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Premio - artista classificato:

Franca Scolari Papalia di Messina

poesia ” nr. 32 VENTO D’AUTUNNO”

 

con la seguente motivazione: “Poemetto di ampio respiro . Testo melodioso, avvolgente dentro il giro lungo della frase poetica. L’abbandono quasi totale della rima evidenzia peraltro una lucida libertà formale, che rinvia a spazi personali da conquistare”

La giuria deputata a selezionare in maniera meritocratica, le poesie pervenute, è stata presieduta dal prof. Giuseppe Rando.

“Professore ordinario di Letteratura Italiana presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina. Il prof. Rando è altresì membro del Comitato Nazionale per l’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Federico De Roberto nonché componente del Comitato Scientifico della Fondazione Corrado Alvaro. Ha pubblicato saggi e volumi su autori maggiori e minori della letteratura italiana e segnatamente su Parini, Alfieri, Verga, Pirandello, Pascoli, Alvaro. Studioso di letteratura meridionale, interessato ai rapporti tra giornalismo e letteratura, ha anche contribuito, con una Introduzione e con un’ampia Prefazione, alla ristampa in volume dei Colloqui di Salvatore Quasimodo e de Il falso e il vero verde dello stesso Quasimodo”

-           dalla prof.ssa KETTY MILLECRO: insegnante di Lettere presso l’Istituto tecnico economico statale A.M. Jaci di Messina, poetessa e interprete di poesie in vernacolo ed in italiano;

-           dalla prof.ssa Elvira Bordonaro insegnante all’Accademia di Belle Arti Mediterranea di Messina e poetessa;

-           dal Maestro Mariagrazia Genovese, pianista classica, compositrice e poetessa:

-           dalla Dott.ssa Caterina Morabito, poetessa e Cavaliere della Repubblica.

 

Premio - artista classificato:

    • PALMA CIVELLO di Palermo
    • –poesia “ A MIO FIGLIO”

 

A MIO FIGLIO

Ti guardo:

diverso, cambiato, cresciuto e,

a dispetto d’ogni mia cura,

anche tu hai sofferto:

ma dicono sia questo

il solo pedaggio

scandito da vetri taglienti

per giungere ad essere

l’uomo che sei

e guardare negli occhi la vita

e non averne paura.

Ti osservo:

con gesti sicuri

ma intrisi di bello

dimostri che non servono

baci e carezze

per dire che mai perderai

il tuo essermi figlio.

Mi arrivano soffi leggeri

d’un bene infinito

e allora rimando

con tutta la forza che posso

l’abbraccio discreto di madre.

Null’altro potrei,

null’altro so fare,

ora che navighi solo

e in acque lontane

com’è giusto che sia.

Ma ovunque e per sempre

i colori dei giorni

e i silenzi notturni

sapranno cantare

che il mio cuore è con te.

              

 

con la seguente motivazione: “Dichiarazione quasi sillabata dell’amore di una madre per il figlio lontano, che si affida a freschi cromatismi ed a vaghe immagini del vissuto quotidiano per distanziare il testo dalle nebbie del patetico.

La giuria deputata a selezionare in maniera meritocratica, le poesie pervenute, è stata presieduta dal prof. Giuseppe Rando.

“Professore ordinario di Letteratura Italiana presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina. Il prof. Rando è altresì membro del Comitato Nazionale per l’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Federico De Roberto nonché componente del Comitato Scientifico della Fondazione Corrado Alvaro. Ha pubblicato saggi e volumi su autori maggiori e minori della letteratura italiana e segnatamente su Parini, Alfieri, Verga, Pirandello, Pascoli, Alvaro. Studioso di letteratura meridionale, interessato ai rapporti tra giornalismo e letteratura, ha anche contribuito, con una Introduzione e con un’ampia Prefazione, alla ristampa in volume dei Colloqui di Salvatore Quasimodo e de Il falso e il vero verde dello stesso Quasimodo”

-           dalla prof.ssa KETTY MILLECRO: insegnante di Lettere presso l’Istituto tecnico economico statale A.M. Jaci di Messina, poetessa e interprete di poesie in vernacolo ed in italiano;

-           dalla prof.ssa Elvira Bordonaro insegnante all’Accademia di Belle Arti Mediterranea di Messina e poetessa;

-           dal Maestro Mariagrazia Genovese, pianista classica, compositrice e poetessa:

-           dalla Dott.ssa Caterina Morabito, poetessa e Cavaliere della Repubblica.

  Premio - artista classificato:

      • ALFREDO GUGLIARA di Villafranca Tirrena (ME)
      •  poesia nr.2 “ IL PANE SI CHIEDE AL BUIO”

 

Il pane si chiede al buio

 

Curvo sotto lo scialle

è nero il cuore

e sputa il cielo la bestemmia di donne,

che zappano la terra

sotto i giunchi accecati dall’Agosto.

 

L’Estate muore a sera

sulle bocche delle fanciulle

strette nella paura

di perdere l’adolescenza,

e cantano alla luna rossa

di fatiche

e sospiri non goduti di uomini

e purezze perdute a tradimento.

 

Qua nell’isola,

fra i monti stretti dal mare,

il pane si chiede al buio

per la vergogna di sentirsi umani,

o, forse, per non rendere

il gesto e la miseria.

 

con la seguente motivazione: Denuncia, senza eccedenze emotive, di una condizione femminile che, in epoca post femminista, si vorrebbe oramai superata (ma evidentemente non lo è). La scrittura trova un originale equilibrio fra il registro epico (della rievocazione e della denuncia) e un più sommesso registro meditativo.

 

 La giuria deputata a selezionare in maniera meritocratica, le poesie pervenute, è stata presieduta dal prof. Giuseppe Rando.

“Professore ordinario di Letteratura Italiana presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina. Il prof. Rando è altresì membro del Comitato Nazionale per l’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Federico De Roberto nonché componente del Comitato Scientifico della Fondazione Corrado Alvaro. Ha pubblicato saggi e volumi su autori maggiori e minori della letteratura italiana e segnatamente su Parini, Alfieri, Verga, Pirandello, Pascoli, Alvaro. Studioso di letteratura meridionale, interessato ai rapporti tra giornalismo e letteratura, ha anche contribuito, con una Introduzione e con un’ampia Prefazione, alla ristampa in volume dei Colloqui di Salvatore Quasimodo e de Il falso e il vero verde dello stesso Quasimodo”

-           dalla prof.ssa KETTY MILLECRO: insegnante di Lettere presso l’Istituto tecnico economico statale A.M. Jaci di Messina, poetessa e interprete di poesie in vernacolo ed in italiano;

-           dalla prof.ssa Elvira Bordonaro insegnante all’Accademia di Belle Arti Mediterranea di Messina e poetessa;

-           dal Maestro Mariagrazia Genovese, pianista classica, compositrice e poetessa:

-           dalla Dott.ssa Caterina Morabito, poetessa e Cavaliere della Repubblica.

 

http://www.messinaweb.eu/homepage/le-nostre-iniziative/arteincentro/2014/item/1251-alfredo-gugliara-di-villafranca-tirrena-me.html

 (ritira il premio il dott. Carmelo Gugliotta)

Premio - artista classificato:

MARIA TERESA MANTA di Aradeo (Lecce) dimorante a Lisbona

– poesia nr. 39 “Verrò”

 

 

 

VERRO’

 

Verrò a cercarti,cuore mio,

 

oltre il silenzio dei miei pianti.

 

Verrò a cercarti, amore,

 

sulle buie strade del tuo camminare,

 

Percorrerò gli stessi tuoi passi

 

e stancamente curverò la schiena

 

sotto il peso dei tuoi silenzi.

 

Racconterò di te ,di quanto amore

 

ti diedi e più ancora avrei saputo darti

 

e sempre cerchèrò ,tra mille voci,

 

il suono della tua a me sì cara sempre,

 

figlio, figlio mio adorato ,

 

mentre attraverserò il buio di lunghe ,

 

deserte ,solitarie vie lontane ove mi

 

condurranno i miei passi e il mio

 

desiderio di ritrovarti oltre i confini

 

delle mie rimembranze …

 

Il silenzio ed il buio non mi fermeranno,

 

andrò sicura sulla strada della mia nostalgia

 

e griderò il tuo nome al vento che te lo gridi

 

forte ch’io : ANCORA E SEMPRE TI CERCO!

 

 

Con la seguente motivazione: Accorata espressione d’amore materno, animata da una nitida volontà di chiarezza (del dire) che escluda decisamente ogni forma di oscuriamo soggettivo: metafore inusuali , in una col ritmo fremente ma controllato, imprimono ai versi l’andamento di una preghiera.

  

La giuria deputata a selezionare in maniera meritocratica, le poesie pervenute, è stata presieduta dal prof. Giuseppe Rando.

“Professore ordinario di Letteratura Italiana presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina. Il prof. Rando è altresì membro del Comitato Nazionale per l’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Federico De Roberto nonché componente del Comitato Scientifico della Fondazione Corrado Alvaro. Ha pubblicato saggi e volumi su autori maggiori e minori della letteratura italiana e segnatamente su Parini, Alfieri, Verga, Pirandello, Pascoli, Alvaro. Studioso di letteratura meridionale, interessato ai rapporti tra giornalismo e letteratura, ha anche contribuito, con una Introduzione e con un’ampia Prefazione, alla ristampa in volume dei Colloqui di Salvatore Quasimodo e de Il falso e il vero verde dello stesso Quasimodo”

-           dalla prof.ssa KETTY MILLECRO: insegnante di Lettere presso l’Istituto tecnico economico statale A.M. Jaci di Messina, poetessa e interprete di poesie in vernacolo ed in italiano;

-           dalla prof.ssa Elvira Bordonaro insegnante all’Accademia di Belle Arti Mediterranea di Messina e poetessa;

-           dal Maestro Mariagrazia Genovese, pianista classica, compositrice e poetessa:

-           dalla Dott.ssa Caterina Morabito, poetessa e Cavaliere della Repubblica.

 

GIUSEPPE VULTAGGIO di Trapani

autore della poesia nr. 6

“Timpesta”

 

TIMPESTA

 

E mentri ‘a luci splenni e ‘u suli riri,

 

eccu arrivari, forti, ‘na timpesta,

 

cerchi riparu ma nun sai dunni ìri,

 

panicu, anzia…smacinìa la testa.

 

Ti para, cu viulenza, pi davanti,

 

- vulissi e ‘un poi scappari: si ‘mputenti! -

 

ti scarica cu forza scatinanti

 

la virità…comu si fussi nenti.

 

È strana ‘a sensazioni chi ti lassa,

 

pigghiasti un timpuluni e nun lu senti,

 

ti senti, ‘nveci, un pisci nta la nassa1:

 

dintra ‘na rizza ma… vivu e cuscenti!

 

Nun è di certu un jocu ”scavarcari”,

 

ci voli forza, firi, e la furtuna

 

d’àviri ‘n avversario di “marcari”

 

chi…almenu ‘na spiranza…ti la duna!

 

La firi ‘un manca ed a lu me “Signuri”,

 

jò ci addumannu forza e prutizioni,

 

mi sa, sta vota, servi lu so amuri,

 

lu so perdunu e la so cumprinzioni.

 

Jò speru di turnari nta ddu mari,

 

pi curriri e natari comu prima,

 

di nesciri d’‘a nassa, di satari

 

dda dintra l’acqua frisca e cristallina

 

e riabbrazzari li me pisciteddi

 

lu pisci “matri” e tutti ‘i pisci amici,

 

e fari un sautu e dirici a l’aceddi:

 

“ci fu “timpesta” ma…jò ci la fici!”

    

1 nassa: si intende un antico attrezzo da pesca tuttora impiegato nella pesca tradizionale e si basa su una strozzatura dell'entrata che costringe il pesce, ad entrare forzando le maglie non essendo poi più in grado di lasciare la trappola.

 

Traduzione letterale: Tempesta

E mentre la luce splende ed il sole ride, / ecco arrivare, forte, una tempesta, / cerchi riparo ma non sai dove andare, / panico, ansia…rimugina la testa. / Ti prende, con violenza, per davanti, / - vorresti e non puoi fuggire: sei impotente! - / ti scarica con forza scatenante / la verità…come se fosse niente. / È strana la sensazione che ti lascia, / hai preso un ceffone e non lo senti, / ti senti, invece, un pesce dentro una nassa1: / dentro una rete ma…vivo e cosciente! / Non è di certo un gioco “scavalcare”, / ci vuole forza, fede e la fortuna / di avere un avversario da “marcare” / che…almeno una speranza…te la dia! / La fede non manca ed, al mio “Signore”, / io ci domando forza e protezione, / mi sa, questa volta, serve il suo amore, / il suo perdono, la sua comprensione. / Io spero di tornare in quel mare, / per correre e nuotare come prima, / di uscire dalla nassa, di saltare / li dentro l’acqua fresca e cristallina / e riabbracciare i miei pesciolini, / il pesce “madre” e tutti i pesci amici / e fare un salto e dire a gli uccelli: / c’è stata “tempesta” ma…io ce l’ho fatta!” 

 

La giuria deputata a selezionare in maniera meritocratica, le poesie pervenute, è stata presieduta dal prof. Giuseppe Rando.

Professore ordinario di Letteratura Italiana presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina. Il prof. Rando è altresì membro del Comitato Nazionale per l’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Federico De Roberto nonché componente del Comitato Scientifico della Fondazione Corrado Alvaro. Ha pubblicato saggi e volumi su autori maggiori e minori della letteratura italiana e segnatamente su Parini, Alfieri, Verga, Pirandello, Pascoli, Alvaro. Studioso di letteratura meridionale, interessato ai rapporti tra giornalismo e letteratura, ha anche contribuito, con una Introduzione e con un’ampia Prefazione, alla ristampa in volume dei Colloqui di Salvatore Quasimodo e de Il falso e il vero verde dello stesso Quasimodo”

-           dalla prof.ssa KETTY MILLECRO: insegnante di Lettere presso l’Istituto tecnico economico statale A.M. Jaci di Messina, poetessa e interprete di poesie in vernacolo ed in italiano;

-           dalla prof.ssa Elvira Bordonaro insegnante all’Accademia di Belle Arti Mediterranea di Messina e poetessa;

-           dal Maestro Mariagrazia Genovese, pianista classica, compositrice e poetessa:

-           dalla Dott.ssa Caterina Morabito, poetessa e Cavaliere della Repubblica.

 

ANGELA VIOLA di Messina

autrice della poesia nr. 7

“Anima e carni”

Anima e carni

 

Semu anima e carni,

sangu chi bugghi ‘nta li vini.

Stissi battiti, lu stissu ciatu,

spisidda, vampa, focu ‘dumatu.

Scurri l’acqua di lu ciumi,

nun si ferma finu a quannu

arriva a lu mari,

dà si funni ‘u duci cu salatu,

si cunfunni.

Semu du’ cori e ‘na capanna,

casa e fuculari,

chiesa chi campani;

lucìa l’aneddu a l’anulari.

‘Nta cetti mumenti tuccamu

‘u cielu cu ‘na manu,

pari chi vulamu.

Firriamu paradisu e ‘nfernu,

tuttu lu firmamentu;

suli, nuvuli, stiddi e luna

sunnu, tutti, ‘na cosa sula.

Lu nostru amuri è forti,

sempri insemi ristamu,

anima e carni

puru dopu la morti.

            

Anima e carne

Siamo anima e carne,

sangue che bolle nelle vene.

Stessi battiti, lo stesso fiato,

scintilla, vampa, fuoco acceso.

Scorre l’acqua del fiume,

non si ferma fino a quando

arriva al mare,

là si fonde il dolce col salato,

si confonde.

Siamo due cuori e una capanna,

casa e focolare,

chiesa con le campane;

luccica l’anello all’anulare.

In certi momenti

tocchiamo il cielo con una mano,

sembra che voliamo.

Giriamo nel paradiso e nell’inferno

in tutto il firmamento;

sole, nuvole, stelle e luna

sono, tutto, una cosa sola.

Il nostro amore è forte,

rimaniamo sempre insieme,

anima e carne

anche dopo la morte.

   

 

La giuria deputata a selezionare in maniera meritocratica, le poesie pervenute, è stata presieduta dal prof. Giuseppe Rando.

“Professore ordinario di Letteratura Italiana presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina. Il prof. Rando è altresì membro del Comitato Nazionale per l’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Federico De Roberto nonché componente del Comitato Scientifico della Fondazione Corrado Alvaro. Ha pubblicato saggi e volumi su autori maggiori e minori della letteratura italiana e segnatamente su Parini, Alfieri, Verga, Pirandello, Pascoli, Alvaro. Studioso di letteratura meridionale, interessato ai rapporti tra giornalismo e letteratura, ha anche contribuito, con una Introduzione e con un’ampia Prefazione, alla ristampa in volume dei Colloqui di Salvatore Quasimodo e de Il falso e il vero verde dello stesso Quasimodo”

-           dalla prof.ssa KETTY MILLECRO: insegnante di Lettere presso l’Istituto tecnico economico statale A.M. Jaci di Messina, poetessa e interprete di poesie in vernacolo ed in italiano;

-           dalla prof.ssa Elvira Bordonaro insegnante all’Accademia di Belle Arti Mediterranea di Messina e poetessa;

-           dal Maestro Mariagrazia Genovese, pianista classica, compositrice e poetessa:

-           dalla Dott.ssa Caterina Morabito, poetessa e Cavaliere della Repubblica.

 

http://www.messinaweb.eu/homepage/le-nostre-iniziative/arteincentro/2014/item/1228-angela-viola-di-messina.html

 

(ritira il premio il dott. Giuseppe Calapai -comercialista)

5° Premio - artista classificato:

    ANTONIO GIORDANO di Palermo 

poesia nr. 5 “A Picciridda ri Giufà”

 

con la seguente motivazione: Poemetto di colorite quartine cui la rima baciata conferisce un perfetto andamento di tarantella. Il personaggio immortale di Giufà sferza, da un lato, realisticamente, la pratica disumana di abbandonare i picciriddi non graditi e dall’altro, muovendo tra il visionario e il fantastico, preconizza la rinascita – con un nuovo battesimo – della Sicilia

 

La giuria deputata a selezionare in maniera meritocratica, le poesie pervenute, è stata presieduta dal prof. Giuseppe Rando.

“Professore ordinario di Letteratura Italiana presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina. Il prof. Rando è altresì membro del Comitato Nazionale per l’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Federico De Roberto nonché componente del Comitato Scientifico della Fondazione Corrado Alvaro. Ha pubblicato saggi e volumi su autori maggiori e minori della letteratura italiana e segnatamente su Parini, Alfieri, Verga, Pirandello, Pascoli, Alvaro. Studioso di letteratura meridionale, interessato ai rapporti tra giornalismo e letteratura, ha anche contribuito, con una Introduzione e con un’ampia Prefazione, alla ristampa in volume dei Colloqui di Salvatore Quasimodo e de Il falso e il vero verde dello stesso Quasimodo”

-           dalla prof.ssa KETTY MILLECRO: insegnante di Lettere presso l’Istituto tecnico economico statale A.M. Jaci di Messina, poetessa e interprete di poesie in vernacolo ed in italiano;

-           dalla prof.ssa Elvira Bordonaro insegnante all’Accademia di Belle Arti Mediterranea di Messina e poetessa;

-           dal Maestro Mariagrazia Genovese, pianista classica, compositrice e poetessa:

-           dalla Dott.ssa Caterina Morabito, poetessa e Cavaliere della Repubblica.

  Premio - artista classificato:

  • Giuseppe Gerbino di Castellammare del Golfo

EU V'ADDUMANNU SCUSA

Eu v'addumannu scusa siddu vinni

a dari mpàcciu nta sta vostra terra,

picchì nta chidda mia, c'è sempri guerra,

c'é fami, caristia, la vita scinni

a lu liveddu di l'armali e sferra

corpa, comu pi dìriti: "Vatinni!"

E si ti stai attaccatu a li so' minni,

idda nun ti pruteggi, ti sutterra.

Eu v'addumannu scusa siddu quannu

vi proju na manu 'n cerca di l'amuri,

vi mprissiunati pi lu so culuri,

cridennu chi po fari sulu dannu,

privannumi di 'anticchia di caluri

chi alliggirissi un pocu stu me affannu,

sti peni mei, sta suffirenza... Addannu,

picchì mi sentu un omu senza anuri.

Eu v'addumannu scusa si sta via,

fu l'urtima spiranza e ci pruvavi,

si nta dda notti scura mi mbarcavi,

dda notti scura, scura comu a mia.

Eu v'addumannu scusa, si pinzavi

d'aviri nautra ccianza a la stranìa;

pinzava, chi sta terra mi vulìa...

Eu, v'addumannu scusa si... 'un m'annjavi.

             

IO VI CHIEDO SCUSA

Io vi chiedo scusa se sono venuto

a dare fastidio in questa vostra terra,

perché in quella mia c'è sempre guerra,

c'è fame, carestia, la vita scende

al livello degli animali e sferra

colpi, come per dirti: "Vattene!"

E se ti stai attaccato al suo seno,

lei non ti protegge, ti sotterra.

Io vi chiedo scusa se quando

vi porgo una mano in cerca dell'amore,

vi impressionate per il suo colore,

credendo che possa fare solo danno,

privandomi di un poco di calore

che alleggerirebbe un poco questo mio affanno,

queste mie pene, questa sofferenza... Soffro,

perché mi sento un uomo senza onore.

Io vi chiedo scusa se questa via,

è stata l'ultima speranza e ci ho provato,

se in quella notte scura mi sono imbarcato,

quella notte scura, scura come me.

Io vi chiedo scusa, se ho creduto

di avere un'altra possibilità in terra straniera;

credevo, che questa terra mi volesse...

Io, vi chiedo scusa se... non sono affogato.

 

con la seguente motivazione:  Ammirevole prova di identificazione-immedesimazione nella psicologia dell’emigrante, che monologando, quasi a ruota libera, produce, in realtà, emozioni, soprassalti emotivi e sensi di colpa nel lettore. Va, per tale via, perfettamente, a segno la petizione d’amore e di solidarietà cristiana, che muove, senza ombra di retorica, l’autore.

La giuria deputata a selezionare in maniera meritocratica, le poesie pervenute, è stata presieduta dal prof. Giuseppe Rando.

“Professore ordinario di Letteratura Italiana presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina. Il prof. Rando è altresì membro del Comitato Nazionale per l’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Federico De Roberto nonché componente del Comitato Scientifico della Fondazione Corrado Alvaro. Ha pubblicato saggi e volumi su autori maggiori e minori della letteratura italiana e segnatamente su Parini, Alfieri, Verga, Pirandello, Pascoli, Alvaro. Studioso di letteratura meridionale, interessato ai rapporti tra giornalismo e letteratura, ha anche contribuito, con una Introduzione e con un’ampia Prefazione, alla ristampa in volume dei Colloqui di Salvatore Quasimodo e de Il falso e il vero verde dello stesso Quasimodo”

-           dalla prof.ssa KETTY MILLECRO: insegnante di Lettere presso l’Istituto tecnico economico statale A.M. Jaci di Messina, poetessa e interprete di poesie in vernacolo ed in italiano;

-           dalla prof.ssa Elvira Bordonaro insegnante all’Accademia di Belle Arti Mediterranea di Messina e poetessa;

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