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Articoli filtrati per data: Mercoledì, 10 Luglio 2019

 

Un intervento per affrontare alcune gravi criticità a Limina, nel Messinese. E’ quello previsto dalla Struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico nell’Isola, guidata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. E’ stata infatti finanziata, con un importo di gara di 164 mila euro, la progettazione per il consolidamento della strada provinciale 12, in prossimità della via Martiri di Bologna e a monte della via Roma, in una zona R4 ossia ad elevato rischio idrogeologico, a difesa del centro abitato e degli impianti sportivi.

L’area presenta una frana complessa che, a causa delle infiltrazioni delle acque meteoriche, potrebbe mettere a rischio alcune parti del versante, già compromesso a causa di cedimenti che si sono verificati negli ultimi anni. Le opere di sostegno si sono lesionate e non garantiscono la piena sicurezza e l’incolumità dei residenti.

L’intervento, predisposto dagli uffici diretti da Maurizio Croce, prevede il contenimento statico - muri di altezza variabile su micropali con tiranti - e il contrasto alla infiltrazione verso valle delle acque attraverso un sistema di raccolta, regimentazione e drenaggio con tubazioni e canali semicircolari in acciaio ondulato. Saranno eseguite anche opere di risagomatura del versante con la ricostruzione delle vecchie armacere e l’integrazione con gabbioni metallici riempiti di pietrame. Per ridurre l’impatto ambientale, infine, le pareti in cemento armato saranno rivestite con elementi in pietra naturale locale e muri a secco.

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Fabio De Pasquale
Portavoce presidente
Regione Siciliana

Pubblicato in Comunicati stampa

 

Fu l'accumulo di detriti, protrattosi negli anni, a provocare nel 2015 la violenta esondazione del torrente Pagliara, che invase il lungomare fino a lambire l'adiacente strada statale 114 e diverse abitazioni di Furci Siculo, nel Messinese. Al di là del desolante tappeto di scorie e di fango che le acque riversarono sulla terraferma, i danni in quell'occasione risultarono fortunatamente limitati, ma i tecnici hanno appurato che, in un decennio, il letto del fiume si è già alzato in alcuni punti fino a un metro. 

La Struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico- guidata dal presidente della Regione Nello Musumeci e diretta da Maurizio Croce, ha dunque pubblicato la gara per progettare la sistemazione idraulica del corso d'acqua. L'importo è di 125 mila euro mentre il finanziamento complessivo ammonta a tre milioni.

Oltre a liberare il torrente dall'enorme massa di detriti - che dopo un'opportuna caratterizzazione e la necessaria verifica di compatibilità potranno essere utilizzati per il ripascimento del litorale limitrofo - dovrà essere prevista la realizzazione di una scogliera di massi di grosse dimensioni e calcestruzzo in grado di resistere a sollecitazioni elevate e che sarà rinverdita con prato e talee di salice.

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Fabio De Pasquale
Portavoce presidente
Regione Siciliana

Pubblicato in Comunicati stampa

 

Un intero paese - Tripi, nel Messinese – è rimasto per sette anni con il fiato sospeso per una frana che, prima nel 2012 e poi nel 2015, ha scaraventato grossi massi sulla strada provinciale 115 in prossimità dell'accesso al centro abitato. In entrambe le circostanze l'intervento di somma urgenza della Protezione civile e dell'amministrazione cittadina consentì il ripristino del transito veicolare ma, fino ad oggi, quel tratto di versante continua a rappresentare un costante pericolo. Adesso, però, l'Ufficio contro il disseto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, è pronto a intervenire. La Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce ha infatti pubblicato la gara - da 102mila euro - per affidare le indagini geognostiche ed elaborare, oltre a una necessaria relazione geologica, il progetto esecutivo dei lavori di consolidamento dell'intera area interessata dai cedimenti di roccia.

L'intervento che i progettisti dovranno prevedere mira alla realizzazione di paratie di pali collegate in testa da un cordolo in cemento armato. Dovranno essere costruite barriere paramassi e barriere flessibili in filo d’acciaio, alle quali si accompagneranno sistemi cosiddetti attivi di reti chiodate in aderenza. Indispensabili, inoltre, opere per canalizzare e regolare il deflusso delle acque piovane attraverso canali di gronda che saranno stabilizzati utilizzando una serie di micropali.

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Fabio De Pasquale
Portavoce presidente
Regione Siciliana

Pubblicato in Comunicati stampa

Cari amici 

pubblichiamo questa lettera carica di significato caritativo e offre numerosi spunti di riflessione, inviata al dott. Francesco Certo,  dalla dott.ssa Floriana Di Marco vedova Liotta, Premio Medico di Carità 2019 alla memoria.

Il dott. Giuseppe LIOTTA,insignito di Medaglia D'oro al Valor Civile, è scomparso durante l'alluvione di novembre scorso a Corleone mentre si recava a lavoro.

Vi invitiamo  quindi a leggerla con attenzione.

Rosario Fodale 

 

"Buonasera a tutti.

Mi preme iniziare la scrittura di queste righe chiedendovi, prima di tutto, di perdonare la mia mancata presenza fisica. Non a caso uso questa allocuzione per trasmettervi invece una forte partecipazione, che spero possa affiorare dal mio più sentito ringraziamento.

E’ un tempo intenso e complesso quello che, all’indomani della tragedia che ci ha colpito, si è aperto per noi familiari tutti. Giorni che si sommano gli uni agli altri, senza più un ritmo noto: giorni di profondo dolore, di dura resistenza e di fatica speranzosa.

Questo vissuto, assolutamente personale, avrebbe reso troppo penoso per noi sostenere, in ogni suo aspetto, lo svolgersi della serata che voi tutti meritate e vi accingete a vivere.

Scusate questo piccolo accenno, ma credo che, essere messi nelle condizioni di potere cogliere il cuore e il “momento” di un interlocutore, possa essere il presupposto di uno scambio comunicativo vero ed autentico.

Da quando circa un mese e mezzo fa sono stata contattata dal collega, il dottore Francesco Certo, ho colto “l’eccezionale bellezza” di questo riconoscimento offerto alla memoria di mio marito. Un’opportunità, senza dubbio per chi riceve, ma anche per chi dona. Per questo motivo, sin dalla prima conversazione telefonica avuta con lui, ho sentito che in questa occasione la “cifra del cuore” sarebbe stata quella giusta da impiegare e spero che il coraggio e lo sforzo vengano premiati, facendomi percepire tra voi come una presenza viva e vera, unita al di sopra di ogni contingenza.

Ringrazio chi ha pensato di dedicare a mio marito questo premio perché senza dubbio lui era un uomo di carità, ed è per me miracoloso che l’aspetto identitario di tutto il suo essere e operato sia riuscito a coprire nel silenzio tanti chilometri di distanza.

Solo l’amore profuso e la carità restano. Questa è l’affermazione nella quale mio marito Giuseppe credeva e nella quale spendeva la “semplicità” di una vita feriale che evitava ogni vanto. Essere, invece che apparire, nella Carità, non sfuggendo alla difficoltà e alle sfide di questa scelta coraggiosa. E la Carità per definizione lo è sempre.

La Carità per mio marito non era filantropia, ma l’aspirazione ad una relazione che, seppur segnando il limite umano, apre alla grandezza di Dio e del cielo. Una porta che nell’amore si schiude all’immenso e gli permette di entrare nella piccolezza della vita di ogni giorno consentendogli, attraverso ognuno di noi, di trasformarsi in calore, luce, cura, attenzione e speranza per chi ci circonda. Questa relazione era il primo atto medico di mio marito.

A questo punto qualsiasi esperienza radicata nella Carità può esprimere il suo più alto grado di maturità, perché la Carità tutto unisce e rende prossimo, in un equilibrio perfetto tra le parti.

Così lui è stato ogni giorno marito, padre, figlio, fratello, amico, medico e collega amorevole, senza cedere alla tentazione attuale del modello di uomo di successo, che valorizzando solo alcuni aspetti della vita compie il sacrificio di altri e, insieme a questi, di se stesso. Non solo un “medico di Carità” quindi, che sapeva ascoltare, intervenire, curare e guarire, ma prima di tutto un uomo “pieno” e liberamente ispirato a Gesù Cristo.

Se così non fosse stata la sua vita, avrei avuto difficoltà ad accettare qualsiasi attestato lontano dalla sua verità. Non l’atto eroico di una notte, quindi, che il tam tam mediatico ha promosso, ma il riconoscimento di una vita nella scelta dell’amore.

Non so quanti sanno che quella sera mio marito non era l’unico medico su quella strada, dimenticata più dagli uomini che da Dio, a cercare di raggiungere il proprio posto di lavoro nelle medesime condizioni di allerta.

Penso sempre che questa sia un’altra cosa che vorrebbe che tutti sapessero, non solo per essere giusto nei confronti di altri colleghi che a differenza sua non sono stati meno meritevoli, solo più fortunati, ma anche per invitare a rinnovare la fiducia in una professione, quella medica, che ho avuto l’onore di condividere con lui nel nostro pane quotidiano, e in cui spesso ormai si rischia la vita, per derive violente, anche nelle sale dei Pronto Soccorso e nelle corsie.

Concludo condividendo con tutti voi una riflessione che il giornalista e scrittore Gery Palazzotto ha dedicato alla nostra vicenda sulle pagine della Repubblica, che ringrazio particolarmente per le sue parole.

Non l’interpretazione di un fatto tragico attraverso un’emozione pietista, ma una riflessione profonda, generosa, disponibile alla verità seppur nel dolore.

“… Quanti altri Giuseppe Liotta ci sono nel nostro mondo di sopravvissuti?...Un signor nessuno che diventa ai nostri occhi un gigante quando improvvisamente non c’è più: perchè eravamo distratti, perchè ci occupiamo sempre delle stesse cose e delle stesse persone, spesso inutili se non perniciose, mentre trascuriamo il buono che non fa romanzo, il bello che non fa scena, l’utile che non fa audience...”

“Quanti?”... Di sicuro ce ne sono tanti. Ad ognuno di loro, nella vita di ogni giorno, il nostro riconoscimento, la nostra cura e la nostra attenzione. A noi tutti forza e coraggio nell’Amore.

Con questo augurio vi ringrazio di tutto, anche per la pazienza adoperata nell’ascolto.

Vi auguro di vivere con gioia questa serata e la vostra vita.

                                                                                              FLORIANA DI MARCO vedova LIOTTA

Palermo, 23 giugno 2019

Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù"

Pubblicato in Comunicati stampa

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