di Michele Cappotto
Altitudine: m. 675 s.l.m.
Denominazione: Il nome del paese deriva dai tre Santi Fratelli Alfio, Cirino e Filadelfio, martiri cristiani del IV secolo d.C. Abitanti: sanfratellani (4.076 unità nel 2010) Densità: 60 unità per km/q Patrono: S. Benedetto il Moro (festa il 17 settembre) Prefissi: c.a.p. 98075 tel. 0941
Numeri utili: Comune via Serpi - tel. 0941-794697 Polizia locale via Serpi - tel. 0941-794030 Carabinieri via Trapani, 1 - tel. 0941-794000 / 799260 Guardia Medica notturna e festiva v. Milano, 2 - tel. 0941-799241. Ufficio postale via Cirino Scaglione n.93 - tel. 0941-799449. Farmacia via S. Latteri n.94 tel. 0941-799460 / 799761 Tabacchi via Roma n.74 tel. 0941-794091 / 799630 Istituti scolastici Scuola Media A.Manzoni via Apollonia n.1 tel. 0941-794331
Territorio e risorse: Le attività economiche prevalenti sono l'agricoltura (fichi, l'uva, olive, grano, cereali, nocciole ed agrumi) e l'allevamento di bovini, ovini e suini ed equini. Particolare vanto è l'allevamento dei cavalli propriamente denominati Sanfratellani. Di lontane origini normanne sono resistenti alle fatiche ed alle avversità climatiche nonché adatti ed agili per lo sport ed il trasporto. Si adattano bene al turismo equestre sui tanti percorsi naturali esistenti. La prima domenica di settembre si svolge la tradizionale Mostra-Mercato del Cavallo Sanfratellano. Vivo l'artigianato locale del Ricamo su tela e lino e del Coltello Sanfratellano forgiato e creato nell'antica tradizione. Esso presenta la lama a “foglia di ulivo” ed il manico in corno bovino o di metallo.
Come arrivare: Autostrada A20 uscita S. Agata Militello. Imboccare la Strada Statale 113 in direzione Palermo per 3 km. fino al bivio con la SS. 289 sulla quale proseguire per 14 km.
Cenni storici: Sulla sommità pianeggiante del vicino Monte Vecchio (S. Fratello) sorgeva l'antica città greca di "Apollonia" (IV sec a.C.), centro siculo poi ellenizzato. Nel IX secolo Apollonia fu invasa e in parte distrutta dagli Ottomani che imposero a forza religione e costumi. Ciò spinse molti abitanti ad abbandonare il monte e a rifugiarsi presso la vicina rupe “Roccaforte”. Sorse così facendo il primo nucleo abitativo da cui si sviluppò la nuova città grazie anche alla volontà della regina Adelasia di Monferrato moglie del Gran Conte Ruggero il Normanno il cui seguito di coloni provenienti dal Piemonte, Lombardia ed Emilia, diffusero il loro dialetto gallo-italico tuttora parlato. Il centro fu dotato di un castello e di molti altri edifici tra cui l’antica Chiesa dedicata a San Nicolo di Bari nei pressi della Roccaforte. I Normanni introdussero pure il culto dei Tre Santi Martiri Alfio, Fladelfio e Cirino martirizzati, sotto l'imperatore Valerio nel 312 d.C., ai quali dedicarono l'omonima chiesa e convento sul Monte Vecchio. Col regno di Federico III d'Aragona San Fratello divenne feudo baronale. Durante la dominazione aragonese fu governata dagli Alagona, gli Olivieri e i Russo. In seguito appartenne anche ad altri signori, quali Angelo di Larcan nel 1408 e i Lucchesi nel 1639. Nel 1754 e nel 1922 S. Fratello fu danneggiato gravemente da due grandi frane. Nel 1922, in particolare, il dissesto provocò lo smottamento di un'ampia parte a nord del paese. Ciò spinse gli sfollati a fondare la frazione marinara di Acquedolci, in seguito diventata centro autonomo. Purtroppo tra l'11 e il 17 febbraio 2010, S. Fratello è stato nuovamente colpito da estese frane che hanno provocato l'evacuazione di moltissimi fabbricati e costretto oltre duemila persone (su circa 4000 abitanti) ad abbandonare le casa in attesa di adeguati interventi conservativi.
Luoghi e cose da vedere: L'Area archeologica di Apollonia la città siculo-greca è sede di ritrovamenti di epoca greco-romana (IV-III sec. a.C.) e arabo-normanna. Al suo declino seguì lo sviluppo dell'odierno centro chiamato S. Filadelfio (S. Frareau) ad opera di una colonia di genti lombarde fatte migrare dal normanno Conte Ruggero. In seguito il nome fu mutato in S. Fratello in onore dei martiri cristiani Alfio. Filadelfio e Cirino le cui reliquie furono rinvenute nella cripte del vicino Monastero (fondato nel XII secolo), posto sul Monte Vecchio uno dei punti più alti del paese sui resti di un tempio greco. Il tempio è costituito da un'unica navata e da due piccoli vani laterali. I tre ambienti sono divisi da archi sovrastati da una cupola. Sul fianco destro dell'edifico si trova il piccolo monastero ormai abbandonato. La Chiesa Madre “Maria SS. Assunta” sorge a fianco dell'ex Convento Francescano. La struttura, con campanile quadrato, presenta linee semplici arricchite però da un'elegante portale in pietra sormontato da un finestrone e affiancato da due edicole con cornici di analoga fattura con volute alla base e timpani che racchiudono due composizioni in ceramica di recente fattura (1988) raffiguranti i Tre Fratelli e S. Benedetto il Moro. Nell'interno della chiesa, oltre alle Reliquie di San Benedetto il Moro e dei Martiri Filadelfio, Alfio e Cirino, si possono ammirare il settecentesco tabernacolo dell'altare maggiore, mirabile opera in legno intagliato, la statua in marmo di Santa Maria di Gesù, la statua in marmo della Madonna col Bambino (Scuola dei Gagini), e il Crocifisso di Fra Umile da Petralia posto sull'altare al centro della pala pittorica raffigurante la Madonna, San Giovanni e la Maddalena. La Chiesa conserva pure un secondo crocifisso ligneo di forte valenza spirituale per i fedeli di San Fratello che viene portato in Processione a Pasqua.
L' attiguo ex Convento dei Padri Riformisti, è dotato di un grande chiostro colonnato sotto gli archi del quale le lunette presentano coevi affreschi di Fra Emanuele da Como. All'interno si trova una biblioteca (sec.XVII) che custodisce pregevoli e rari volumi. La Chiesa Maria SS. delle Grazie (sec. XVIII) è in stile barocco. Di dimensioni contenute la chiesa riveste un rilevante valore artistico essendo arredata con mirabili composizioni di marmi, stucchi tele ed altre opere d'arte. Tra queste vi è una statua della Vergine scolpita dal celebre scultore Girolamo Bagnasco (1759-1832) posta sull’altare maggiore. La Chiesa del SS. Crocifisso anch'essa risalente al XVII secolo, è anch'essa in stile barocco. La struttura è ottagonale, arricchita da pregevoli decorazioni e i dipinti di scuola siciliana raffiguranti episodi della Passione del Cristo. Di fronte al sagrato è posto un crocifisso in pietra datato 1664 oggetto di culto di molti fedeli. La Chiesa di San Nicolò infine fu edificata nel 1953 conformata all’originaria chiesa che risaliva al ‘500 che rimase distrutta a causa della frana del 1922 e di cui oggi ne restano solo i ruderi. La nuova Chiesa, che conservava parte dei materiali marmorei e degli arredi sacri della precedente, è stata a sua volta sgomberata a causa dell'ennesimo episodio franoso del febbraio 2010. Il centro storico presenta il tipico agglomerato medioevale: un intreccio di viuzze lastricate, cortili, archi, eleganti portali, balconi, graziose finestre. Tra i palazzi nobiliari è da citare il possente Palazzo Mammana.
Tradizioni da non perdere: San Fratello è sede di una delle tradizioni più caratteristiche famose della Sicilia e anche d'Italia: La Festa dei Giudei. Si tratta di un evento di antichissima e pagana istituzione che si svolge nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì della Settimana Santa. I Giudei sono cittadini indossanti singolari e pittoreschi costumi (che si tramandano di padre in figlio) composti da pantalone e giacca di colore rosso riccamente ricamati e corredati da particolari elementi ornamentali, simili a divise militari, come spalline frangiate, elmi piumati e maschera che impedisce di vedere il volto di chi le indossa. Essi girano per la città suonando con particolari trombe per festeggiare la morte di Gesù Cristo e disturbare con corse, urla e canti la stessa processione religiosa che ne commemora la Passione determinando una folkloristica commistione tra il dolore dei fedeli e la festosità demoniaca degli uccisori del Cristo. Altre tradizioni di grande partecipazione popolare sono la Festa dei Tre Santi (10 maggio) con processione per le vie cittadine fino al Santuario del Monte Vecchio e contestuale “cavalcata”.
Peccati di gola: A settembre da non perdere la Sagra dei Funghi. Ottimi gli insaccati di suino nero, il caciocavallo e la ricotta. Da assaggiare le frittelle di cardi selvatici, con farina e uova. Per i golosi ci sono le paste Bianche e Nere.
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