- di Alessandra Garavini -
Entrambe reazioni avverse agli alimenti, le allergie e le intolleranze alimentari sono spesso confuse tra di loro non solo dalla gente comune, ma anche da molti operatori sanitari.
In realtà le differenze sono nette. Le allergie alimentari sono causate da un allergene, spesso una proteina, che scatena nel nostro organismo reazioni negative esagerate mediate dal nostro sistema immunitario, in particolare dalle immunoglobuline tipo E (IgE).
Quindi la diagnostica prevede dapprima il dosaggio delle IgE e poi la ricerca dello specifico allergene. Solitamente nel caso di allergia la reazione avviene immediatamente dopo il contatto con l’alimento ed i sintomi riguardano in particolare la pelle, il sistema respiratorio e quello gastroenterico. Chi è allergico ad un alimento lo sarà per sempre e ne bastano anche piccole quantità per scatenare la reazione. Solo pochi alimenti sono responsabili del 90% delle allergie ed in particolare fragole, cioccolato, uova, soia, arachidi, noci, crostacei e molluschi.
L’intolleranza alimentare non è mediata dal nostro sistema immunitario, in genere interessa il metabolismo degli alimenti, quindi le metodiche diagnostiche non sempre sono riconosciute di validità scientifica. Le tecniche più accreditate, per accertare l’intolleranza ad uno o più nutrienti, richiedono un prelievo di sangue. Gli alimenti maggiormente implicati nelle intolleranze sono spesso quelli più comuni nella nostra alimentazione, quindi cereali, latte, uova, pomodoro, caffè, olio di oliva, carne di maiale. I sintomi si possono scatenare anche a distanza di 1-2 giorni dall’ingestione del cibo e possono interessare tutti i comparti del nostro organismo compreso il sistema nervoso. In genere l’unica terapia è l’astinenza dall’alimento non tollerato per almeno 3-6 mesi per poi reinserirlo nella dieta gradualmente.
Un capitolo a parte riguarda il malassorbimento del lattosio, lo zucchero del latte, in questo caso i sintomi, a volte anche severi a carico del sistema gastrointestinale, sono causati dalla carenza dell’enzima lattasi che permette la scissione dello zucchero lattosio per essere poi digerito. Il metodo per diagnosticare la carenza di lattasi si chiama H2 Breath test e consiste nel dosare la produzione di Idrogeno espirata dopo l’ingestione di una dose di lattosio. Oggi l’enzima lattasi si può assumere sottoforma di preparato farmaceutico prima di bere il latte o mangiare latticini, permettendone quindi il consumo anche a chi ha carenza di questo enzima.
Fra gli alimenti che possono provocare reazioni avverse dobbiamo menzionare quelli ricchi di istamina; un mediatore chimico del nostro organismo, che può scatenare sintomi molto simili a quelli presenti nelle allergie, in soggetti particolarmente sensibili. La lista degli alimenti in questo caso può essere lunga, formaggi, vino, fragole, cioccolato, crostacei sono fra quelli che danno più problemi.
E’ importante, quindi, che la diagnosi di allergia o intolleranza sia fatta nel modo corretto per poter poi affrontare una dieta adeguata ed evitare inutili privazioni e regimi alimentari restrittivi o al contrario, continuare ad alimentarsi con alimenti che provocano disturbi.
Per ulteriori informazioni riguardanti le intolleranze alimentari o diete potete rivolgervi a:
Dott.sa Alessandra Garavini
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