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Un film di

Aurelio Grimaldi

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Roma. L' Italia ,tutta, non potrà  mai dimenticare il delitto di Piersanti Mattarella. Un regista che ama la storia come l' ex prof.Aurelio Grimaldi, non poteva, dopo avere dedicato ad Anita Garibaldi un meraviglioso film, non rendere il giusto tributo, lui, proprio lui, un siciliano doc, a questa illustre  personalita' politica, esaltandone i profondi valori di Piersanti.

 Il film si avvale dei seguenti attori:

Antonio Alveario, Claudio Castrogiovanni, Nicasio Catanese, David Coco, Francesco Di Leva, Donatella Finocchiaro,
Lollo Franco, Sergio Friscia, Ivan Giambirtone, Leo Gullotta, Guia Jelo, Francesco La Mantia, Tuccio Musumeci,
Tony Sperandeo, Andrea Tidona, Vittorio Magazzù


SINOSSI
6 gennaio 1980. Il Presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella si sta recando a Messa con la sua famiglia. Un giovane si avvicina al finestrino dell’auto e spara a sangue freddo a Piersanti e lo uccide. Pur nel disorientamento del momento con una serie di depistaggi verso il terrorismo di sinistra, il delitto apparve anomalo per le sue modalità. Il giovane Sostituto Procuratore di turno, quel giorno dell’Epifania, sarà Pietro Grasso, futuro Procuratore Antimafia e Presidente del Senato. Le indagini saranno proseguite dal Giudice Istruttore Giovanni Falcone, che scoverà pericolose relazioni tra Mafia, Politica, Nar e neofascisti, banda della Magliana, Gladio e Servizi Segreti. Il film ricostruisce il clima politico che ha preceduto l’omicidio: protetto a Roma dal Segretario della DC e dal Presidente della Repubblica Pertini, Mattarella è totalmente avversato dai capicorrente siciliani del suo partito. Mattarella non disturbava solo gli equilibri in essere nella DC ma entrava a gamba tesa sugli affari e gli accordi tra politica e mafia, la quale, per l’omicidio Mattarella, si allea con l’estrema destra romana neofascista in cambio dell’evasione dal carcere Ucciardone del leader Concutelli. Ma l’omicidio Mattarella è anche la storia di una famiglia, di esseri umani, di valori e ideali perseguiti con sincero spirito di servizio e afflato solidale: aspetti che nel film hanno un ruolo centrale. Aurelio Grimaldi ripercorre quei tragici giorni con occhio attento e sensibile. 

Durata: 97'
Distribuzione: Cine 1 Italia
Sito ufficiale: https://www.cine1italia.it/

Gabriella Pivoli: quando il ritratto cattura l’anima

 

Scrive di Gabriella Pivoli il noto critico operante in campo internazionale, la prof Maria Teresa Prestigiacomo, giornalista : Gabriella Pivoli non è una solo una ritrattista, con notevoli capacità di cogliere tratti somatici, posture, espressioni del volto, che poi, traduce, trasporta, sulla tela; è una ritrattista dell’anima dei soggetti che ritrae. Gabriella individua e tratteggia il profilo psicologico, esalta le virtù del soggetto rappresentato, scandaglia pregi e a volte, può anche nascondere imperfezioni; ma soprattutto, la pittrice entra in perfetta sintonia con la persona che ritrae, captando la psicologia del personaggio, i suoi modi di porgersi al mondo, i suoi atteggiamenti abituali, gli estri e i vezzi. In conclusione, come Annigoni, (il valente pittore della Regina Elisabetta che conquistò la sovrana, non solo con la eccellente tecnica ma per la sua spiccata capacità di cogliere non tanto i particolari fisici bensì quel quid psicologico, quell’aplomb che lo hanno fatto eleggere a ritrattista regale della corte di Windsor); allo stesso modo, Gabriella Pivoli conquista, per la brillante genialità dell’imprigionare nelle maglie della tela, con padronanza tecnica elevata, l’anima del soggetto da ritrarre, quell’anima che Gabriella scava e rappresenta, pirandellianamente e non freddamente e fotograficamente, nelle sue poliedriche sfaccettature…E’ considerata, meritatamente, ritrattista eccellente per la rappresentazione di ritratti di famiglia”

(Prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo, critico, giornalista direttore rivista internazionale, presidente Accademia Euromediterranea delle Arti)

 GABRIELLA PIVOLI FAMIGLIA cm 130X90

FAMIGLIA cm 130X90

FRANCESCO cm 30X50

FRANCESCO cm 30X50

GABRIELLA PIVOLI LATTESA cm 100X 80

L'ATTESA cm 100X 80

GABRIELLA PIVOLI MARIA VITTORIAcm 80X80

 MARIA VITTORIAcm 80X80

 GABRIELLA PIVOLI CANE cm 25x40

CANE cm 25x40

- di Gennaro Galdi -

Scrive di Gabriella Pivoli il noto critico prof Maria Teresa Prestigiacomo, giornalista : Gabriella Pivoli non è una solo una ritrattista, con notevoli capacità di cogliere tratti somatici, posture, espressioni del volto, che poi, traduce, trasporta, sulla tela; è una ritrattista dell’anima dei soggetti che ritrae. Gabriella individua e tratteggia il profilo psicologico, esalta le virtù del soggetto rappresentato, scandaglia pregi e a volte, può anche nascondere imperfezioni; ma soprattutto, Gabriella, entra in perfetta sintonia con la persona che ritrae, captando la psicologia del personaggio, i suoi modi di porgersi al mondo, i suoi atteggiamenti abituali, gli estri e i vezzi. In conclusione, come Annigoni, (il valente pittore della Regina Elisabetta che conquistò la sovrana, non solo con la eccellente tecnica ma per la sua spiccata capacità di cogliere non tanto i particolari fisici bensì quel quid psicologico, quell’aplomb che lo hanno fatto eleggere a ritrattista regale della corte di Windsor); allo stesso modo, Gabriella Pivoli conquista, per la brillante genialità dell’imprigionare nelle maglie della tela, con padronanza tecnica elevata, l’anima del soggetto da ritrarre, quell’anima che Gabriella scava e rappresenta, pirandellianamente e non freddamente e fotograficamente, nelle sue poliedriche sfaccettature…E’ considerata, meritatamente, ritrattista eccellente per la rappresentazione di ritratti di famiglia”

(Prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo, critico, giornalista direttore rivista internazionale, presidente Accademia Euromediterranea delle Arti).

Per chi fosse interessato a ritratti di Famiglia o ritratti di uno o più soggetti, pregasi telefonare al numero francese: + 33699818889 ed al numero italiano+393427634086.

Breve C.V.

Artista milanese residente a Como, ritrattista a olio su tela. Allieva dei pittori Augusto Colombo e di Gianfranco Pellizzoni, entrambi maestri del realismo figurativo.

Si riconosce a questa artista la grande capacità di abbinare la precisione nell’uso del pennello all’espressività dei volti ritratti.

La pittrice, con la sua abilità, riesce a riportare sulla tela l’anima di chi ritrae.

Ha esposto in Italia e in Francia

 

GABRIELLA PIVOLI

Breve Biografia

 

Artista milanese residente a Como, ritrattista a olio su tela. Allieva dei pittori Augusto Colombo e di Gianfranco Pellizzoni, entrambi maestri del realismo figurativo.

Si riconosce a questa artista la grande capacità di abbinare la precisione nell’uso del pennello all’espressività dei volti ritratti.

La pittrice con la sua abilità riesce a riportare sulla tela l’anima di chi ritrae.

Ha esposto in Italia e in Francia

A Barcellona cominciano a ripartire le attività culturali dopo i mesi di chiusura dovuti all’emergenza del Coronavirus. Un primo segnale era stato dato giorno 6 dal Network delle Associazioni culturali cittadine e dal gruppo di lavoro facebook “Piazza Grande, la città che vorrei” con un saluto in Piazza Duomo.

Domenica 14 giugno 2020 un gesto tangibile di questa ripartenza è stato fornito dal Piccolo Teatro Petrolini, un teatro privato aperto da qualche anno per volontà di Francesco Chianese, autore e regista teatrale, con lo spettacolo “Bentornata vita”, una serie di monologhi scritti da lui e recitati da un gruppo di attori e attrici che fanno capo a questo teatro.

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I monologhi rispecchiano in parte anche quanto accaduto durante questo periodo di fermo delle attività: i contatti tenuti solo attraverso i telefoni, gli equivoci che possono nascere, le videochiamate e le videoconferenze. Particolarmente simpatico il primo monologo, dove uno spasimante (si scoprirà sposato) di una ragazza tiene i contatti solo attraverso i telegrammi, inviati a raffica!

Francesco Chianese ha introdotto lo spettacolo, spiegandone la struttura: due gruppi di monologhi, il primo dedicato alle meditazioni sulla vita, il secondo all’insegna dell’allegria. Tutti recitati senza soluzione di continuità, staccati solo da alcuni balletti e da buoni dosaggi delle luci. Afferma Chianese: «“Bentornata vita” ė il titolo dello spettacolo che segna l'inizio di una nuova era dopo la nota forzata sosta. 14.6.2020 data che segna un passo importante per il Piccolo Teatro Petrolini ma anche per l'intero "Teatro" barcellonese e non solo. Il Teatro esiste perché esiste gente che lo ama. Ė d'obbligo ringraziare tutti per la riuscita dello spettacolo, dagli attori a chi ha lavorato tanto da dietro le quinte, e "l'Associazione carabinieri in pensione" che si ė prodigata affinché tutte le normative siano state applicate e rispettate.»

A causa delle restrizioni in atto, i posti del Teatro Petrolini sono stati ridotti e distanziati, gli spettatori sono stati invitati personalmente dagli organizzatori, sono stati assegnati i posti e segnato ciascun nominativo riportato in un elenco che dovrà essere custodito per quattordici giorni. All’ingresso è stata misurata la temperatura col termo scanner.

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Possiamo affermare che si è trattato di un buon nuovo inizio, grazie all’impegno di Chianese e del suo staff, e degli attori che hanno preso parte allo spettacolo: Sofia Saporita, Marilisa Gitto, Elisabetta De Pasquale, Salvatore Bucca, Mariano Mirabile, Nicole Gentile, Martina Parisi, Matteo Gentile, Filippone l’imitatore, Massimo Maugeri, Rosemary Calderone, Riccardo Giardina. Dietro le quinte: Lory La Spisa, Sabina Bruzzese, Maria Scarcella, Marco Contazzi e il piccolo Mattia.

Marcello Crinò

15 giugno 2010

Rosario, Tany Fodale e famiglia, 

costernati, increduli e profondamente commossi

PARTECIPANO  AL DOLORE

del marito Mariano, della figlia Paola e della  famiglia tutta,

nel ricordo e nel rimpianto della grande e coraggiosa donna

che è venuta a mancare.

Messina 15 giugno 2020

E' stata collocata nei giorni scorsi a Sant'Antonio (lungo la statale 113 presso il civico n. 141), la lapide commemorativa realizzata in occasione del cinquantesimo anniversario dell'incidente ferroviario nella galleria Sant'Antonio, avvenuto il 15 giugno 1969. A causa dell’emergenza Covid non si è svolta la manifestazione pubblica, ma solo visite private dei parenti.

La lapide fu presentata ufficialmente alla città nel corso di una cerimonia all'ex stazione ferroviaria il 18 ottobre del 2019, organizzata dall’esperto del Sindaco, il  professore  Gaetano Mercadante, il quale ha curò la rimozione della  vecchia lapide commemorativa posta all’imbocco della galleria ferroviaria ora dismessa, realizzata nel 1969 dai cittadini di S. Antonio. In particolare la lapide fu voluta dal cantastorie Fortunato Sindoni, che assieme al fratello fu uno dei primi ad accorrere sul luogo della tragedia, abitando nei pressi della galleria. Questa vecchia lapide, danneggiata dai vandali, lo scorso anno fu restaurata ed incastonata nella nuova lapide che ricorda il tragico evento, riportando anche i nomi dei caduti. Altresì, alla vecchia stazione  allestirono una bellissima mostra con le pagine dei quotidiani locali dell’epoca, la Gazzetta del Sud, la Tribuna del Mezzogiorno e il Giornale di Sicilia, che con i corrispondenti locali  Gaglio, Fuduli e Cilona, e gli inviati speciali raccontarono il disastro per diversi giorni fino ai funerali delle vittime. Esposte anche delle foto inedite fornite da un cittadino, e proiettato a ciclo continuo l’unico filmato Rai rintracciato fin’ora, nell’edizione riproposta dal TG2 in occasione del disastro ferroviario di Rometta del 20 luglio 2002.  In un angolo è stata allestita una mostra di oggetti ferroviari dell’epoca, provenienti dal Museo Cassata.

La manifestazione ha visto gli interventi di  Gaetano Mercadante, del Vice Sindaco Filippo Sottile e dell’Assessore Antonio Raimondo, presenti anche gli Assessori Angelita Pino e Paride Pino. Nutrita la presenza di tanti superstiti e testimoni dell’epoca, soccorritori e forze dell’ordine.

Questa manifestazione si aggiunse alle altre due legate all’anniversario, svoltesi nel mese di giugno del 2019. La prima ad Acquedolci, dove la locale Pro Loco, presieduta da Ciro Artale, organizzò una cerimonia in ricordo della tragedia con la deposizione di una corona di fronte alla targa ricordo collocata alcuni anni fa nella stazione di Acquedolci. La seconda nella stazione di Messina dove scoprirono una targa commemorativa.

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Adesso, con la collocazione della nuova lapide, si consegna definitivamente alla città il ricordo di questo triste avvenimento, che rammentiamo nella sintesi che abbiamo proposto tante altre volte nei nostri articoli.

Alle ore 3,05 del 15 giugno 1969 nella galleria ferroviaria S. Antonio della linea a binario unico, nel comune di Barcellona Pozzo di Gotto, si scontrarono due treni, un passeggeri proveniente da Palermo, con trenta viaggiatori, e un merci proveniente da Messina. Tutto a causa dell’errore di un capostazione che diede il via libera nonostante sul binario unico viaggiasse un altro treno. Nello scontro morirono otto persone e molte altre rimasero ferite. I soccorsi furono resi estremamente difficili dallo spazio ridotto rimasto tra le pareti della galleria e i treni. Per giorni operarono alacremente vigili del fuoco, forze dell’ordine, cittadini della zona accorsi dopo aver sentito il boato nella notte, medici ed infermieri che cercarono di salvare quante più vite possibile ed alleviare il dolore dei feriti. Qualche passeggero morì dopo una lunga agonia, rimasto incastrato tra i rottami, senza che fosse possibile tirarlo fuori. Dopo avere estratto tutti i corpi, durante la rimozione dei vagoni, a causa della fuoriuscita della nafta dalle due cisterne del merci, si verificò un’esplosione che ridusse i due treni in una ferraglia incandescente, trasformando la galleria in un rogo, ustionando e intossicando alcuni vigili del fuoco.

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Come riporta lo storico Nello Cassata (Storia di Barcellona Pozzo di Gotto, vol. III, Ila-Palma, 1982, pp. 171-173), il 18 giugno del 1969 si svolse nel Duomo il rito funebre di Biagio Bonigacio, Pasquale Pugliatti e Filadelfio Di Leo. Il gonfalone municipale fu insignito di medaglia d’argento al valor civile. Al dottor La Rosa, uno dei medici soccorritori, fu conferita la medaglia di bronzo, e attestati di benemerenza furono consegnati alla suore Isabella Longi, Giulia Spezzato, all’ingegnere capo del Comune Antonino Fugazzotto, all’ingegnere Antonino Ietti della Raffineria di Milazzo, al capitano dei vigili urbani Domenico Cautela, al geometra Carmelo Perdichizzi.

Marcello Crinò

14 giungo 2020 

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

 http://www.reggiespizzichino.com/area-stampa.asp?y=&c=3#main

BARBARA CHICHIARELLI MADRINA
DEL MAGNA GRAECIA FILM FESTIVAL 2020

XVII edizione
CATANZARO
c/o Porto Marinaro
1 / 8 agosto 2020

Catanzaro. Si svolgerà a Catanzaro, dal 1 all'8 agosto 2020 la diciassettesima edizione del Magna Graecia Film Festival, kermesse cinematografica ideata e diretta da Gianvito Casadonte e dedicata alle opere prime e seconde, questo anno dedicata a Federico Fellini e Alberto Sordi. Masterclass, proiezioni, dibattiti, presentazioni di libri e performance musicali animeranno il festival nel cuore della Magna Graecia. Madrina di questa edizione, l'attrice Barbara Chichiarelli.

Sin da piccola, Barbara Chichiarelli si avvicina al teatro e alla danza, passioni che coltiverà durante tutto il suo percorso di studi classici. Dopo aver iniziato a frequentare la facoltà di Arti e Scienze dello Spettacolo a Roma, approfondisce i propri studi con stage, spettacoli e corsi professionali di danza e teatro e, nel 2010, entra all’Accademia Silvio D’Amico, dove si diploma nel 2013. Gli inizi in teatro, quindi la serie tv 'Suburra' - prima produzione italiana di Netflix, distribuita in 190 Paesi - nel ruolo di Livia Adami, che le regala da subito una grande notorietà.  Nel 2019 è nella serie di Rai1 'La Compagnia del Cigno', di Ivan Cotroneo, al cinema nel film 'Un’Avventura', opera prima di Marco Danieli e al Teatro Eliseo di Roma con lo spettacolo 'Ifigenia in Splot', di Stefano Massini. Il 2020 è per Barbara un anno importante: presente al Festival del Cinema di Berlino in 'Favolacce', dei fratelli D’Innocenzo, dove interpreta la moglie di Elio Germano, che vince il Leone d’Argento per la Miglior Sceneggiatura. Il film, da poco uscito su diverse piattaforme e on demand, porta a Barbara Chichiarelli la candidatura al Nastro d’Argento come Miglior Attrice Non Protagonista. Attualmente è sul set della seconda stagione di 'La compagnia del cigno' e sarà prossimamente al cinema nell'opera prima 'Maschile singolare ', per la regia a quattro mani di Matteo Pilati e Alessandro Guida e in tv in 'Il segreto dell’acqua 2'.

Per  maggiori informazioni
www.mgff.it


 

 - di Marcello Crinò -

Il Baglio/Masseria S. Andrea è stato costruito molto probabilmente nel XVII secolo, sulla scia dei precedenti insediamenti agricoli collinari, come Torre Mollica, Torre Cappa, Torre di Sipio, cioè strutture fortificate, risalenti al XVI secolo. La bonifica della pianura alluvionale barcellonese favorì la nascita di questi insediamenti, nel tempo specializzatisi in relazione alle colture e alle esigenze di produzione e commercio, come frantoi, palmenti, mulini, distillerie, concerie, fornaci per l’argilla. Connesse alla conduzione del fondo agricolo si organizzarono le dimore padronali, ville o palazzotti, prima inglobate nella struttura (è il caso di S. Andrea), poi edificate autonomamente, come nel vicino insediamento D’Alcontres, andato distrutto negli anni Ottanta del XX secolo.

 2 INSEDIAMENTO S.ANDREA FOTO M.C. 1987

L’impianto del Baglio S. Andrea è costituito da due fabbricati, uniti sul fronte esterno da un portale d’ingresso che immette in uno spazio interno, caratterizzato da una grande “senia” utilizzata per il sollevamento dell’acqua a scopo irriguo, distrutta anni or sono. Uno dei fabbricati, a due elevazioni fuori terra, è stato ristrutturato negli anni Novanta del XX secolo e mantiene parti in pietra originali.

3 IMG 0629 Fortunata Duca

Nella zona di S. Andrea, oltre il Baglio in oggetto, esistono altri insediamenti agricoli. Uno di questi si trova vicino la scuola elementare, in via S. Andrea n. 114, e si accede attraverso un arco d’ingresso. E’ denominato “Fortunata Duca”, dal nome dell’ultima proprietaria, maestra di professione, vissuta in questo luogo poi abbandonato, e riscoperto e ripulito nel 2019. Nell’insediamento, realizzato nella prima metà del Novecento, si trovano stalle, palmento, pozzo, depositi, abitazioni. In occasione dell’ultimo Natale, ghrazie alla disponibilità dell’attuale proprietario, discendente della maestra sopra indicata, è stato realizzato un presepe vivente, apprezzatissimo dai cittadini che hanno potuto così visitare gli ambienti interni.

 4 IMG 0286 2 presso cavalcavia

Un altro insediamento agricolo si trova più a nord, in corrispondenza del cavalcavia autostradale, dal quale è possibile ottenere una lettura abbastanza completa di tutte le sue parti.

13 Giugno 2020

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