- di Alessandro Fumia -
Il 29 agosto 1702 a Messina, presso lo slargo che comprendeva le fortificazioni del castello di Don Blasco, verso la penisoletta di san Raineri, i messinesi furono fatti partecipi di uno strano avvenimento.
Dopo il perdono della corona di Spagna alla città di Messina per i famosi moti, durante i giorni dell’elezione del re Filippo V, si ritrovarono presso quel luogo, alcuni nobili siciliani: degli esuli che erano rientrati in patria al seguito del conte di Tolosa. Durante il primo pomeriggio di quella afosa giornata, i francesi e altri messinesi, si dedicarono al gioco del calcio presso quella spianata.
La cronaca fece un appunto non tanto verso il risultato in corso, ma verso un maldestro tentativo di furto, vittima designata fu il conte di Tolosa. La foga con la quale si animava la partita, fece soprassedere il nobile a punire il maldestro attentatore. Malgrado lo sgradevole accadimento, la partita continuava fra i contendenti con bei passaggi e palleggi davanti a un pubblico competente.