di Michele Cappotto
Altitudine: m. 563 s.l.m.
Etimologia: Secondo un'antica tradizione paesana, il toponimo "Frazzanò" deriverebbe dalla presenza in tale contrada di molti alberi di faggio, la cui ghianda "faggiana" in dialetto era chiamata "frazza".
Abitanti: frazzanesi (823 unità nel 2009)
Densità: 119 unità per Km/q
Patrono: San Lorenzo Confessore ( festa il 10 agosto)
Ambiente e risorse: Frazzanò è un centro prevalentemente agricolo e le colture principali sono le olive, le nocciole, gli alberi da frutto e l'uva, prodotti che si possono gustare nell'annuale Fiera che si tiene nel mese di agosto. Molti sono i boschi di querce e castagni. Nella parte più elevata del territorio si susseguono zone di macchia mediterranea, aree di pascolo e affioramenti rocciosi. Non è difficile infine vedere volare grifoni e aquile reali nelle parti più alte e rocciose. Numerose sono le cave di marmo che si trovano su tutta la zona.
Storia
L’origine del centro è da ricollegare all’opera di profughi bizantini, fuggiti dalla città di Crastus, intorno all'anno 860 d.C. a seguito dell’invasione saracena. Il primo nucleo di abitazioni costituì il quartiere "Canale". Tuttavia ben presto anche Frazzanò cadde sotto la dominazione saracena. Intorno al 1061, il normanno Ruggero d'Altavilla, Re di Sicilia, cacciò i Saraceni anche dalle terre di Frazzanò.
Successivamente nel 1090, in segno di devozione insieme alla consorte regina Adelasia, portò a compimento la ricostruzione e l’ampliamento del Monastero di San Filippo di Fragalà, poco distante dal centro abitato, già edificato nel 495 d.C. da Calogero di Calcedonia. In questo Monastero, testimone della cultura greca dei Nebrodi, fu anche residenza degli stessi sovrani. Durante la dominazione normanna ed aragonese, il borgo di Frazzanò si sviluppò ulteriormente nei dintorni del castello Belmonte dominante la collinetta chiamata “Timpa” e che fu uno dei casali di San Marco con un particolare valore strategico. Nel XIV secolo fu possedimento dei Vinciguerra d’Aragona per poi passare nel secolo successivo alla famiglia Filangieri la cui baronia si è protratta fino al 1839 quando divenne comune autonomo.
Di questo antico castello, fino al 1870 si ammiravano i resti della mura di cinta e di una torre quadrilatera.
Beni Culturali
L'Abbazia di S. Filippo di Fragalà. Si tratta della più prestigiosa testimonianza della storia di Frazzanò e di uno dei più antichi monasteri basiliani della Sicilia. L'edificio che sorge a circa 2 Km. dal paese, fu centro importante di cultura bizantina, di ricerche e di diffusione della fede. Oggi il monastero non ospita più i frati. Anticamente custodiva una pregiatissima biblioteca che dopo il 1866, trasferita nel centro abitato, per incuria dei responsabili di allora fu distrutta e dispersa. Tuttavia le pergamene greche e latine di epoca anteriore al 1743, costituenti il " Tabulario del Monastero", furono fortunatamente sottratte all’incuria e all’abbandono ed oggi sono custodite nell'Archivio di Stato di Palermo.
Tra queste opere vi è il diploma in greco ed arabo (si tratta del più antico documento cartaceo in Europa) con il quale la Regina Adelasia, il 25 marzo 1109, concesse favori e protezione al Monastero allora guidato dall’Abate Gregorio. Il monastero che ha anche avuto il particolare privilegio di avere ospitato, per parte della sua vita, S. Lorenzo detto il Confessore ebbe il suo massimo splendore sotto i normanni, gli svevi e gli angioini. Sotto la dominazione aragonese iniziò invece il suo declino. Oggi del prestigioso complesso, in gran parte restaurato, si possono ammirare la torre campanaria che presenta un cupolino rifatto nell’Ottocento, le tre absidi in stile arabo – normanno dell'annessa Chiesa, (che è stata dichiarata nel 1888 monumento nazionale e nel cui interno si trovano i resti di bellissimi affreschi bizantini), l’ampio cortile interno ed i poderosi corpi di fabbrica degli alloggi, sale, magazzini e dei locali di servizio. Al Monastero si accede attraverso un portaletto manieristico che porta ad un cortile quadrangolare. Al piano terra sono presenti magazzini, stalle, cucine e locali destinati al transito dei pellegrini.
Sul lato orientale si trova la Chiesa sul cui portale è impressa la data 1614. La navata è unica e presenta un pavimento realizzato con maioliche nasitane del XVI secolo sul quale sono pure presenti lapidi sepolcrali. La pianta della Chiesa è a croce commissa con una grossa abside centrale e due piccole absidi laterali che recano bellissimi affeschi risalenti al XII – XII secolo. In quello centrale spicca il volto della Vergine circondata dai Santi. Il suo volto potrebbe essere in realtà il ritratto della Regina Adelasia quale segno di affettuosa riconoscenza verso tale sovrana che tanto legata era a quella terra. Altro ben visibile è il Santo benedicente alla sua sinistra. Sul lato sinistro della chiesa vi è un piccolo portale che apre all’interno di un cortiletto decorato con elementi in cotto sul cui stipite sono impresse antiche scritte di monaci.
È molto interessante la tecnica costruttiva in mattoni e pietre, che crea originali giochi di colore. Poco oltre si trova un altro portale che introduce a quelli che sono i resti dell’antica cappella bizantina preesistente. Da una scala in pietra si sale quindi al primo piano del convento ove si trovano le celle dei monaci tra le quali una si evidenzia per il particolare eleganza tanto da essere chiamata la “Stanza dell’Abate” e che presenta sulla volta del soffitto un delizioso affresco. Sul piano si trovano anche l’antica biblioteca ed altri locali di uso comune tra cui un ampio salone. Oggi alcuni di questi ambienti e il cortile sono utilizzati per mostre, attività teatrali e concertistiche.
Tradizioni
La tradizione più sentita è la festa di San Lorenzo che ha luogo dall’ 8 al 10 di agosto. Nei primi due giorni si svolgono le processioni delle reliquie del Patrono e della statua dell’Annunziata. Il 10 invece avviene il solenne trasporto della vara adornata di ex voto tra invocazioni e canti. La Vara del Santo viene pure portata in processione il l’11 gennaio in segno di ringraziamento per aver protetto il paese durante il terremoto del 1693, il 22 ottobre ricorrenza della nascita del santo e il 30 dicembre, giorno in cui si commemora la morte.
Molto partecipate e solenni sono altresì le manifestazioni religiose della Pasqua e del Corpus Domini in occasione del quale vengono allestiti caratteristici “altari” per le vie del paese.
Curiosità: Nell’Ottocento, il 10 Agosto di ogni anno in occasione della festa del Patrono San Lorenzo, e in contemporanea alla fiera di ovini, caprini e suini (che durava e che dura tuttora fino a mezzogiorno), si svolgeva un rinomato mercato della seta, con grande afflusso di mercanti e di acquirenti, provenienti da tutti i paesi vicini che faceva di Frazzanò un fiorente centro di produzione e commercializzazione di questo prezioso prodotto.