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- LA REDAZIONE -

 La Fiera di Messina ha spezzato il suo grigiore  con una brillante iniziativa  sull’artigianato  “ Creativity  hobbisti Messinesi in Mostra” che è presente al Padiglione 7°  e vede 40  geniali  hobbisti creatori del bello  “veri  Ambasciatori del “lavoro manuale” considerato anche negli incontri Internazionali dell”UNESCO quale patrimonio culturale e libera espressione di creatività. A ricevere  gli auspici e il più vivo apprezzamento del Prof Domenico Venuti che interveniva per il Centro Europeo di Studi Universitari di Pace e Presidente del  “Premio Internazionale Elio Vittorini” erano 40 espositori che hanno presentato numerose splendide opere Gli Hobbisti hanno  proposto infatti  “  slta bigiotteria realizzata con unicinetto,chiaccgierino e materiali  attuali, oggettistica per la casa, , ceramiche, particolari  sculture batik, oggetti in lino e lane oltre a  interessanti opere in pittura  A proposito di queste ultime erano presenti anche  noti artisti che hanno realizzato opere fantastiche. Tra questi pittori, si è venuti a conoscenza che  uno ha esposto alla Biennale di Venezia mentre l’altra ha dipinto la meravigliosa immagine del Papa Santo Giovanni Paolo II ricevendo  l’ammirazione dell ’allora  Pontefice e dei critici.” Il Prof Venuti diceva agli espositori nel corso della sua visita: “Voi hobbisti dimostrate con la partecipazione a questa iniziativa che va a merito di “Creativity”, che Messina intende svegliarsi dal suo ingiustificato torpore e pertanto siete degni di lode” Il Progetto di “Creativity” ha visto la sua realizzazione grazie all’Associazione 98cento.it in collaborazione  co People on the Move di Claudio Prestipino e il Coordinamento degli hobbisti della Dott.ssa Silvana Foti, già operatrice stimata per il Cerimoniale dell’allora Fiera Campionaria Internazionale per  l'elevato apporto operativo che dedicava a questo settore settore dell’arte, oltre ad essere conosciuta per il suo impegno culturale. 

 

Indirizzo TENUTA GATTI - l/tà Cupranì - 98064 LIBRIZZI (ME)

 

Descrizione del personaggio

Che dire di Nicolas Gatti Russo, titolare della Tenuta Gatti, azienda agricola biologica?

Non è un compito affatto facile raccontare in poche righe la storia di un uomo che, in appena pochi anni, ha saputo riprendere, mettersi alla guida e rilanciare l'azienda di famiglia facendola diventare "grande".

Un'azienda storica, fondata nel 1825 da Francis Gatti ed oggi giunta alla quinta generazione.

Ci troviamo a Librizzi, in provincia di Messina. La Tenuta si estende per oltre 200 ettari, lì dove convergono "a cugno" i comuni di Patti, Montalbano Elicona e San Piero Patti; sullo sfondo a vigilare imponente c'è l'Etna. Un angolo di territorio verde e dalle favorevoli condizioni climatiche.

Qui nel 2003 Nicolas Gatti Russo ritorna da Buenos Aires (dove aveva fino a quel momento vissuto insieme a mamma Rita dalla tenera età di tredici mesi) per prendere appunto le redini dell'azienda fino a quel momento condotta da papà Francesco, impegnato a produrre vino sfuso.

Un vero e proprio ritorno alle origini per il nostro protagonista, nato a Librizzi ma ormai argentino d'adozione.

Il richiamo per la terra natia è però grande, almeno quanto il desiderio di dar seguito ai sacrifici e al lavoro profusi in precedenza dagli antenati.

Un compito non certo facile per uno che fino a quel momento ha svolto il proprio lavoro nel campo tecnologico e delle comunicazioni. Una scommessa da vincere, sulla quale Nicolàs punta tutto.

Con una scarsa conoscenza della materia e con una passione più che allo stato embrionale -come tiene a precisare lui stesso- Nicolas Gatti Russo mostra però grande determinazione.

E così amplia e modernizza l'azienda, studia tanto, si aggiorna e si mette alla ricerca delle consulenze giuste, rivede e seleziona i vigneti, punta con decisione alla qualità; fino a quando, nel 2008, riesce a produrre il suo primo vino, il Catalina, un inzolia in purezza messo sul mercato un anno più tardi.

Oggi, appena cinque anni dopo quella data, i vini prodotti sono ben sei (due bianchi e sei rossi): al Catalina si aggiungono il Martiniano (il nome del figlio più piccolo), un nero d'avola e cabernet sauvignon; il Cvrpanè (vino dedicato al padre), nero d'avola e nocera; il Franco (il nome di un altro figlio), merlot e cabernet; il Pressinga e, ultimo nato (di quest'anno), il Sicè, nocera in purezza. Un vino quest'ultimo destinato a diventare portabandiera della

Tenuta, vista la grande passione che il titolare nutre per il nocera, a suo avviso il vero vitigno simbolo del territorio, dalle enormi (e forse tutt'ora sottovalutate potenzialità).

L'enologo della Tenuta è Salvatore Martinico, che ha aiutato molto Nicolàs a raggiungere i livelli attuali.
L'azienda produce oggi circa 45 mila bottiglie all'anno ed esporta anche fuori dall'Italia, in Germania, Svizzera, Danimarca. Sono attualmente in corso trattative per vendere anche in Russia e Norvegia.

Al "Concours Mondial de Bruxelles" tenutosi nella primavera del 2013 in Slovacchia, a Bratislava, il "Nocera Sicè 2010", della Tenuta Gatti, è stato proclamato il migliore del mondo.

Tenuta Gatti produce anche un olio di qualità, dal nome che è tutto un programma “Mi scialo”.

Insomma, nonostante i pochi anni di lavoro Nicolas Gatti Russo sembra aver bruciato le tappe portando l'azienda molto in alto. I riconoscimenti e i premi sono arrivati puntuali, così come le recensioni, sempre più altisonanti.

Merito di impegno, investimenti, sacrifici e, soprattutto, un lavoro incessante. Nel frattempo è cresciuta (e non di poco) anche la passione. L'attaccamento alla terra, l'amore per il territorio, quelli non sono mai mancati!

Che dire allora di Nicolas Gatti Russo, uomo gentile e generoso, determinato e passionale, simpatico e orgoglioso.

Voglioso di andare più avanti, di tenere sempre alto il nome della famiglia, di far semplicemente conoscere al mondo

il buon vino di questo territorio.

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-          Le notizie di cui sopra sono tratte da: “TENUTA GATTI: IL NOCERA DALL'ANIMO GENTILE” di Antonio Carreca - http://www.enonews.it/leggi.asp?ID=406.

-          Le foto di cui sopra sono tratte da http://www.enonews.it/leggi.asp?ID=406 - http://giornalevinocibo.com/2013/01/15/tenuta-gatti-veri-vini-siciliani-di-territorio/.

- La Redazione -

 La nota Scuola  “Cesareo”, plesso dell’Istituto Comprensivo “ Villa Lina Ritiro”, è riuscita, in modo lodevole, a porre in essere una brillante  iniziativa detta “ A scuola con Antonello” del progetto “ Territorio e Tradizioni” del Pof  d’Istituto. La circostanza vedeva la presenza del Prof  Domenico Venuti,  Docente di Beni Culturali e Ambientali ,che porgeva alla Dirigente della Scuola e a tutti i docenti gli auspici del “Centro Europeo di Studi Universitari di Pace”, di cui è il responsabile. Venivano esposte infatti diverse riproduzioni  pittoriche di “Antonello”, uno dei più grandi  Maestri del  400 italiano., realizzati, con alta competenza pittorica, dal noto artista  Pippo Crea”, che tempo addietro aveva ricevuto per la sua bellissima ”Annunziata” , l’apprezzamento pubblico di Sgarbi.  Si aveva così una prestigiosa mostra permanente, ( che qualcuno aveva anche chiamato giustamente museo), con significati importanti non solo per il locale quartiere,  ma anche per la città ,che ha un tesoro da scoprire e subito! e cioè: ” la tomba di Antonello”. Tale scoperta i messinesi sono convinti,  porrà  sicuramente la città  Peloritana all’attenzione del turismo internazionale, contribuendo al miglioramento economico e lavorativo per i nostri giovani. .Vedendo la Mostra gli ospiti  si chiedevano infatti ”  a chi si deve attendere ancora ad  iniziare gli opportuni scavi? , Cosa fanno le autorità?  perché ancora non intervengono?“ Effettivamente vista la grande importanza di questi scavi, perché non si provvede con urgenza?.  E’ importante rilevare, che un appassionato  Dott.Pietro Giacopello, volontario con altri giovani e meno giovani con vero spirito di volontariato, tutti meritevoli  di lode, dando prova di generosità e amore per la storia, con “la pala e il rastrello, fanno risplendere il luogo della tomba dove si crede sia sepolto Antonello .Il Dott.Giacopello ha fatto pervenire, a tal proposito, una lettera al Dott.Roberto Giacobbo di voyager. La regia dell’allestimento della “permanente “va a merito si del Maestro Crea, ma anche alla collaborazione  di Giacomo Chillè  dell ’ “Associazione Trapper”e dello storico arch Nino Principato, che  riceveva il plauso dei numerosi ospiti intervenuti nell’occasione . L’Arch. Principato rilevava l’importanza  dell’attuazione della “Vallata d’Antonello”, con un relativo percorso che partendo dalla Mostra dell’Istituto di Villa Lina Ritiro, continua per giungere al luogo ove giustamente si pensa sia stato sepolto Antonello e cioè la Chiesa Santa Maria del Gesù ( detta anche a volte Superiore).sul Viale Giostra nei pressi della Scuola “Cesareo”; chiedeva l’attenzione  per il restauro della Chiesa Santa Maria del Gesù Superiore e la realizzazione della casa natale di Antonello ,in prossimità del Palacultura.  L’Arch Principato  illustrava le opere con la passione che lo ha sempre contraddistinto, agli alunni della scuola, che lo seguivano entusiasti.e che nel ricordo di Antonello indossavano dei piccoli cappelli rossi. Gli ospiti, che non sono voluti mancare all’appuntamento, chiedevano all’Arch. Principato, precise notizie e chiarimenti sui significati dei dipinti,  i cui originali si trovano  in Sicilia, in Italia, ma anche a  Londra, Washington, a New York, a Parigi, a Vienna, e in altre città del mondo. A nome del Commissario della Provincia Regionale di Messina interveniva,  con l’apprezzamento del pubblico, il Dott. Pippo Previti. La  Dott.ssa Anna Maria  Celi, prendeva la parola per “ Salva l’Arte”.  Inaugurava la Mostra il Dirigente Scolastico,  Giovanna De Francesco che esprimeva viva gratitudine per avere dato all’Istituto l’opportunità  della realizzazione di questo “Museo”,  degno di nota nella città di Messina, oltre che utile al processo educativo e formativo dei ragazzi, che sentono così il senso  del rispetto della storia del proprio territorio . A conclusione la Poetessa Maria Costa “Tesoro vivente dell’’UNESCO”, riusciva a riscaldare l’animo de presenti, che l’applaudivano a lungo per una splendida lirica su”Antonello da Messina”.

asasSede ASAS, via G.B. Caruso n° 3 – 98149 (Me) - C.F.:97099090835 - www.associazioneasas.jimdo.com

L’Associazione siciliana arte e scienza (A.S.A.S.), in collaborazione con le Edizioni del Poggio di Poggio Imperiale (Fg) e l’Università Telematica Pegaso di Messina, allo scopo di promuovere quale

espressione più profonda dell’animo, l’arte e la poesia, e di alimentare le migliori

attitudini etiche e creative, soprattutto tra i giovani, organizza il:

Premio Poesia Asas – Mostra collettiva Pittura

dal 10 al 17 aprile 2015

"LO SPIRITUALE NELL’ARTE"

(Tra natura, storia e scienza)

Unipegaso Messina Corso Cavour, 79

Il Premio Poesia A.S.A.S. stabilirà un unico vincitore per ciascuna delle rispettive sezioni. Gli studenti che partecipano al Premio Poesia potranno ottenere, in accordo al parere dei rispettivi docenti, punti di credito formativi utili per la propria carriera scolastica. È composto da quattro (4) sezioni:

Sezione A: - POESIA IN LINGUA SICILIANA – PREMIO: Motivazione della Giuria e Trofeo, o Coppa, o Dipinto  per l’Unico vincitore.

 Sezione B: - POESIA IN LINGUA ITALIANA

 PREMIO: Motivazione della Giuria e Trofeo, o Coppa, o Dipinto per l’Unico vincitore.

 Sezione C

 : - POESIA (in lingua italiana o in lingua siciliana), riservata a tutti gli STUDENTI/ ESSE (da 14 anni in su), frequentanti le scuole italiane secondarie di II grado; PREMIO: Motivazione della Giuria e Trofeo, o Coppa, o Dipinto per l’Unico vincitore.

 Per le

sezioni A; B e C inviare alla Sede Asas di via G.B. Caruso, n.3 – 98149 a Messina, e anche all’e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 28 febbraio 2015 non più di due poesie, dal tema

"LO SPIRITUALE NELL’ARTE" (Tra natura, storia e scienza) o a tema libero, inedite, non premiate (e tali devono restare fino alla premiazione), in cinque copie (5) di cui una sola firmata, assieme la Scheda di adesione compilata in ogni sua parte e all’eventuale contributo volontario. Per informazioni cell. num. 320.3780242.

Sezione D: - SILLOGE POETICA,

 inviare all’Asas in cartaceo e anche all’e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 28 febbraio 2015, una raccolta di poesie a tema libero inedita con poesie mai pubblicate, indifferentemente in lingua italiana o in lingua siciliana o in entrambe le lingue, costituita da un minimo di 40 poesie, non premiate in alcun concorso (e tali devono restare fino alla premiazione), in cinque (5) copie di cui una sola firmata, completa di recapito e dell’eventuale contributo libero e volontario per l’adesione, assieme la Scheda di adesione compilata in ogni sua parte; il vincitore otterrà la PUBBLICAZIONE GRATUITA* della Silloge vincente, a cura delle Edizioni del Poggio.

*(La "Pubblicazione gratuita" consiste nella pubblicazione di n° 200 copie della Silloge vincente, di cui n° 70 copie saranno date in omaggio all’autore, n° 30 copie all’Asas e n° 100 copie resteranno a disposizione delle Edizioni del Poggio per promozione e vendita on-line. La pubblicazione non superiore alle 100 pagine, avrà un formato di cm. 15 x 21 con carta bianca e/o avoriata con scritte e disegni in scala di grigio, copertina a colori su cartoncino di gr. 350 con o senza alette, con un prezzo al pubblico di € 7,50).

Le pubblicazioni delle Sillogi del Premio di Poesia 2013 e 2014: "Quel bisogno d’infinito" e "L’Attesa" di Angela Viola di Messina e di Maria Teresa Landi di Piano di Mommio, si possono vedere al Sito: www.associazioneasas.jimdo.com e acquistare direttamente dall’editore o in libreria. Sede ASAS, via G.B. Caruso n° 3 – 98149 (Me) - C.F.:97099090835 - www.associazioneasas.jimdo.com

Al Premio A.S.A.S. "LO SPIRITUALE NELL’ARTE" (Tra natura, storia e scienza) non possono partecipare gli organizzatori, i membri del Direttivo Asas, i Soci fondatori, i Soci onorari ed i loro familiari.

 Ogni poeta o studente può partecipare facendo pervenire presso la Sede Asas, in via G.B. Caruso, n° 3 – 98149 (Me), fino a due poesie mai premiate o segnalate in altri concorsi e la Scheda di Adesione debitamente compilata: (e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

 Le opere dovranno essere in cinque copie (5), inviate anche per e-mail in formato word, di cui una sola recante in calce le generalità dell’autore e accompagnate dalla Scheda di adesione compilata rigorosamente in ogni sua parte pena l’esclusione. Le opere degli studenti inoltre dovranno esibire il timbro della scuola di appartenenza e la firma di un docente che ne attesti l’originalità e la novità. Tutte le opere poetiche dovranno pervenire all’Asas entro e non oltre il 28 febbraio 2015.

Le Giurie, la cui valutazione sarà insindacabile e inappellabile, terranno conto di: 1) valore dell’idea ispiratrice; 2) contenuti tematici e poetici; 3) sintassi e ortografia; 4) musicalità e armonia dei versi; 5) comunicazione emotiva.

 I nomi dei membri delle Giurie verranno comunicati soltanto al momento della

Premiazione che si terrà il 17 aprile 2015 alle ore 17:00 presso la Unipegaso Messina Corso Cavour, 79.

 Come per tutti i nostri eventi, non è richiesta una quota di adesione, ma è accettato un contributo volontario libero per potere sostenere le attività organizzate!

Le opere inviate non saranno restituite. Gli studenti e i poeti, autorizzano l’associazione Asas alla eventuale pubblicazione dei loro componimenti, e relativa diffusione, senza nulla pretendere.

 La partecipazione al Premio Poesia Asas 2015, implica la conoscenza ed l’accettazione del presente regolamento, che potrà essere modificato in base alle necessità.

 È gradita la divulgazione del Bando, anche da parte dei non soci.

Il Segretario Il Vice presidente Il Presidente

Luigi Terranova Pier Paolo La Spina Flavia Vizzari

Sede ASAS, via G.B. Caruso n° 3 – 98149 (Me) - C.F.:97099090835 - www.associazioneasas.jimdo.com

SCHEDA ADESIONE PREMIO / MOSTRA COLLETTIVA

dal 10 al 17 aprile 2015

"LO SPIRITUALE NELL’ARTE" (Tra natura, storia e scienza) COGNOME

NOME

VIA NUMERO

CAP

CITTÀ

PROV. (………

CELL.:

E-MAIL:

SCUOLA:

Sez. partecipazione:

Poesie in italiano o in siciliano / Opera pittorica a tema "LO SPIRITUALE NELL’ARTE" (Tra natura, storia e scienza)

Titolo n° 1 (poesia):……………………………………………………………………………………..

Titolo n° 2 (poesia):………………………………………………………………………………………

Titolo n° 1 (pittura):……………………………………………………………………………………..

Silloge dal titolo:

Contributo volontario:

Contributo per attestato:

€………………………

SI <> €3,00 ; <> NO

Sono venuto a conoscenza del PREMIO A.S.A.S. tramite :

………………………………………………………

Dichiaro che le mie poesie in allegato, su descritte, non sono state premiate in alcun concorso e autorizzo l'Associazione siciliana arte e scienza (a.s.a.s.) al trattamento dei miei dati personali

(L.31 Dicembre 1996 n.675 e D.Lgs.30 Giugno 2003 n.196)

DATA

FIRMA

- La Redazione -

  Una iniziativa di alto interesse culturaLe avrà luogo  Venerdi 30 Gennaio nell’AuLa Magna dell’Università degli Studi di Messina. Si commemorerà infatti la Poetessa e già docente dell’Ateneo Messinese  Maria Luisa Spaziani. L’ occasione vedrà ospite d’eccezione, la prestigiosa  Carla Fracci ,che aveva avuta dedicata una poesia dalla “Poetessa”, di profondo significato, per gl elevati contenuti. Lirica che magistralmente riusciva a porgere,  un  profondo parallelo tra Poesia e Danza , che “sono si diverse nelle loro espressioni, ma unite nel ritmo”. L’iniziativa promossa  dalla Professoressa  Maria Gabriella Adamo, vedrà ospiti  il Maestro  Regista di chiara fama  Beppe Menegatti, a cui va il merito della realizzazione di opere di autorevoli autori, di balletti e lavori teatrali. Il Prof Domenico Venuti nell’occasione  presenzierà per  il “Centro Europeo di Studi Universitari di Pace” e per il “Premio Internazionale Elio Vittorini “ giunto alla XIX Edizione con Medaglia del Capo dello Stato.in quella circostanza la Poetessa Maria Luisa Spaziani  riceveva il “Riconoscimento d’onore per la Poesia”. E’ prevista anche la partecipazione di numerosi studiosi italiani e stranieri che daranno la propria testimonianza in ricordo della Poetessa recentemente scomparsa.  

 

- di Giovanni ALVARO, Cosimo INFERRERA e Bruno SERGI -

Sbaglia chi pensa che i corridoi ad alta velocità siano stati un capriccio dell’Europa. La scelta fu la logica conseguenza della nuova realtà mercantile che si stava affacciando sul mondo globalizzato con le nuove tecniche di trasporto basate sui container e con la necessità di bruciare, o almeno ridurre sensibilmente, i tempi tra invio e consegna delle merci stesse. Il ragionamento che stava alla base delle scelte europee era quello di considerare l’Europa un soggetto unico, e di valutare il commercio da e per il resto del mondo fondamentale per il proprio sviluppo.

Da quel ragionamento nacquero i famosi corridoi ferroviari (ad Alta Velocità ed ad Alta Capacità) che furono ipotizzati in senso verticale e in senso orizzontale su tutto il vecchio continente. Quello prioritario - quindi il più importante - fu indiscutibilmente il corridoio n. 1 (meglio conosciuto come Corridoio Berlino-Palermo) che fu proposto per utilizzare la naturale posizione dell’Italia al fine di consentire il transito dei treni da e verso il Nord Europa in connessione col traffico navale da e verso il Canale di Suez. Fu un ragionamento da classe dirigente lungimirante che presagiva la coesione territoriale vera, reale in funzione dell’unità politica piena e compiuta dell’Europa: una classe dirigente, quella che ragionava guardando all’interesse di tutti i Paesi che la componevano.

Perché allora si è storpiato il corridoio 1 e si è bloccato il Ponte sullo Stretto, che del corridoio 1 era ed è l’anello fondamentale? Perché, purtroppo, le classi dirigenti non sono mai eguali, ma migliori o peggiori delle quelle precedenti. Nel caso specifico, quelle successive si sono rivelate peggiori. Esse non credono veramente alla costruzione degli Stati Uniti d’Europa e perciò sono portate a ruoli di egemonia più che di governo. In realtà le nuove classi dirigenti dell’UE hanno badato al proprio interesse domestico, neppure lontano parente dall’ideale europeo di fondazione. Portabandiera di questa leva diversa di dirigenti è stata - e continua ad essere – Frau Merkel che si è scostata totalmente dalla linea dei suoi predecessori, mirando a salvaguardare lo status quo dei porti del Nord Europa, pericolosamente in crisi tra il 2009-2011.

Per questo l’UE si è inventato, sulla carta, col chiaro intento di dividere il Sud, il corridoio 5 Helsinki - La Valletta con la deviazione da Napoli verso la Puglia, fino a Taranto e poi in nave a Malta. Qui le navi dovrebbero scaricare i container, e viceversa portarli a Taranto. Che percorso cervellotico, rispetto all’originario Corridoio 1 Berlino-Palermo! Con un doppio risultato risibile per Calabria e Sicilia: il trashipment che allunga i tempi di percorrenza e i costi delle merci - quindi fallimentare – e soprattutto la mancata realizzazione dell’Alta velocità/Alta capacità che si fa in Campania e Puglia, ma non nell’estremo Sud.

Per continuare a drenare il massimo delle merci che passano sottocosta alla Sicilia (30% del movimento globale) hanno disposto di: 1) Mettere in cantiere super cargo di oltre 400 metri di lunghezza, con più di 22 mila Teu’s container a bordo, con cui venire incontro ai mercati, rendendo più competitivo il costo del singolo container. E’ bene chiarire, a chi può interessare, che mai e poi mai, questi giganti dei mari si addentreranno nel Mediterraneo, se non per filare dritti da Suez a Gibilterra e poi su su lungo le coste spagnole e portoghesi risalire fino ai porti nord europei; 2) Affossare la prospettiva di realizzare nel sud Mediterraneo un sistema logistico intermodale (porti, ferrovia, gomma, aereo, tipo Rotterdam, Amburgo, Anversa). Come? Dando scacco matto al passaggio soprattutto di merci, di passeggeri e di ogni ben di Dio sullo Stretto di Messina. Dunque giù il Ponte, che renda inscindibili “pericolosamente” Sicilia, Calabria ed Europa Mediterranea.

Contro l’ascesa di una nuova Manhattan nel Mediterraneo, la cui importanza geo-strategica centrale è facile intuire, per chi non ha occhi bendati di prosciutto, si muove soprattutto la Germania, terza potenza mondiale per merci esportate, mentre altri se da una parte creano disastri immani a seguito le famose ‘primavere arabe’, dall’altra si son messi a realizzare il Ferr-Med per non restare esclusi dal business che le merci sono destinate a produrre. Si è quindi avviata una azione volta a far schizzare lo spread alle stelle. I mercati finanziari e i circoli politici internazionali avversi al disegno, col sostegno di molti media italiani, hanno creato quel panico necessario a rendere possibile la detronizzazione del Governo Berlusconi, portando il Presidente Napolitano a nominare senatore a vita - per poi insediarlo a Palazzo Chigi - il prof. Mario Monti che si gloriava di far sapere ch’era ‘il più tedesco degli italiani’. Monti non aveva ancora capito cosa bolliva in pentola, e cosa voleva realmente da lui l’Europa che dà le carte, tant’è che Egli concorda con Corrado Passera di affidare la delega del Ponte a Mario Ciaccia. Ma questa mossa non fa scendere lo spread, anzi, addirittura lo fa impennare: ecco il passaggio chiave interpretativo della cronicità della crisi italiana, che sarà crescente finché questo nodo non sarà sciolto. Nodo che tiene escluso dal gioco dei commerci - più ricco del petrolio - almeno un quarto del territorio italiano - e che territorio! - lasciato lì in disparte da valutazioni incomprensibili, dichiaratamente suicide, al limite di razzismo.

Con decisione a sorpresa che sa di imposizione ricevuta, Monti definanzia il Ponte e lo manda gambe all’aria. La BIIS, il gioiellino di Passera e Ciaccia con risorse sufficienti per finanziare la megastruttura sullo Stretto, chiave di volta di un neorisorgimento italiano, improvvisamente chiude i battenti, i suoi capitali prendono strade più virtuose (!) verso Monte dei Paschi di Siena, Mose, Expò … Così, solo così si determina la discesa dello “spread” ai livelli attuali, minimali rispetto al passato, nonostante l’Italia continui a scivolare come una lastra di ghiaccio su un pendio nevoso, giù giù verso il baratro economico-finanziario. E i cervelloni italiani ancora non capiscono – o devono far finta di non capire - quale sia veramente la patogenesi del danno. E’ indispensabile andare alla radice della malattia (mettendo da parte le cure palliative) come non si sta facendo nel nostro Paese.

Ce ne sarebbe abbastanza per riflettere a fondo sulle responsabilità politiche e morali di chi in Italia è stato usato per cancellare il corridoio 1 e con esso il Ponte sullo Stretto, andando con forza contro gli interessi del proprio e del nostro Paese. In realtà Monti si era reso conto che stava mettendosi in un “cul de sac” col rischio di pagare di persona la penale che sarebbe scattata per l’annullamento della gara d’appalto, cancellata proditoriamente. Per questo, assieme al suo Governo, ha chiesto che la cancellazione del Ponte sullo Stretto fosse decisa con legge dello Stato. E così fu. Un Parlamento senza spina dorsale, e dominato dalle divisioni tra guelfi e ghibellini, inserì la norma nella finanziaria del 2012, trasferendo il carico della penale dai signori del Governo a tutti i cittadini.

Come previsto, il bubbone ha raggiunto livelli tali che il Ponte sarebbe più assurdo non farlo, anziché pagarne la penale! Lo ha fatto intendere il Presidene Renzi; lo ha detto fra sorpresa e mistero il Vice Ministro alle Infrastrutture e i Trasporti, Riccardo Nencini; ne ha tratto ineluttabili conseguenze Pietro Salini di Impregilo-Salini, il quale ha invitato Renzi a riaprire il dossier, dichiarando che è pronto a rinunciare alla penale se ripartono i cantieri del Ponte. Una penale, bisogna ricordarlo, che non è fatta di pochi spiccioli.

Però, dopo transitori entusiasmi, i piccoli rialzi ammonitori di “spread” –di nuovo!- fanno intravedere ben oleati meccanismi ricattatori, e -di nuovo!- cala calma piatta sulla spinosa ma cruciale questione. Il quadro drammatico appare ancora più aleatorio per il silenzio del Governo che non esplicita al Paese la situazione, per la bieca opposizione politica della sinistra estrema, dei protestatari a prescindere, e per gli eventuali movimenti di piazza dei No Ponte. Governo sotto scacco, stampa complice, Paese incaprettato: chi risponde del Ponte orbato? “Nessuno” diranno i soliti sciovinisti, mentre tutto va riportato alle menti inadeguate, note ed occulte, che reggono le sventure di questa molto strana, irriconoscibile, insostenibile UE.

                                              

 

  -  La Redazione -

L’Azione Monarchica Italiana, come è noto ha operato sempre nel rispetto massimo della Costituzione Italiana e dei suoi articoli 2, 17 e 18 con Convegni, seminari, incontri ad alto livello culturale e sociale e Celebrazioni con la partecipazione di rappresentanti di Stati esteri  e alla presenza di autorità religiose, civili e militari. La Chiesa del Santissimo Salvatore di Palermo teneva infatti una significativa Celebrazione Eucaristica dedicata a Vittorio Emanuele III che era  officiata dal Rev.mo Mons Gaetano Tulipano Consigliere Spirituale dell’A.M.I,  così come  poco tempo addietro, aveva avuto luogo  la Celebrazione per la Regina Elena nella Reale Cappella Palatina del Palazzo del Governo della Regione Siciliana. Iniziative queste che contribuiscono, così come è stato osservato dai sociologi, a mantenere  viva la memoria del Risorgimento Italiano e dei suoi caduti e dei suoi eroi, in particolare nell’attuale ricorrenza del centenario della 1^ Guerra Mondiale volti  all’unificazione italiana. ”-  L’A.M.I , alla presenza dei suoi dirigenti, dopo il brillante intervento del suo presidente Nazionale Barone Franco Sausa di San Nicola, ricordava il Re del Piave Vittorio Emanuele III e i significati della pace nel contesto internazionale, oggi più che mai necessaria e  proclamava il Prof Domenico Venuti, Vice Presidente Nazionale dandogli  la parola tra gli applausi dei presenti. Il Prof Venuti ringraziava per la  fiducia ricevuta e  considerava il prossimo massimo impegno da realizzare, in un processo dinamico operativo volto al rispetto dei diritti umani enunciati nella dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo dell’ONU e invitava i Dirigenti ad una riflessione accademica e scientifica storicizzata nel cammino dell’umanità, cui faceva riferimento  anche l’indimenticabile Prof Giuseppe Ugo Papi  Rettore dell’ “Università “ La Sapienza” di Roma, Accademico dei Lincei e Presidente dell’ “UNICA” Consulta dei Senatori del Regno voluta da Re Umberto II  IL Prof Venuti sollecitava inoltre un concreto e serio apporto  agli amministratori locali, regionali e nazionali per contribuire ad uscire dalla crisi economica, la più pesante dal dopoguerra,  sia per intensità, che per durata, con un gravissimo tasso di disoccupazione e  chiedeva, a gran voce, ai monarchici e tutti gli altri bravi italiani a dare il giusto aiuto alla nazione, per evitare che il grande patrimonio di civiltà possa rischiare  per i linguaggi eversivi  la vera disgregazione morale e il terrorismo”. Ricordava inoltre la figura di Vittorio Emanuele III, Sovrano che nel suo lungo regno vide  due Guerre mondiali, volle il suffragio universale maschile, forme di protezione sociale e tra queste: “ l’ assistenza a favore dei colpiti da disoccupazione involontaria, l’Opera Nazionale per la Protezione della Maternità e Infanzia per l’assistenza alle Gestanti e fanciulli lattanti e di prima età e assistenza antitubercolare” . Il Prof Venuti concludeva il suo discorso lanciando da quel luogo sacro un messaggio agli uomini di Governo :-“ I monarchici di tutte le organizzazioni monarchiche  e la maggioranza degli italiani desiderano, come in Russia con gli Zar, il rientro dei nostri Sovrani in Italia, fate si che questo avvenga!- Gli italiani li vogliono al Pantheon”.  Seguivano  altri qualificati interventi, tra i quali quello del Prof Don Biagio Amata, Preside Emerito della Pontificia Università Salesiana di Roma e del Prof Giuseppe Mobilia Presidente Provinciale dell’UMI,  chiedeva in modo deciso.  l’unione tra tutte le associazioni monarchiche della Sicilia e d’Italia.

- di  Antonio Cattino -

La città di Messina che ha dato i natali ad uno dei più grandi pittori di ogni tempo, Antonello, non ha un vero e proprio monumento o luogo del ricordo a lui dedicato al di fuori del monumento celebrativo donato dall’Archeoclub Messina alla Città, con nobile gesto, l’8 maggio 2005 opera del maestro Alfredo Correnti; di una Piazza e di un busto bronzeo collocato nello scalone d’ingresso di Palazzo Zanca.
La mia proposta non si inserisce nella polemica sulla tomba di Antonello ma vuole essere lo schema tutto da riempire di un doveroso tributo da parte della città di Messina,al nostro grande pittore che tutto il mondo ci invidia, e verso cui finora abbiamo fatto pochissimo.
         Non c’è infatti un luogo ne tramandi la memoria e che nel contempo possa essere sede di studi ed approfondimenti sulla sua figura e più in generale sulla pittura messinese e Siciliana del rinascimento, dove possano trovare posto anche dei locali da affidare agli artisti, ma anche un posto dove possano tenersi mostre di alto livello di pittura e scultura.

         Quello che propongo è un grande spazio attrezzato in cui visivamente domina un importate monumento ad Antonello da Messina, frutto di un concorso internazionale, una statua che guarda verso l’imbocco dello Stretto contornata da una serie di costruzioni orientate a schiera sparsa, seguendo l’andamento del luogo, preferibilmente collinare che domini lo Stretto. In questo villaggio che contorna il monumento, dovrebbero allocarsi una sala per le mostre, un auditorium, una sala multimediale per la fruizione dell’opera di Antonello, sia con postazioni singole che per visite collettive, un locale ristoro (penso al turismo crocieristico per esempio, ma anche ai normali pacchetti turistici per Messina) e al turismo culturale ed universitario internazionale ed interno.
             Importante sarebbe infine creare dei laboratori da affidare ad artisti messinesi della pittura,della scultura e della ceramica creando una passeggiata fra queste botteghe e locali a monte della statua.
La struttura delle costruzioni dovrebbe essere di tipo tradizionale, con un solo piano ft, ripercorrendo l’architettura rurale siciliana dei secoli scorsi, i locali più ampi potrebbero essere a 2 piani ft con un ricordo accentuato alla casa masseria siciliana.
             Per quanto riguarda la localizzazione, dovrebbe essere un sito collinare a monte della città, non urbanizzato o scarsamente urbanizzato, in cui gli spazi, le altimetrie, il paesaggio e la natura possano avere il massimo della valorizzazione :
Penso per esempio alla collina dei Cappuccini ( costruendo parco Aldo Moro) o alla Valle del torrente
Trapani ( prima che ne sia completata la distruzione paesaggistica); però sarebbe molto suggestiva e di sicuro impatto turistico e scenografico una localizzazione a Monte Spuria, la collina che domina l’ingresso dello stretto sopra Granzirri, dove si potrebbe utilizzare anche, dopo averli ristrutturati, i locali dell’ex stazione telegrafica della Marina Militare oramai in rovinoso abbandono.

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