di Silvana PARATORE
La fiducia è alla base delle stesse relazioni umane. Essa rappresenta il mezzo per stabilire relazioni e stringere dei legami. E’ una forma di scambio di natura relazionale la cui misura non è riconducibile ai suoi elementi economici, ma alla dimensione etica della gratuità e alla sua capacità di creare o riprodurre relazioni. Purtuttavia la fiducia può rivelarsi pericolosa quando il depositario della stessa si palesi non all’altezza delle aspettative.
Lucio Anneo Seneca in Edipo, diceva: “Fidarsi di un malvagio è dargli mezzo per nuocere”.
Sicuramente per vivere insieme bisogna imparare a fidarsi degli altri, ma lasciarsi andare ad una fiducia incondizionata e cieca potrebbe rendere indifesi. La fiducia è l’anticamera di un sentimento più profondo che è l’affidamento a qualcosa in cui crediamo che dà prova di sé nei momenti di difficoltà sostenendoci e dandoci la forza per superare gli ostacoli. Malgrado ciò, fidarsi di una persona cattiva significa diventare suoi complici nel commettere atti nocivi per gli altri. Bisogna fare attenzione alle persone alle quali confidare propri stati d’animo perché questa stessa persona potrebbe raccontarli a chi non si desidera li sapesse. Quanti ce ne sono di questi uomini e poveri illusi coloro che si fidano di essi non immaginando che quest’ultimi abbiano già espresso, in altri tempi ed in altre epoche, dichiarazioni poco carine sui primi. Soprattutto chi racconta fatti o circostanze non veritiere su altri di cui è semplice dimostrarne la falsità su dati oggettivi, inconfutabili, è un soggetto non da ascoltare ma da aiutare inducendolo a riflettere e cercando di comprendere quale mal di vivere si nasconde dietro simili atteggiamenti. Ebbene sì: proprio il mal di vivere che si concretizza in una condotta di vita carica di cattiveria, di invidia verso chi è migliore e non di confronto o di ammirazione e imitazione. Nel libro I Lettere a Lucilio di Seneca si legge “Pensaci bene: buona parte dell’esistenza umana si dilegua nel fare il male, la maggior parte nel non far niente e tutta quanta nell'agire diversamente dal dovuto”. Per qualcuno non c'è una risposta in assoluto circa il dilemma se sia meglio fidarsi o non fidarsi, ma c'è una gradazione del fidarsi: se in ambito professionale può essere abbastanza facile fidarsi, nei rapporti interpersonali, già quando si mettono in gioco i sentimenti l'asticella della fiducia si alza.
Se si riflette che le cose sono profondamente cambiate semplicemente pensando che la stessa vita familiare un tempo idealizzata come un porto sicuro in un mondo spietato appare oggi, luogo di violenze e di abusi in cui non èpiù solo l’estraneo a fare paura ma anche i parenti più stretti, il marito, il partner, il compagno, occorre, per una vita che vale la pena vivere nel migliore dei modi ed in sintonia ed in armonia con se stessi, fidarsi solo di quanti realmente amano e osservare quanto da Gesù detto ai suoi discepoli: “Siate avveduti come lo sono i serpenti ma limpidi e chiari come colombe”.