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La Notte della Cultura: trasformiamola in una festa più lunga

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- La redazione -

Dobbiamo dare atto, senza infingimenti, all’attuale amministrazione comunale che ha avuto fin dallo scorso anno, ed in particolare grazie all’intuizione dell’assessore ai Beni Culturali e Vice Sindaco Onorevole Giovanni Ardizzone, l’intelligenza di aprire la città alla Notte della Cultura. Ma credo che specialmente dopo l’enorme successo della seconda edizione dello scorso 13-14 Febbraio 2010, la manifestazione debba necessariamente trasformarsi in una Settimana della Cultura o addirittura in più momenti mensili cadenzati durante l’anno. Troppi i siti, molte le iniziative tutte valide alle quali i messinesi volevano affacciarsi e non hanno potuto per problemi di viabilità, per mancanza di tempo troppo striminzito e diluito in poche ore. Accanto a questa problematica evidente un po’ a tutti, aggiungerei un grande assente: l’appena inaugurato Palazzo della Cultura. Palazzo che deve essere utilizzato d’ora in avanti in maniera più massiccia, capillare, per manifestazioni, convegni, mostre d’arte, spettacoli teatrali di grande spessore e per tutto quello che significa portare, diffondere a mani piene cultura a Messina. Investiamo nella cultura, e la struttura di Viale Boccetta può servire allo scopo, può veramente proiettare Messina nei grandi, virtuosi circuiti internazionali della cultura e quindi diffondere profitto, creare sviluppo svegliando l’asfittica economia messinese. Invito gli amministratori, in particolare il Sindaco dott. Buzzanca e l’assessore Ardizzone a riflettere su questo, e a sbrigarsi per attivare fattivamente il Palazzo della Cultura con una oculata gestione, che certamente non si prospetta semplice, altrimenti rischiamo di trovarci per l’ennesima volta davanti ad una “cattedrale nel deserto”, davanti ad uno enorme spreco di denaro pubblico se la struttura sarà impiegata poco o per niente. Come associazione culturale e con noi tutte le espressioni culturali del nostro territorio offriamo fin d’ora la nostra esperienza per rendere operativo il Palazzo intitolato ad Antonello da Messina, e renderlo nel nostro piccolo, e con i nostri mezzi tecnologici ed organizzativi una realtà da far invidiare a livello nazionale e perché no anche internazionale. Un sogno? Forse. Ma vale la pena tentare. Intanto registriamo nella Notte della Cultura, per rimanere in  tema di cose da fare, il sogno di Padre Campagna rettore del Santuario di Montalto: “il sogno, la speranza che si ritrovi interesse verso questa città, per la sua crescita culturale e artistica. Il desiderio che si possa operare in una unità d’intenti per la ricostruzione della  sua immagine, di passato glorioso, per renderla sempre più degna,  di nobili tradizioni. Io penso che manifestazioni come questa debbano farci riscoprire la vocazione di Messina. E il mio pensiero va al Prof. Arcovito che ha costruito e fatto partire da Montalto il 14 Ottobre 2003 il culto e la vocazione di Messina, i cui principi ispiratori coinvolgevano gli aspetti essenziali della  nostra comunità cittadina. Quegli aspetti che vanno coltivati per un possibile cammino di sviluppo. La vocazione di Messina, scrive in un suo libro il nostro amico, deve essere trovata nel cambiamento”.

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