- di Alessandro Fumia -
Le vicende della prima partita di calcio celebrata a Messina il 29 agosto 1702, hanno del prodigioso. Non solo la cronaca del Cuneo è puntuale nel descriverci di quella consuetudine sportiva: la gente in segno di rispetto, davanti a un rappresentante del sovrano stava a capo scoperto, nell’occasione gli spettatori rimasero col cappello in testa.
Ma, la partita, se così la possiamo chiamare, avvenne in un vero e proprio campo regolamentare. Infatti, studiando due carte topografiche del ‘600 e un’altra di un secolo più vecchia, è possibile, dalle coordinate riportate dall’autore, realizzare le dimensioni del campo di calcio.
In esso si ricordava, ricadevano i complessi religiosi (perduti dopo le devastazioni degli spagnoli per ricavare una piazza d’armi); di due chiese e relativi conventi. Le loro aree di pertinenza, così come esposte nelle cartine, davano uno spazio a forma rettangolare: per la lunghezza pari a 440 palmi siciliani (110 metri circa).
Mentre per la larghezza, si notava una misura pari a 260 palmi siciliani ( circa 65 metri).