto donare, quella sua vita così ricca di successo, di denaro, frutto di incontri sicuramente molto fortunati, in ambito lavorativo ma che nella Storia Personale di Gina non potevano colmare questo suo " vuoto" interiore: il desiderio di esprimere, come tutte le donne, la sua maternità.